Google Cloud annuncia nuovi aggiornamenti per lo storage
Gestendo numerosi clienti di ogni dimensione, Google Cloud sta assistendo a un’elevata crescita dei carichi di lavoro “ricchi di dati” che si spostano nel cloud. I clienti stanno raccogliendo quantità di dati di valore mai viste prima e hanno bisogno che i dati provenienti da fonti diverse siano centralizzati e uniformati prima che possano essere analizzati. Lo storage sta così diventando il substrato comune per abilitare servizi di valore superiore come data lake, modellazione e simulazione, big data/HTC e AI/machine learning. Queste applicazioni richiedono flessibilità di archiviazione degli oggetti, gestibilità dell’archiviazione di file e prestazioni di storage a blocchi, il tutto su un’unica piattaforma.
Alla luce di queste esigenze dei clienti in continuo cambiamento, Google Cloud si sta impegnando a fornire prodotti che offrano prestazioni e scalabilità di livello enterprise, che supportino applicazioni data-driven, che offrano insight di business pur essendo facili da gestire e che proteggano i dati da perdite o emergenze. Dall’anno scorso la piattaforma cloud di Google ha semplificato la disponibilità delle applicazioni su scala continentale oltre alla centralizzazione dei dati, grazie all’estensione delle funzionalità di Cloud Storage, Spazio di archiviazione a doppia regione e Replica turbo, disponibili in nove regioni e tre continenti. Questa funzionalità offre un unico bucket di dimensioni continentali, che permette di avere un RTO (Recovery Time Objective) pari a zero e un RPO (Recovery Point Objective) facoltativo inferiore ai 15 minuti. Inoltre, semplifica anche la progettazione delle app con una disponibilità elevata e un unico set di API, indipendentemente da dove sono archiviati i dati.
All’evento digitale per i clienti A Spotlight on Storage tenutosi ieri, Google Cloud ha annunciato una serie di innovazioni relative allo storage. Per incrementare l’enterprise-readiness, è stato annunciato Google Cloud Hyperdisk, un disco permanente di nuova generazione che offre la possibilità di ottimizzare le prestazioni dello storage a blocchi in base al carico di lavoro. Google Cloud Hyperdisk permette di eseguire il provisioning di IOPS e throughput in modo indipendente per le applicazioni e si adatta alle mutevoli esigenze di performance delle applicazioni nel corso del tempo.
Filestore Enterprise multishare per Google Kubernetes Engine (GKE) è invece un nuovo servizio che consente agli amministratori di creare facilmente un’istanza Filestore e di ritagliare porzioni di storage da utilizzare simultaneamente su uno o migliaia di cluster GKE. Offre inoltre upgrade dello spazio di archiviazione senza interruzioni, in background, mentre l’app GKE è in esecuzione e uno SLA (accordo sul livello del servizio) di disponibilità dello storage regionale del 99,99%. Questo, in combinazione con Backup per GKE, permette alle aziende di modernizzarsi trasferendo i carichi di lavoro stateful in GKE. Per semplificare la gestione dello storage e aiutare le aziende a ottimizzare i costi, Google Cloud ha sviluppato una nuova funzionalità di Cloud Storage denominata Autoclass. Questa feature sposta automaticamente gli oggetti in base all’ora dell’ultimo accesso, per criterio, in classi di archiviazione ad accesso più o meno frequente. I clienti sono abituati a gestire questo aspetto manualmente e ora Google Cloud offre questa opzione (basata su policy) in modo più automatico per ottimizzare i costi di Cloud Storage.
C’è stato poi spazio per il nuovo servizio Storage Insights, con il quale le aziende possono ottenere insight strategici sugli oggetti archiviati in Cloud Storage. Che si tratti di gestire milioni o trilioni di oggetti, gli amministratori avranno a disposizione informazioni per prendere decisioni informate sulla gestione dello storage, ottenendo risposte a domande come “Quanti oggetti ci sono?” o “In quale bucket si trovano?”. Combinando questo servizio con prodotti come BigQuery, le organizzazioni saranno in grado di creare dashboard uniche per visualizzare gli insight sui loro dati archiviati.
Infine, per proteggere le applicazioni e i dati più preziosi, è stato annunciato Google Cloud Backup and DR. Questo servizio è una soluzione di protezione dei dati completamente integrata per applicazioni e database critici (ad es. Google Cloud VMware Engine, Compute Engine e database come SAP HANA). Offre la possibilità di gestire centralmente i criteri di protezione dei dati e disaster recovery direttamente all’interno della console Google Cloud e di proteggere completamente database e applicazioni in pochi clic.