La convenienza degli investimenti nei Big Data
Teradata ha rilasciato un report globale sulle modalità di utilizzo dei big data in sei diversi settori di mercato. Il report, originato da un questionario stilato da Forbes Insights e sponsorizzato da Teradata in partnership con McKinsey, riporta i dati raccolti da un sondaggio effettuato su 316 senior data e IT decision-makers di aziende leader di mercato. Il report si concentra soprattutto sull’impatto delle iniziative big data sulla cultura e sulle procedure organizzative, raccontando le sfide vinte e confermando il valore di business negli investimenti in big data.
La maggior parte degli intervistati riferisce non solo di avere effettuato importanti investimenti in big data analytics, ma di avere riscontrato un significativo ritorno sull’investimento (ROI). In tutte le categorie analizzate circa il 90% delle aziende rivela livelli di investimento medio-alti, e circa un terzo definisce i propri investimenti “molto significativi”. Inoltre, circa i due terzi degli intervistati riporta che le iniziative di big data e analytics hanno avuto un impatto significativo e misurabile sui ricavi.
Tra i sei settori presi in esame, gli intervistati hanno individuato nei big data valori potenzialmente differenti; gli intervistati del settore retail, ad esempio, indicano che per il loro settore i big data e gli analytics sono la chiave di volta per un vantaggio competitivo. L’indagine dimostra inoltre che i big data stanno offrendo opportunità di innovazione in tre aree chiave, ovvero la creazione di nuovi modelli di business (54%), la scoperta di offerte di nuovi prodotti (52%) e la monetizzazione per la cessione di dati a società esterne (40%).
Le aziende che stanno traendo maggior beneficio dalle iniziative big data guardano ben oltre i dati transazionali
L’indagine ha anche rivelato che rimangono alcuni ostacoli in tema di cultura, strategia e operatività. Oltre la metà degli intervistati riconosce nell’adozione di una cultura data-driven il più grande ostacolo per via del fatto che l’idea di un approccio data-driven non è ancora condivisa su scala globale. Premiare l’utilizzo dei dati e favorire la sperimentazione e la creatività attraverso l’uso dei dati sono state evidenziate come altre importanti sfide culturali.
Le aziende che stanno traendo maggior beneficio dalle iniziative big data guardano ben oltre i dati transazionali, esplorando molti tipi di dati come quelli relativi alla localizzazione (utilizzati per identificare la posizione fisica di un dispositivo elettronico) e ai testi (dati non strutturati come i messaggi di posta elettronica, diapositive, documenti Word e messaggi istantanei). Oltre ad esplorare questi nuovi tipi di dati, le aziende leader combinano in maniera selettiva in un ecosistema analitico set di dati strutturati e multi-strutturati, il che consente loro di scoprire informazioni analitiche che sono traino per nuove innovazioni.
“Le aziende non solo investono in big data analytics, ma ne stanno sperimentando gli effetti positivi dal momento che la maggior parte delle aziende vede un impatto concreto a seguito di tale investimento. Un intervistato su 5 concorda sul fatto che i big data analytics siano il fattore più importante in assoluto per ottenere un vantaggio competitivo, mentre il 38% li colloca tra i primi cinque fattori di importanza. Inoltre lo sviluppo di big data analytics attraverso un ecosistema analitico comprensivo di data warehouse fornisce un’integrazione attraverso sistemi eterogenei multipli, che migliora ulteriormente il vantaggio competitivo” ha dichiarato Chris Twogood, Vice President of Product and Services Marketing di Teradata.