“Semplici, aperte, programmabili, sicure e automatizzate”. Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia, sintetizza così le caratteristiche comuni delle soluzioni presentate durante il Cisco Live di Barcellona e focalizzate sull’importanza della sicurezza. Il network che deve essere ripensato così come ha iniziato a fare Cisco a partire dalla metà del 2017: multicloud, importanza dei dati e l’experience di personale aziendale e clienti. Ambiti coperti dagli annunci di Barcellona, che hanno come protagonista il datacenter. “Con questi annunci abbiamo voluto interpretare alcuni cambiamenti che stanno cambiando il mondo delle applicazioni – spiega Alberto Degradi, Infrastructure architecture leader, di Cisco -. Intelligenza artificiale e machine learning la stanno facendo da padroni nell’ambito dello sviluppo applicativo e anche il business sta adottando questo tipo di tecnologie”.

Agostino Santoni,  Amministratore Delegato di Cisco Italia

Agostino Santoni,
Amministratore Delegato di Cisco Italia

Per esempio i compiti ripetitivi vengono sempre più spesso affidati all’intelligenza artificiale, che permette di avere anche un campo di test che prima non era possibile ottenere. Inoltre, aggiunge il manager Cisco, questi workload sono distribuiti. “Oggi parliamo di qualcosa che non è più centralizzato ma necessariamente distribuito. Una parte sta nella parte applicativa o nei device. È una realtà che sta cambiando”.

Secondo Cisco oggi la realtà prevede un datacenter dove continueranno a esistere le applicazioni enterprise, ma nel frattempo le aziende hanno sviluppato il proprio cloud, una infrastruttura di tipo infrastructure as-a-service e, inoltre, l’edge datacenter. Fra qualche tempo, sottolinea Degradi, ci sarà l’avvento del 5G che aumenterà la capacità di elaborare dati in periferia oltre alla parte Iot. L’obiettivo a questo punto è mettere insieme tutto questo “dare la capacità di interagire ovunque ci siano dei dati. Quello che vogliamo dare ai nostri clienti è la capacità di lavorare tramite policy con tutte quelle che sono le caratteristiche di sicurezza, automazione e gestione dei dati che abbiamo dato alla parte di datacenter”.

Alberto Degradi, Infrastructure  architecture leader di Cisco

Alberto Degradi, Infrastructure
architecture leader di Cisco

In questo quadro si arriva agli annunci di Barcellona che riguardano l’espansione della Application Centric Infrastructure (ACI) nel cloud con gli ambienti AWS e Microsoft Azure, l’estensione di HyperFlex nelle filiali e nelle postazioni remote per potenziare le applicazioni nell’edge, ampliamenti a CloudCenter per permettere ai clienti di gestire il ciclo di vita delle applicazioni attarverso diversi ambienti cloud e una nuova modalità per i clienti di acquistare e gestire la tecnologia lungo l’intera architettura data center. Il tutto attraverso un unico Enterprise agreement.

Tramite Cloud ACI il network manager con una policy unica è in grado di definire i comportamenti per sicurezza, gestione dei dati e programmazione in qualsiasi ambiente: nel suo datacenter (o in più data center), in un ambiente as-a-service e in casa di un provider pubblico. Disponibile in AWS e Azure, è la soluzione intent-based networking di Cisco per il data center estesa a qualsiasi workload, qualsiasi postazione, qualsiasi cloud. Virtual ACI supporta già cloud bare metal e postazioni edge remote. E oggi, grazie alle nuove funzionalità, estende l’automazione, la gestione e la sicurezza ad Aws e Microsoft Azure integrandosi con gli ambienti Infrastructure as a Service (IaaS).

Per Hyperflex, che è alla sua seconda versione, Cisco ha scelto di utilizzare un modello appliance con hardware e software di proprietà, requisito che secondo la società permette di avere una maggiore innovazione. “Con Hyperflex anywhwere – osserva Degradi – siamo andati a dare la possibilità di avere un modello di iperconvergenza adatto alle loro necessità anche quella parte di edge datacenter, offrendo un prodotto nuovo che parte dall’hyperflex ma è intregrato per tutte le realtà più piccole che hanno bisogno di avere intelligenza periferica con attività di analytics e servizi intelligenti”.

Terza novità è CloudCenter Suite, che offre una gestione dell’intero ciclo di vita dell’applicazione, una maggiore automazione dei workflow e un’ottimizzazione e governance dei costi. La nuova suite offre diverse fasce di prezzo e offerte SaaS.

Con il nuovo Cisco Enterprise Agreement si è andati in cerca delle semplificazione. I clienti possono ora usufruire di un unico contratto di licenza standardizzato di tre o cinque anni per sette suite, tra cui ACI, HyperFlex, Intersight e Tetration. I clienti possono scegliere tra modelli di implementazione e portabilità della licenza attraverso implementazioni fisiche, virtuali o cloud.

Per il mondo Iot sono state presentate nuove piattaforme di rete con nuovi switch Catalyst e Integrated Services Routers industriali specifici per gli ambienti IoT. Entrambe le soluzioni sono potenziate dal sistema operativo Ios Xe che abilita l’intent-based networking lungo campus, filiali e Wan. Le nuove piattaforme sono gestite da Cisco Dna Center che offre alle aziende un unico punto di visione di tali ambienti.