Colt Technology Services ha pubblicato una nuova ricerca che mette in luce lo stato di avanzamento del cloud computing nel 2020. Lo studio evidenzia che sarà un decennio di trasformazioni, visto che il 96% dei decision maker in ambito IT si dichiara pronto a trasferire i propri sistemi business-critical nel cloud. La ricerca, condotta all’inizio dell’anno da Insights for Professionals Network e che potete trovare qui in versione integrale, ha analizzato le opinioni di 255 intervistati che lavorano per grandi aziende europee con oltre 500 dipendenti, ricoprono ruoli senior e sono responsabili di prendere decisioni per la parte IT o networking.

Le domande erano mirate a misurare il grado di soddisfazione delle aziende sull’utilizzo del cloud e a verificare se queste stessero intraprendendo progetti di migrazione, le relative tempistiche, gli ostacoli affrontati e le prossime fasi dei progetti. I risultati della ricerca mostrano come il nuovo decennio vedrà un’accelerazione dell’adozione del cloud, ma evidenziano anche diversi elementi di incertezza ancora da superare per il completo successo della migrazione.

Il fattore che desta più preoccupazione rimane la sicurezza: il 59% degli intervistati infatti ritiene che questa sia la più grande sfida da affrontare. Al secondo e terzo posto vi sono: connettività affidabile e tempi di inattività del sistema (rispettivamente 48% e 43%).

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Tuttavia, queste preoccupazioni non sembrano impattare negativamente sui progetti di migrazione. Il 96% degli intervistati dichiara di essere fiducioso, quando non totalmente convinto, rispetto alla necessità di spostare le applicazioni critiche nel cloud. Parlando di aziende che già sfruttano le potenzialità del cloud, quasi la metà delle aziende intervistate (44%) ha spostato il 50-70% dei propri processi business-critical nel cloud.

Lo studio ha anche scoperto che l’86% delle aziende sta adottando un approccio multi-cloud e molte organizzazioni stanno privilegiando una connettività privata verso il cloud: la percentuale di aziende che scelgono reti WAN private (88%) è in linea con quella delle imprese che gestiscono cloud multipli.

Questo studio è stato avviato a febbraio, poco prima della diffusione di Covid-19 in Europa. In considerazione dell’impatto di Covid-19, è stato chiesto allo stesso campione di intervistati se prevedessero un ritardo nei progetti in essere a causa del Covid-19. Il 67% ha dichiarato che i progetti hanno subito un impatto. Nonostante questi ritardi, molte aziende hanno intrapreso iniziative volte a potenziare il lavoro da remoto al fine di garantire la continuità aziendale ed è probabile che l’adozione delle nuove funzionalità rimarrà prioritaria per tutto il 2020.

“Non mi ha sorpreso che la connettività e la sicurezza siano ancora motivo di preoccupazione per molte aziende che stanno migrando i propri workload sul cloud. Durante la migrazione dei sistemi, è fondamentale poter contare su un partner che dispone di un’infrastruttura di rete connessa ai principali ambienti del mondo” ha dichiarato Keri Gilder, Chief Commercial Officer di Colt.