VAST data porta ufficialmente la sua data platform in Italia
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VAST Data, che dichiara di essere “la piattaforma di infrastruttura dati con la crescita più veloce della storia”, ha aperto ufficialmente una presenza in Italia. Nata nel 2016 come startup e lanciata nel 2019 con sede a New York, conta oggi 700 dipendenti sparsi in tutto il mondo, grazie anche all’approccio “remote first company” che la caratterizza.
L’azienda ha anche appena annunciato di aver concluso un Round di Finanziamento Serie E, guidato da Fidelity Management & Research Company e con la partecipazione di New Enterprise Associates (NEA), BOND Capital e Drive Capital, raccogliendo 118 milioni di dollari, cosa che porta la sua valutazione a 9,1 miliardi di dollari.
La VAST Data Platform è una piattaforma infrastrutturale per i dati pensata per soddisfare le esigenze più attuali: lavorare con modelli di machine learning e IA generativa su enormi quantità di dati, strutturati e non, potendo sfruttare appieno le caratteristiche di calcolo parallelo delle GPU.
“Vediamo grandi opportunità in Italia – ha affermato il co-fondatore e CEO Renen Hallak – non solo con le grandi istituzioni con cui dialoghiamo, come Leonardo, Cineca o l’ENI, ma anche con le PMI. L’Italia è sulla cresta dell’onda per molte soluzioni innovative, nella ricerca e sviluppo e nel supercomputing, anche in aziende che apparentemente non sono molto grandi. Per esempio, abbiamo clienti di scala quasi exadata e che contano meno di 100 dipendenti. Sono molto entusiasta delle nostre opportunità in Italia, una nazione che sta fortemente investendo nel rimodellare la propria economia grazie ai progressi digitali, alle innovazioni eco-sostenibili e all’avanzato settore manifatturiero che utilizza l’AI e l’apprendimento automatico in molti ambiti, come l’industria automobilistica e aerospaziale, l’agricoltura, la sanità e le scienze della vita, oltre al mondo accademico e all’ambito dei servizi finanziari “.
Obiettivo del Regional Sales Director Italy di VAST Data Roberto Dognini sarà quello di costruire un ecosistema di partner, partendo dal distributore Arrow, per portare l’innovazione alle PMI italiane, facendo leva su quelle aziende che stanno sviluppando servizi cloud verticali come Inference-as-a-Service e soluzioni di intelligenza artificiale. “In un momento in cui ChatGPT ha reso noto a tutti quanti il potere dell’intelligenza artificiale, si tratta di un’opportunità unica per permettere a grandi aziende e pubbliche amministrazioni di trarre vantaggio dai dati”, ha affermato.
Le caratteristiche della VAST Data Platform
Le evoluzioni tecnologiche nello storage hanno permesso a VAST di creare un’infrastruttura scale-out in cui ogni nodo può accedere direttamente a tutti i dati degli altri nodi attraverso una NVMe fabric, saltando il coordinamento tra nodo e nodo, che genera inefficienze che limitano la scalabilità. Secondo l’azienda, questo approccio permette di superare i compromessi a cui l’infrastruttura ha dovuto sottostare negli ultimi 20 anni.
La piattaforma dati permette di indicizzare dati non strutturati e renderli accessibili attraverso query che normalmente verrebbero eseguite su un database strutturato. Questo permette di unificare tutti i dati aziendali – dai documenti ai big data – in un unico namespace che si estende dal data center on-premises, sull’Edge o in cloud e che può servire carichi di data analytics, machine learning ma anche supercomputing.
Il caso dell’Università di Pisa
Tra i clienti già attivi in Italia c’è l’Università di Pisa, che sta usando la VAST Data Platform per carichi di lavoro AI, tra cui la ricerca di nuovi farmaci eseguita su sistemi NVIDIA DGX H100 con software NVIDIA AI Enterprise
“Fino a poco tempo fa cloud e HPC vivevano su due mondi separati, con tecnologie storage complementari. Negli ultimi anni ci siamo mossi verso infrastrutture moderne, scalabili, ma con performance di nuova generazione, sistemi storage NVMe e software defined che non sono paragonabili ai sistemi del passato, afferma Maurizio Davini, CTO dell’Università. Siamo passati da varie tecnologie di storage, ma con VAST per la prima volta abbiamo trovato una piattaforma ad altissime prestazioni in grado di mettere in comunicazione i due mondi, cloud privato e HPC”.
Questo ha permesso all’Università di semplificare l’utilizzo e la gestione, velocizzare i tempi di installazione e messa in produzione per ottenere un grande aumento nella produttività, un parametro molto importante in tempi in cui il personale qualificato scarseggia.
Un caso d’uso è un workload di intelligenza artificiale, machine learning e deep learning in cui vengono acquisiti dati da un backbone a 400 GBps che vengono poi scritti e analizzati su infrastrutture remote dislocate nei dipartimenti.