Microsoft Italia e 7 partner insieme per avviare la Cloud Region italiana

Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance
L’iniziativa “Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance” coinvolge Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem e Var Group

Microsoft Italia ha annunciato “Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance”, un nuovo progetto che vede protagonisti alcuni partner nello sviluppo della regione Data Center italiana.

Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem e Var Group sono i partner chiave già coinvolti nell’iniziativa, che nei prossimi mesi ne accoglierà anche altri.

Come suggerisce il nome, questo progetto fa parte del piano quinquennale “Ambizione Italia”, annunciato da Microsoft Italia nel 2020 per sostenere la crescita del Paese attraverso 1,5 miliardi di dollari di investimenti in tecnologia e formazione, e che ha registrato l’anno scorso anche il lancio della prima Regione Cloud di Microsoft in Italia – a Milano – come parte del network globale di datacenter Azure, che conta oltre 60 regioni, 200 datacenter, 4 milioni di server e 190 Edge Zone.

In questo quadro, spiega un comunicato Microsoft, i player dell’Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance si impegneranno per aiutare le aziende italiane nei loro progetti d’innovazione, semplificando l’accesso a servizi cloud locali con il beneficio di una rete internazionale e con massime garanzie di data sovereignty, cybersecurity e compliance.

I dipendenti dei 7 partner verranno coinvolti in un programma di training e certificazioni

Non solo: i partner stessi saranno pionieri, migrando le proprie attività e servizi sul Microsoft Cloud abilitato dalla Regione italiana in sviluppo, potendo così offrire, spiega Microsoft, soluzioni affidabili e certificate, e con il vantaggio di far risiedere i dati in territorio italiano e di capitalizzare le oltre 90 certificazioni del Cloud di Microsoft, la conformità al GDPR e l’investimento di oltre un miliardo di dollari all’anno in cybersecurity.

Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem e Var Group svilupperanno insieme a Microsoft una strategia comune e iniziative e programmi di mercato rivolti a organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore in Italia, aiutandole a cogliere i benefici del digitale. Un impegno che si concretizzerà anche con l’avvio di un piano condiviso di formazione e risorse dedicate per le aziende.

I dipendenti dei Partner dell’alleanza verranno coinvolti in un ampio programma di training e certificazioni per trasformarli in consulenti riconosciuti, in grado di guidare le scelte d’innovazione delle imprese italiane e di accompagnarle nel percorso verso il Cloud, contribuendo anche a progetti in linea con le sei missioni del PNRR.

Microsoft in Italia, un ecosistema da oltre 14mila partner e 400mila professionisti

L’alleanza si inserisce infatti nel più ampio impegno di Microsoft volto a creare una filiera di innovazione in Italia attraverso la propria rete di partner che è cresciuta del 30% negli ultimi 3 anni e che conta oggi più di 14.000 Partner con oltre 400.000 professionisti.

“I partner sono da sempre al centro della nostra strategia e con questo progetto ne confermiamo il ruolo chiave per l’accelerazione digitale del Paese. L’impatto della Regione Cloud in Italia è stimato con 10.000 opportunità di lavoro e circa 9 miliardi di dollari di indotto diretto e indiretto entro la fine del 2024. Ma il potenziale è ancora più significativo se si pensa che il PNRR mette a disposizione 191,5 miliardi di Euro di fondi, di cui oltre la metà potenzialmente collegati a soluzioni Cloud”, dichiara nel comunicato Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.

Aziende:
Accenture
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Videoconferencing, HP Inc compra Poly per 3,3 miliardi

HP Inc Poly acquisizione
L’obiettivo è rafforzare l'offerta di periferiche per l’hybrid office con telefoni, cuffie e altri prodotti dell'azienda nata nel 2018 dalla fusione Plantronics-Polycom

HP Inc. ha annunciato un accordo definitivo per l’acquisizione del produttore di hardware per videoconferenze Poly, nato nel 2019 dalla fusione di Plantronics e Polycom, sulla base di un’offerta di circa 3,3 miliardi di dollari (40 dollari per azione) . L’obiettivo di HP è rafforzare la propria offerta di periferiche per l’hybrid office con i prodotti di Poly, che offre telefoni, cuffie, telecamere e sistemi integrati di videoconferenza.

Come accennato Poly nasce dall’acquisizione di Polycom (specialista in sistemi per video e audio conferenze) da parte di Plantronics (specialista in cuffie per il mercato business) nel 2018 per 2 miliardi di dollari. Un anno dopo, conclusa la fusione, Plantronics ha assunto il nuovo nome Poly.

A sua volta HP aveva già fatto un’acquisizione l’anno scorso – anche se di dimensioni molto più piccole, 425 milioni – per rafforzare la sua offerta di periferiche, comprando HyperX, produttore di cuffie, tastiere e altre periferiche per il gaming.

“L’affermarsi del modello hybrid office offre un’opportunità epocale di ridefinire le modalità di lavoro”, ha dichiarato in un comunicato Enrique Lores, president e CEO di HP. “La combinazione di HP e Poly dà vita a un portafoglio leader di soluzioni per l’hybrid work sia nei mercati principali che in quelli emergenti”.

Circa il 75% di chi lavora in ufficio sta investendo per migliorare la propria dotazione di soluzioni per il lavoro da casa, scrive HPO nel comunicato citando una propria indagine di mercato, e anche gli spazi delle organizzazioni dedicati agli uffici sono in corso di riprogettazione per supportare hybrid work e collaborazione, con un’attenzione particolare alle meeting room. Attualmente, precisa la nota citando dati di Frost& Sullivan, ci sono 90 milioni di sale riunioni nel mondo, ma meno del 10% sono già attrezzate con sistemi di videoconferenza, per cui gli analisti prevedono che il segmento di mercato “office meeting room solutions” triplicherà entro il 2024.

“Questa operazione ci dà l’opportunità di scalare fortemente per raggiungere nuovi mercati e canali, rafforzando la nostra capacità di innovazione con un partner di cultura simile alla nostra”, aggiunge nel comunicato Dave Shull, CEO di Poly.

Poly sta per chiudere l’anno fiscale 2022 con previsioni di fatturato in leggero calo (1,67-1,70 miliardi di dollari contro 1,74 miliardi nel 2021). HP invece ha chiuso un mese fa il primo trimestre 2022 con un fatturato record di 17 miliardi, in crescita annua del 9% – trascinata dai personal systems (notebook, desktop e workstation), cresciuti del 15%, mentre le stampanti sono calate del 4% – e con una disponibilità di cassa di 3,4 miliardi.

HP si aspetta di generare dall’acquisizione sinergie che apporteranno un fatturato addizionale di 500 milioni di dollari entro l’esercizio 2025, e porteranno la crescita media annua del fatturato di Poly al 15% nei primi tre anni dopo la chiusura dell’operazione.

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