Microsoft e i segnali di trasformazione nella PA italiana
Simonetta Moreschini, Direttore della Divisione Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia che abbiamo intervistato a margine dell’ultima edizione di Forum PA, vede arrivare dalla PA centrale e locale dei segnali interessanti per chi si occupa di IT: “Oltre a una partecipazione importante in termini quantitativi (14.000 visitatori in tre giorni), ho riscontrato un vivo interesse sul tema, voglia di scambio e confronto tra le diverse amministrazioni e tra PA e aziende”, ci ha detto.
Per Moreschini, questo interesse è orientato verso cinque tendenze principali, che sono anche le priorità della strategia Microsoft per quel che concerne il settore pubblico:
- Aumento delle competenze digitali e formazione dei dipendenti;
- Efficientamento, sia in termini di infrastruttura attraverso l’adozione di soluzioni cloud, sia in termini di aumento della produttività dei dipendenti, anche attraverso l’uso di soluzioni mobile e smart working;
- Risparmi non fini a se stessi, ma finalizzati al liberare risorse per erogare nuovi servizi di qualità ai cittadini;
- Sicurezza, sia intesa come cybersecurity in senso stretto, sia come sicurezza dei dati, del rispetto della governance, privacy, affidabilità e conservazione del dato
- Apertura, in termini di open data e interoperabilità dei servizi e delle amministrazioni per poter dare valore aggiunto ai cittadini.
Il principio dell’interoperabilità e dell’apertura e fruibilità non solo dei dati, ma anche del formato e delle piattaforme su cui condividerli è un tema addirittura incluso nella riforma del titolo quinto della Costituzione attraverso un emendamento proposto dall’on. Stefano Quintarelli più di un anno fa. Per Moreschini si tratta di un “principio che è stato importante fissare, ma nella pratica c’è ancora bisogno di fare molta strada affinché si concretizzi, anche perché servirebbe un orientamento generale di sistema che al momento ancora non c’è”.
La Corte dei Conti nella nuvola
Non sono però soltanto impressioni e tendenze a far ben sperare Microsoft, ma anche progetti concreti che si realizzano, come il progetto di trasformazione digitale della Corte dei Conti basato sui principi “Mobile first, Cloud first” e realizzato attraverso l’architettura hybrid-cloud su piattaforma Microsoft Azure e soluzioni Office 365 e Skype for business per abilitare il mobile e smart working per i dipendenti.
Il progetto ha permesso il recupero di risorse hardware per 23.000 euro, più un risparmio di 15.000 euro l’anno per la componente di infrastruttura e di 70.000 euro più 140.000 euro l’anno per la parte relativa allo smart working.
Tradizionalmente, la PA è sempre stata riluttante all’impiego di soluzioni cloud, in parte per una certa lentezza nel cambiamento intrinseca, ma spesso per legittime preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza e la governance dei dati. I fornitori hanno quindi dovuto modificare le proprie offerte per garantire che l’utilizzo delle proprie infrastrutture cloud avvenisse secondo i principi dettati dalle leggi europee ed italiane, e le best practice locali.
Questi principi per Microsoft si incarnano nell’offerta Trusted Cloud, che offre garanzie di sicurezza (informatica e fisica), compliance, trasparenza, privacy e controllo. Per Moreschini, il “Trusted Cloud permette di dare garanzie superiori di affidabilità e sicurezza soprattutto alle amministrazioni periferiche, che non possono pensare di allestire data center con lo stesso livello di quelli in cloud”.
“Nell’attuale scenario di cambiamento della PA, la Corte dei conti gioca un ruolo chiave poiché svolge importanti funzioni di controllo e giurisdizionali in materia di contabilità pubblica e il progetto di trasformazione digitale che hanno messo in atto con il supporto di Microsoft è emblematico in quanto ispirato a principi di efficienza e di efficacia a vantaggio del complesso della Pubblica Amministrazione Italiana e in definitiva del cittadino”, ha dichiarato Simonetta Moreschini.
Un endorsement importante che può fare da traino per altre amministrazioni, alcune delle quali stanno lavorando in questa direzione. Del resto, chi più della Corte dei Conti può essere attento ai principi di efficienza e risparmio?