Come va in Italia AWS, il cloud di Amazon, a due mesi dal lancio del sito locale
CWI: Quali sono i servizi più richiesti? Su quali servizi o attività Amazon sta puntando in questo momento?
NP: AWS ha oltre un milione di clienti attivi in tutto il mondo, e molti di questi in Italia. In termini di utilizzo da parte dei nostri clienti, non c’è un servizio adottato più velocemente o più frequentemente rispetto a altri.
Abbiamo per esempio visto una notevole crescita anche del nostro servizio di stoccaggio, Amazon S3, che è cresciuto del 102% tra il 2013 e il 2014 e una crescita altrettanto importante per il nostro servizio di elaborazione, Amazon EC2, cresciuto del 93% nello stesso periodo. Stiamo inoltre assistendo a un incremento nell’adozione di altre tecnologie come Amazon AWS Redshift, il nostro servizio di data warehousing.
Il cloud computing offre alle aziende di tutte le dimensioni l’accesso a risorse tecnologiche on-demand, secondo un modello pay-as-you-go che viene utilizzato da molti clienti che se ne servono per i servizi di workload come Big Data, Data Warehousing o per l’HPC.
Per molte organizzazioni, l’investimento iniziale necessario per questi servizi rappresentava un costo proibitivo. Con AWS, dal momento che non è più necessario dover investire anticipatamente, è possibile testare i carichi di lavoro con un rischio più basso e un prezzo molto inferiore rispetto a quello che si sarebbe dovuto sostenere in precedenza.
Ci sono inoltre clienti che stanno usando AWS per introdurre nuovi metodi di lavoro, come DevOps, nelle loro organizzazioni. Per altre realtà, infine, il cloud computing permette di cambiare il modo di lavorare e di scalare il proprio business.
Un buon esempio di questo è il lavoro che Seat Pagine Italia sta portando avanti grazie a AWS. Nota principalmente per la realizzazione delle omonime guide telefoniche e delle Pagine Bianche, ha negli anni esteso le proprie attività alle mappe stradali, alla pubblicità online, alla creazione di contenuti web e mobile e di siti di e-commerce. Attualmente ospita più di 100.000 siti internet rispondendo alle esigenze di 12,5 milioni di famiglie e più di 3 milioni di aziende italiane.
Seat Pagine Gialle aveva quindi bisogno di un’infrastruttura tecnologica sicura, affidabile e flessibile in modo da poter gestire un traffico così grande – ecco perché ha deciso di scegliere il cloud di AWS. Oggi, la società utilizza AWS per le sue applicazioni web (come la piattaforma per la pubblicità su Facebook e la gestione della propria presenza sui social media), un Content Delivery Network (CDN) per la gestione dei propri contenuti, sia statici che dinamici, per la gestione dei i carichi di lavoro relativi ai big data come la business intelligence e il data mining, oltre che per il backup dei dati on-premise.
Seat Pagine Gialle gestisce 50 milioni di ricerche al mese con AES, e risparmia l’80% sui costi di realizzazione delle mappe usando le Spot Instances
Grazie all’infrastruttura AWS, Seat Pagine Gialle è in grado di scalare la propria infrastruttura sia orizzontalmente che verticalmente, riducendo al contempo i costi del 50%. Questo permette loro di supportare una mole di 50 milioni di ricerche al mese lungo la sua rete sales e media italiana. Grazie a Amazon CloudFront, la società ha inoltre risparmiato il 70% rispetto alla soluzione CDN precedente; in più, sfruttando Spot Instances ha potuto risparmiare l’80% sui costi di realizzazione delle mappe TuttoCittà, riducendo i tempi del 90% grazie all’impiego dell’elaborazione parallela.
CWI: Ritiene che l’infrastruttura di connettività italiana sia adeguata per l’uso massiccio di servizi cloud per sostituire infrastrutture on-premise? Dove sono i problemi maggiori in questo senso?
NP: I problemi che i clienti si trovano a dover affrontare migrando nel cloud non sono principalmente tecnici – tendono piuttosto ad essere psicologici. Quando si parla con i clienti riguardo al motivo per cui non siano già sul cloud, ci troviamo qualche volta di fronte a una psicologia del controllo.
In un ambiente tradizionale, quando ci sono problemi, questi sono abituati a camminare lungo un corridoio per dirigersi in un luogo fisico dove la loro tecnologia è al lavoro. È in qualche modo confortevole, per certe persone, sapere di poter ‘vedere’ il proprio hardware fisico nel caso in cui vi sia un problema.
I problemi che i clienti hanno con il cloud non sono tecnici, ma principalmente psicologici. Vogliono poter vedere il proprio hardware.
Rinunciare a questo controllo e alla possibilità di vedere il proprio hardware fisico è comprensibilmente difficile, e può per alcuni rivelarsi una grande sfida. Noi siamo consapevoli di questa realtà, e per questo motivo abbiamo team di Account Managers, Solutions Architects, Technical Account Managers, Professional Services e altri che lavorano con i clienti di AWS in Italia e nel mondo per aiutarli ad avvicinarsi al mondo del cloud computing.