Amazon Web Services aumenta fortemente la sua presenza in Italia, annunciando la creazione di una Region AWS nel nostro territorio, e investendo in servizi pensati particolarmente per il nostro tessuto imprenditoriale, fatto di PMI che – per via di una carenza strutturale di competenze digitali – hanno bisogno di formazione, soluzioni applicative e infrastrutturali pronte all’uso e semplicità di adozione.

Amazon Innovate Now è quindi un marketplace nato su misura per accelerare la digitalizzazione delle PMI Italiane, offrendo soluzioni preconfezionate per esigenze specifiche, in lingua italiana e pensate per il nostro mercato. Pronte da adottare in modalità cloud e pay per use, senza hardware, licenze o nuove connessioni da acquistare.

Come sottolinea Alessandro Eginoli, Presidente del gruppo Piccola Industria di Assolombarda intervenuto all’AWS Summit di Milano, “le PMI sono più di 3 milioni di imprese, rappresentano il 98% delle aziende italiane e danno lavoro a dieci milioni di persone. Sotto la spinta di un export senza uguali, hanno trasformato la propria organizzazione aziendale e finanziaria, ma c’è un gap da colmare per quanto riguarda la trasformazione digitale. La sfida si gioca sulle competenze”.

Oltre a fornire soluzioni semplificate “pret a porter”, AWS fa continui investimenti sulla formazione. “Con la nostra piattaforma di formazione e con diversi programmi anche in collaborazione con le università – come AWS Educate e AWS Academy – abbiamo toccato circa 100.000 persone in Europa”, afferma Miguel Alava, Southern Europe Director di AWS. In Italia, AWS Educate funziona in collaborazione con atenei come il Politecnico di Milano e le Università di Bolzano e Bologna. AWS Academy è un percorso più strutturato di cui sono membri l’Università La Sapienza e il Politecnico di Bari.

La formazione “self service” direttamente sulla piattaforma gioca comunque un ruolo importante, anche e soprattutto per i professionisti IT di lunga esperienza, che hanno bisogno di aggiornare le proprie competenze, perché l’innovazione viaggia molto velocemente.

“L’Italia per noi sta andando decisamente bene anche in confronto ad altre country europee – afferma Alava – con il suo tessuto imprenditoriale fatto di piccole e mese imprese a cui AWS può fornire accesso a tecnologie e innovazione, anche attraverso la propria rete di partner. È un periodo molto eccitante per l’Italia, che ha molti beni di pregio da esportare (manifattura, moda, food e beverage…), e lo sarà ancor di più in futuro, grazie anche alla nuova region AWS italiana, che sarà lanciata entro il 2020 nella zona di Milano. E l’internazionalizzazione del business è più facile sul cloud”.

Per AWS una region è costituita da tre zone di disponibilità (Availability Zone) in altrettanti data center distinti che siano geograficamente vicini (per avere una bassa latenza indispensabile per le applicazioni di business continuity), ma sufficientemente lontani da avere profili di rischio differenti (sismico, orografico, idrogeologico…).

Quali sono i servizi più richiesti dalle aziende italiane, nel vasto catalogo di AWS? “I clienti adottano servizi seguendo i percorsi più diversi: alcuni partono da applicazioni digital (web, mobile…), altri con piattaforme di sviluppo e test o spostano applicazioni mission critical come SAP, che richiedono risorse di computing (EC2), storage (S3) e cold storage (Glacier)”.

In futuro, molto si sposterà sull’offerta di micro servizi e applicazioni serverless, per avere una sorta di “data center as a service”, che viene richiamato di volta in volta per eseguire specifiche funzioni.