Una Nuova Internet predittiva e intelligente, le direzioni di Evoluzione del Cloud, una Cybersecurity pervasiva, il Futuro “empatico” del lavoro e la Sostenibilità “digital-based”. Sono questi i trend tecnologici per il 2022 previsti da Cisco Italia e analizzati dai manager della società in una conferenza stampa nel Cisco CyberSecurity Innovation Center presso il Museo della Scienza e Tecnologia di Milano.

L’Amministratore Delegato Gianmatteo Manghi, che ha introdotto l’evento collegandosi da Roma attraverso il proprio ologramma a figura intera, ha ricordato le tre priorità dei primi mesi del suo mandato: Persone e Comunità, Trasformazione Cloud e Software, Transizione verde e blu. Il primo punto ha previsto tra l’altro l’apertura di spazi Cisco anche in Centri di Innovazione come Talent Garden a Milano, all’Università Federico II a Napoli e prestissimo anche a Firenze. “In tema di Trasformazione Cloud e Software Cisco si conferma una delle aziende top al mondo con ricavi di 15 miliardi di dollari nell’esercizio 2021, mentre in Italia abbiamo siglato un’importante partnership con Noovle, la cloud company del gruppo TIM, per lo sviluppo delle attività cloud per imprese e PA. Riguardo infine alla Transizione Ecologica, “non si può parlare di sostenibilità senza aver preso impegni precisi in prima persona. Cisco ha già annunciato di voler azzerare le emissioni nette totali entro il 2040, dieci anni prima rispetto al termine stabilito dagli esperti del settore”.

In Italia, ha aggiunto Manghi, Cisco nell’anno ha continuato a crescere, assumendo 70 persone e creando una task force ad hoc per aiutare le aziende a sfruttare i fondi del PNRR, e continuerà a investire nel piano Digitaliani. Inoltre un’acquisizione di Cisco nel 2021 ha riguardato proprio un’azienda italiana, Fluidmesh, spinoff del Politecnico di Milano specialista di sistemi wifi particolari per ambienti esterni e industriali con sede a Pisa.

Paolo Campoli, Responsabile Global Service Provider, ha poi parlato dei 5 trend tecnologici delle reti nel 2022: hybrid work e predictive internet, network as-a-service, Private 5G e IoT, Trust/critical infrastructure/sovereign data, e sustainability. “Il punto di partenza è rappresentato da una Nuova Internet capace di prevedere i guasti e in grado, senza che utenti e clienti se ne accorgano, di dirottare il traffico dati su aree meno congestionate della rete, garantendo prestazioni ottimali”, ha spiegato. “La vera differenza starà nella capacità delle reti di comprendere che cosa stiamo facendo online: ad esempio se il traffico da gestire proviene da smart working o da una transazione bancaria, e di adattarsi di conseguenza per garantire sempre le prestazioni necessarie”.

Altro trend primario è la rete on demand .“Già oggi gli operatori di grandissime dimensioni offrono ai clienti business servizi di connettività per accedere al cloud con modelli a richiesta, e questo implica anche una profonda trasformazione delle reti da parte degli operatori di telecomunicazione, che dovranno diventare sempre più programmabili e integrate per operare in questa ottica cloud. In particolare – ha concluso Campoli – sarà una rete orchestrata e gestita in modo efficiente per spostare i carichi di lavoro dove si consuma di meno, creata con tecnologie di base quali chip o fibre ottiche, che richiedono sempre meno potenza, come con le tecnologie Silicon One di Cisco”.

Della Evoluzione del Cloud verso native apps, experience e cloud security ha invece parlato Enrico Mercadante, Responsabile Architetture Cisco Sud Europa. “Siamo in un mondo in cui tutto ciò che può essere digitale deve esserlo. Il ritmo del cambiamento all’interno delle organizzazioni aziendali è destinato a crescere ulteriormente nel prossimo anno, poiché le aziende continuano a guardare all’innovazione tecnologica per sopravvivere e crescere. In tal senso, le applicazioni cloud native sono in grado di dare una spinta al business permettendo di beneficiare appieno della flessibilità e velocità dei nuovi ambienti IT”.

Terzo trend pronosticato da Cisco per l’anno nuovo è la Cybersecurity, che secondo Fabio Florio, Responsabile del Centro italiano di Cybersecurity di Cisco, “dovrà essere un elemento imprescindibile di qualsiasi progetto di innovazione tecnologica e trasformazione digitale. Il futuro dell’autenticazione sarà senza password, un mondo in cui l’accesso a sistemi, servizi e applicazioni sarà controllato attraverso parametri di identificazione e di comportamento e non da codici che si perdono, vengono sottratti o si rivelano inefficaci. L’accesso sarà dunque abilitato da chiavi di sicurezza o dal riconoscimento biometrico”.

Di Empatia nel lavoro ha parlato Michele Dalmazzoni, Responsabile Collaboration Sud Europa di Cisco. “Il vero punto di svolta sarà l’empatia quale fattore chiave per connettere veramente le persone”, “Creare ambienti inclusivi che mettano al centro le persone sarà altrettanto importante, e ciò significa che le aziende devono dotarsi di tecnologie e nuove policy di lavoro, affinché chi lavora da remoto si senta incluso e possa collaborare efficacemente come se fosse in presenza. La valutazione avverrà sul merito dei risultati, e non sulla presenza in ufficio”.

“Crediamo che il ruolo delle tecnologie digitali sia quello di favorire un mondo più sostenibile”, ha concluso Mercadante parlando infine di sostenibilità. “Vediamo il mondo passare da un’economia lineare, dove i prodotti sono usati e poi buttati, a un’economia circolare che fa un uso migliore delle risorse naturali. Le tecnologie digitali saranno utilizzate sempre più come piattaforme per favorire un business più sostenibile”.

“La nuova missione del digitale è chiudere il cerchio dell’economia circolare. Deve spezzare il circolo vizioso per cui l’aumento del PIL si ottiene solo con un aumento dell’impatto ambientale. Lo può fare nella vita delle persone, ma anche nelle grandi infrastrutture critiche, nelle reti elettriche, negli smart building”.