In un mondo sempre più connesso il 2020 si apre all’insegna della frammentazione di normative, modelli di business e dati che le organizzazioni si trovano a gestire, interpretare e utilizzare. È però possibile trasformare questo panorama frammentato in un’opportunità, a patto di comprendere che l’analisi da sola non basta, ma va abbinata alla sintesi. Questa evoluzione porta con sé alcuni trend che, secondo Qlik, segneranno l’agenda dell’anno appena iniziato.

Wide Data

I Big Data sono un concetto relativo e legato alla sfida di dover sostituire o ampliare l’infrastruttura tecnologica. Con lo storage su cloud, infinitamente scalabile, questo ostacolo cade. La nuova sfida arriva dai Wide Data. I formati dei dati stanno infatti diventando sempre più variegati: per adeguarsi, le tipologie di database sono più che raddoppiate, da 162 nel 2013 a 342 nel 2019. Nel 2020, le aziende che raggiungeranno la sintesi tra fonti di dati frammentate avranno vantaggi concreti e reali.

Data Agility per tutta l’organizzazione

Con la BI moderna, le analytics self-service sono alla portata di tutti. La gestione dei dati non aveva invece la stessa agilità… fino all’arrivo delle DataOps. Grazie a queste ultime, l’80% dei dati può essere consegnato sistematicamente agli utenti, riservando la preparazione dei dati self-service a un ristretto numero di situazioni. Insieme, DataOps e analytics garantiscono fluidità lungo l’intera catena di valore delle informazioni.

Cloudera Data Platform

Data Literacy as a Service

Per sfruttare a pieno le possibilità offerte dalla tecnologia, gli strumenti da soli non bastano, ma bisogna aiutare le persone a diventare più consapevoli nella lettura e nell’interpretazione dei dati. Nel 2020, le aziende si aspettano un incremento dell’alfabetizzazione dei dati: un obiettivo che può essere raggiunto solo affidandosi a partner in grado di combinare tecnologia, formazione e supporto.

I cataloghi di metadati attivi come tessuto connettivo

La richiesta di cataloghi di dati sta aumentando vertiginosamente, poiché le aziende devono affrontare enormi quantità di dati distribuiti su più sorgenti. I cataloghi supportati dall’apprendimento automatico mantengono i dati adattabili e mutevoli, anche su sistemi ibridi e multi-cloud. Nel 2020 avremo maggior utilizzo dei cataloghi di metadati basati su intelligenza artificiale, in grado di garantire un tessuto connettivo tra DataOps e analytics self-service.

“Shazam” per i dati

Quanto più efficienti e veloci sarebbero analisi e integrazione dei dati se potessimo applicare ai dati il potere di Shazam, la famosa app che attraverso la registrazione di un brano musicale permette di identificare e ottenere informazioni sulla canzone che stiamo sentendo? Nel 2020, sarà sempre più frequente l’impiego di algoritmi che aiutano i sistemi di analytics a individuare le caratteristiche dei dati, trovare anomalie, fornire intuizioni e suggerire nuovi dati da analizzare in parallelo.

“Nel 2020 tecnologia e processi si orienteranno verso soluzioni olistiche di dati end-to-end in grado di rivoluzionare l’ecosistema dei dati e determinare cambiamenti reali” ha commentato Dan Sommer, Senior Director, Global Market Intelligence Lead di Qlik.