Google Cloud Next 2022: i dati devono circolare, in modo sicuro
L’evento Google Cloud Next arriva dopo un anno di forte crescita per l’ecosistema della Google Cloud Platform, che ha visto l’ingresso di nuovi importanti clienti, molti nei quali in un settore delicato come quello governativo, oltre all’espansione di alcune relazioni già esistenti con Coinbase, Prudential plc, T-Mobile, Toyota e altri. Per il CEO di Google Cloud Thomas Kurian, “quest’anno l’evento ha luogo in un momento di inflessione nell’industria cloud, in cui i dati e la UA stanno trasformando tutto attorno a noi, e la creazione di sistemi aperti e interconnessi è essenziale per quel che facciamo”. Siamo ancora in una fase iniziale di questo mercato, in cui secondo Gartner il timore di rimanere bloccati con un fornitore (lock-in) è ancora un fattore frenante per molti clienti.
La risposta di Google Cloud consiste nel creare reti aperte in cui i dati sono sempre più interoperabili, attraverso la promozione di partnership e iniziative open source. Certo, la strategia è utile a tutti i cloud provider in fase di crescita, ma soprattutto a quelli più piccoli, che possono attrarre più clienti. il fatto che venga promossa da chi al momento è il numero due del mercato, non è cosa scontata.
Una rete aperta per i dati
La confluenza di dati da fonti diverse sta per cambiare il panorama del mondo Analytics. Citando sempre Gartner, nella presentazione delle novità Google ha affermato che entro il 2025 il 90 percento degli sviluppi di analytics avverrà su dati già esistenti, ed è quindi essenziale che le applicazioni girino su più cloud differenti se non si vogliono avere multipli punti di lock-in.
Le novità annunciate a Google Cloud Next e che vanno in questa direzione di apertura sono:
- Il supporto di Big Query per i dati non strutturati, che permetterà di analizzare dati provenienti da più sorgenti.
- Il supporto a nuovi formati di dati, tra cui Apache Iceberg, Delta Lake e Apache Hudi, così come una nuova integrazione tra BigQuery e Apache Spark.
- Looker Studio sarà una nuova suite per la presentazione di dati di Business Intelligence basata sull’unificazione di Looker e Google Data Studio, con l’aggiunta di una versione Pro per aziende più grandi con funzioni per la governance.
- Translation Hub è un sistema di traduzione di interi documenti, anche formattati, che permette alle aziende di localizzare contenuti in più di 135 lingue e con funzioni per il post-editing.
- Vertex AI Vision permette di utilizzare in modo più facile funzioni di computer vision e riconoscimento di immagini, accorciando i tempi di sviluppo di applicazioni che ne fanno uso da giorni a minuti e promettendo di ridurre i costi a un decimo di quelli attuali.
- Migliore integrazione con le principali fonti di dati come Collibra, Elastic, MongoDB, Palantir Foundry e ServiceNow.
Infrastruttura in espansione
L’Europa sembra un territorio interessante per l’espansione della Google Cloud, che dopo le region inaugurate a Milano, Parigi e Madrid lo scorso anno, annuncia nuove regioni in Austria, Grecia, Norvegia e Svezia (più una in Sud Africa).
Sul piano dell’offerta, sono disponibili in anteprima privata le nuove macchine virtuali della serie C3 con processor Xeon Scalable di 4a Generazione e la Infrastructure Processing Unit (IPU), progettata da Google con Intel. Disponibile per il pubblico è invece la TPU v4, che offre vantaggi di prestazioni e costi per il training di modelli di IA.
Per assistere i client che stanno spostando in cloud i propri carichi di lavoro, il Migration Center offer funzionalità per l’assessment, la pianificazione, la migrazione e strumenti per la modernizzazione delle applicazioni.
Al delicato compito della migrazione al cloud dei mainframe, operazione su cui diverse grandi organizzazioni si stanno interrogando, è dedicato invece Dual Run, che permette di generare un gemello virtuale del mainframe in cloud per testare eventuali problemi e la continuità del servizio, in modo da prepararsi a una migrazione senza intoppi.
Insieme a AMD, Arm, Intel, Meta e NVIDIA, Google ha poi contribuito alla creazione dell’OpenXLA Project, ecosistema open source per le tecnologie per il machine learning.
Google Workspace e la collaborazione
Se durante l’emergenza covid bastava avere una piattaforma di collaborazione funzionante per vedere crescere esponenzialmente gli utenti, pare ora arrivato il momento in cui i vendor cercano di aggiungere funzioni differenzianti per attrarre nuovi clienti.
Google Meet acquisisce diverse nuove funzionalità tra cui lo speaker spotlight che permette ai presentatori di inserire il proprio video direttamente in Google Presentazioni, e funzioni di inquadratura automatica compatibili con alcune webcam di Huddly e Logitech destinate alle sale riunioni. Meet e Chat, dispongono poi di nuove API per creare o avviare riunioni da app di terze parti. Le prime a utilizzare la funzione sono Asana, Lumapps e ZenDesk.
La sicurezza è alla base della fiducia nel cloud
Per Google questo è stato l’anno dell’acquisizione di Mandiant, azienda specializzata in incident resonse e threrat intelligence con clienti di altissimo profilo. Le novità in questo settore riguardano Chronicle Security Operations, un software cloud per rilevare e investigare incidenti di security in modo da dare una risposta rapida. Confidential Space permette invece di fare in modo che i dati usati per Analytics o l’addestramento di modelli di machine learning rimangano protetti e non siano nella disponibilità di eventuali partner coinvolti nei progetti.
Cruciale per Google è il tema delle garanzie che può offrire ai governi e organizzazioni riguardo all’inviolabilità e alla sovranità dei dati che vengono archiviati o transitano per il cloud. L’offerta sul cloud sovrano, di cui abbiamo già parlato, è stata estesa da un portfolio di integrazioni e partner specializzati che rientrano nel programma Google Cloud Ready – Sovereign Cloud.
Interessante è anche Software Delivery Shield, piattaforma end-to-end per garantire la sicurezza della supply chain del software e l’integrità di ogni applicazione o aggiornamento.
L’evento Google Cloud Next è ancora in corso mentre scriviamo ed è possibile seguire le sessioni da qui.