Deloitte ed Elmec alleate per offrire servizi cloud alle aziende del Made in Italy
Deloitte ed Elmec Informatica hanno annunciato una partnership per fornire insieme servizi di migrazione al cloud, e servizi di gestione di ambienti cloud (cloud managed services). L’offerta, hanno detto i top manager delle due società in una conferenza stampa, è rivolta ad aziende italiane medie e grandi, in particolare negli ambiti più rilevanti del made in Italy: automotive, retail, manifatturiero, alimentare, farmaceutico e logistico.
“Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, il mercato del cloud in Italia è cresciuto del 21% annuo negli ultimi due anni, trainato dall’adozione di servizi di public e hybrid cloud”, ha spiegato Michele Paolin, Cloud Migration and Managed Services Leader di Deloitte Consulting. “Più del 50% delle aziende progetta di evolvere verso un modello ibrido Cloud/on-premise, e già più del 66% si affida a fornitori esterni per la gestione dei propri sistemi IT: non potevamo lasciarci sfuggire l’opportunità di creare un’offerta strutturata in queste due aree”.
“Le aziende hanno un forte fabbisogno di competenze di migrazione al cloud, e anche di gestione di ambienti ibridi, che integrano i sistemi esistenti e quelli portati in cloud, ma non hanno adeguate capacità interne: solo il 28% ha un competence center cloud”, ha aggiunto Matteo Pontremoli, Cloud IT Director di Deloitte.
“In questa partnership Deloitte contribuisce con le sue competenze strategiche e consulenziali, noi con le nostre capacità di gestione delle infrastrutture tecnologiche: dopo importanti progetti di transizione al cloud, è altrettanto fondamentale il lavoro quotidiano di mantenere i nuovi ambienti operativi e aggiornati, e proteggerli dagli attacchi”, ha spiegato Alessandro Ballerio, amministratore delegato di Elmec.
Nell’ambito Cloud, ha aggiunto Paolin, Deloitte ha una practice che per l’area Italia, Grecia e Malta conta 500 professionisti, e opera da 5 anni nel mondo dei prodotti Cloud native: “L’esperienza accumulata a livello italiano, e a livello internazionale – Deloitte è presente in oltre 150 paesi – ci permette di affrontare il Cloud in modo completo, considerandone sia gli aspetti tecnologici sia quelli legati ai cambiamenti organizzativi, al nuovo modello operativo, agli impatti dal punto di vista contabile e fiscale, alla cybersecurity”.
Quanto a Elmec Informatica, come ha spiegato Ballerio celebra quest’anno il cinquantesimo compleanno, ed è uno dei principali player italiani nel mondo dei sistemi IBM i (ex AS/400). “Metteremo a disposizione l’offerta di servizi gestiti di cloud operation, backup, disaster recovery e assistenza 24/7, 420 tecnici specializzati (circa il 70% dei 600 dipendenti di Elmec), un Datacenter Tier IV – che già offre a oltre 300 aziende protezione e gestione delle applicazioni di business, e la collaborazione con i principali player del public cloud come Amazon Web Services, Microsoft e Google. Ma faremo leva su capacità di gestione di ambienti complessi che vanno oltre il cloud, e arrivano anche a casa del cliente, fino ai device degli utenti finali”.
Più in dettaglio, i servizi offerti da Deloitte ed Elmec sono di assessment infrastrutturale, valutazione finanziaria e contabile della dismissione di Data Center e Asset IT, Gestione licensing, Gestione incentivi fiscali industria 4.0, Pianificazione & Migrazione dell’infrastruttura, Analisi e ottimizzazione dei costi, migrazione dei sistemi legacy, Cloud Managed Services e Monitoraggio Proattivo, Presidio tecnico 24/7, Cloud Managed Backup, Business Continuity e Disaster Recovery.
“Durante la migrazione al cloud gestiremo l’infrastruttura del cliente “as is”, poi alla fine della migrazione continueremo a gestire l’infrastruttura nel nuovo assetto”, ha precisato Claudio Luigi Rossi, Alliances & Ecosystem Director di Elmec. “Metteremo a disposizione una dashboard su cui l’IT manager avrà visibilità completa e in tempo reale sull’infrastruttura”.
Al momento, ha spiegato Paolin, tra le aziende italiane c’è particolare interesse per due scenari. “Il primo è il disaster recovery in cloud: nel caso on premise si fa un clone dell’ambiente di produzione reale, con le stesse macchine e backup delle applicazioni, costi notevoli, e benefici che si spera di non realizzare mai. Invece in cloud si può disegnare un’architettura dell’ambiente di produzione, fare il backup dei dati, e lasciarla spenta, con possibilità di avviarla in caso di incidente in qualche ora o anche meno, e notevolissimi risparmi economici”.
Il secondo scenario riguarda la vera e propria digital transformation a partire da ambienti tradizionali on-premise, per esempio AS/400, con modernizzazione dei sistemi e possibilità di utilizzare tecnologie innovative e disponibili solo in cloud.
“Un esempio è un progetto che stiamo facendo con Elmec in una grande azienda italiana di prodotti dolciari, che ha appunto intrapreso un programma di trasformazione digitale per gestire al meglio l’aumento della domanda e il conseguente impatto sui carichi di lavoro e sul sistema IT”.
In questo caso lo sviluppo di un’infrastruttura cloud doveva tener conto di alcune necessità: essere scalabile in base all’aumento del volume delle attività; gestire moli di dati provenienti dai dispositivi IoT ed efficientarne l’utilizzo; e garantire la continuità dei processi di business ogni giorno, 24 ore su 24.
Per raggiungere questi obiettivi, Deloitte ha proposto, progettato e realizzato la migrazione dell’infrastruttura del cliente a una soluzione SAP S/4 Hana, in grado di integrare tecnologie innovative tra cui AI, machine learning e analisi avanzata.
Il progetto di Deloitte è stato poi concretizzato da Elmec in un sistema di hybrid-cloud che si avvale del suo Data Center Tier IV per garantire la disponibilità e continuità di erogazione delle applicazioni mission critical anche durante il processo di migrazione. “La nuova soluzione permette di avere dati in tempo reale sull’intera filiera della produzione e la gestione semplificata dei picchi di lavoro, mentre l’appoggio a un Data Center esterno garantisce costi minori e maggior sicurezza. Grazie poi all’integrazione tra dati di produzione e dati di vendita e dei clienti, l’azienda può individuare nuove opportunità”.