Google Cloud Storage Nearline: dati (quasi) online a un prezzo offline

Google Cloud Storage Nearline: dati (quasi) online a un prezzo offline
Google annuncia un servizio di archiviazione semplice, veloce e a basso costo con funzioni di backup, ripristino e accesso rapido ai dati.

Ai numerosi servizi già offerti da Google in ambito cloud, da oggi si aggiunge anche Google Cloud Storage Nearline, un servizio di archiviazione semplice, veloce e a basso costo con funzioni di backup, ripristino e accesso rapido ai dati. A chi necessita di avere l’accesso a tutti i dati su richiesta, Nearline consente di eseguire con facilità il backup e l’archiviazione di quantità di dati illimitate a un costo molto basso e di potervi accedere in qualunque momento in pochi secondi.

Tra le caratteristiche principali di Nearline spiccano proprio i prezzi abbordabili (si parte da 1 centesimo per GB per i dati inattivi), le prestazioni (tempi di risposta di circa 3 secondi per il recupero dei dati) e la sicurezza, grazie all’archiviazione ridondante in diverse località fisiche per proteggere i dati e ai controlli per l’accesso granulare. Nearline inoltre è pienamente integrato con altri servizi Google Cloud Storage e non richiede l’adozione di nuovi modelli di programmazione, visto che il processo di manipolazione dei dati rimane uguale in tutti i servizi Google Cloud Storage.

Per offrire un’esperienza di transizione fluida verso Nearline, Google sta lavorando con alcuni provider di soluzioni per il backup e l’archiviazione. Ecco i principali.

Veritas/Symantec: NetBackup è il leader di mercato nel software di backup aziendale e supporterà Google Cloud Storage Nearline nella versione 7.7.

NetApp: SteelStore è un dispositivo che deduplica, codifica e comprime i dati prima di inviarli rapidamente a Google Cloud Storage Nearline, riducendo i volumi dei dati fino a 30 volte e abbreviando i tempi di trasmissione dei dati del 400%.

Iron Mountain: l’azienda americana offre un servizio di importazione offline per la gestione dei dati, la logistica e la sicurezza. Se si hanno volumi di dati e connettività di rete limitata, si possono spedire i propri dischi a Iron Mountain, dove saranno caricati direttamente in Google Cloud Storage Nearline.

Geminare: soluzioni DRaaS (Disaster Recovery as a Service) compatibili con Google Compute Engine e Google Cloud Storage Nearline. Geminare consente inoltre di utilizzare il cloud come data center secondario.

Condividi:
 

Net neutrality, compromesso light per la UE

Gigabit Infrastructure Act
Spinta dalla storica decisione Usa di garantire una Rete libera e neutrale per gli utenti, la Commissione Europea riapre le discussioni sulle tariffe roaming nei 28 Paesi membri. Ma sull’Internet a due velocità il discorso non è chiuso

30 giugno 2016.
Questa la scadenza che il Consiglio europeo, su iniziativa della presidenza della Lettonia, Paese non nuovo alle suggestioni della Rete, si è dato per condurre in porto la riforma della Net Neutrality.
Il piano prende il nome di Connected Continent Legislative Package e prevede la possibilità, per gli utenti dei 28 Stati membri, di accedere in maniera libera e indiscriminata alle autostrade di Internet e di sfruttare in tutto il territorio comunitario le medesime tariffe di roaming per l’utilizzo dei telefoni cellulari.
Mentre in Italia ancora si discute sull’eventualità di una rete a banda ultralarga che sappia dire addio o meno al rame, Bruxelles tenta dunque il salto verso la gestione integrata dei servizi tlc, operazione non riuscita all’ex commissario europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes ma che, ora, potrebbe avere dalla sua mutate condizioni di mercato.
Il riferimento è a quanto accaduto nei giorni scorsi negli Stati Uniti, dove la Federal Communications Commission, l’agenzia governativa indipendente delle comunicazioni, ha espresso voto favorevole sull’opportunità di mantenere un’infrastruttura di connessione universale, ponendo così fine al dibattito tra gli Ott, Google e Facebook in testa, che caldeggiavano la creazione di una rete “plus” a pagamento per i servizi a valore aggiunto, e le associazioni dei consumatori, sostenitrici del diritto pubblico a Internet.
Senza cedere alla retorica a stelle e strisce del presidente Barack Obama, che si è schierato a fianco della FCC definendo “Internet bene primario al pari dell’acqua”, l’orientamento di Washington dovrebbe certo aiutare i protagonisti europei a trovare una soluzione al problema locale. Ben sapendo che nel Vecchio Continente la parola d’ordine per qualsivoglia questione che riguardi la gestione condivisa delle risorse è compromesso. Strenuo.
Se un accordo ufficiale dunque alla fine si troverà, questo riguarderà anzitutto il fronte roaming, che preme da vicino le esigenze degli utenti ma che pare non sarà eliminato completamente: i prezzi tuttavia scenderanno, dal momento che oltre una quantità minima di sms, chiamate e dati il cui costo sarà equivalente a quello sostenuto con la compagnia nazionale, vigerà un tetto massimo che non potrà superare i costi all’ingrosso che gli operatori pagano reciprocamente all’ingrosso per utilizzare la rete altrui.
Per quanto riguarda il capitolo Net Neutrality, invece, da più parti il testo prossimamente all’esame dei parlamentari Ue è stato giudicato light nell’approccio alla materia.
Le nuove norme stabiliscono infatti il principio di non discriminazione del trattamento del traffico Internet, con relative policy dedicate in grado di assicurare la qualità minima della trasmissione dei dati; d’altra parte, è contemplata “la possibilità di fornire un servizio supplementare di connettività a fronte di contenuti la cui corretta fruibilità presupponga un livello superiore di qualità”.
A differenza di quanto escluso oltreoceano, dunque, in Europa il concetto di doppia velocità della Rete persiste, sebbene la tradizione legalitaria delle nostre autorità di controllo dovrebbe scongiurare il rischio di una Net Neutrality non neutral.
A rappresentare le ragioni di chi si troverà a sostenere i costi di un’infrastruttura chiamata a garantire il massimo livello di usabilità il presidente di Etno Steven Tas, che sulla vicenda ha commentato: “Cerchiamo di non legare le mani di un intero settore con regole di neutralità dalle maglie strette. Bisogna fare in modo che gli utenti e le imprese possano beneficiare di regole volte all’innovazione e a un aumento degli investimenti”.

Condividi: