Oracle, con Exadata Cloud Infrastructure X9M prestazioni e scalabilità estreme del DB
Oracle ha annunciato la disponibilità di Exadata Cloud Infrastructure X9M su Oracle Cloud Infrastructure (OCI). Prosegue la politica di aumento delle prestazioni e semplificazione della gestione mantenendo fisso il prezzo di acquisto. Rispetto al lancio del settembre 2021 è ora possibile dare una maggior quantità d’informazione.
In estrema sintesi, Exadata Cloud Infrastructure X9M è in grado di accelerare i carichi di lavoro OLTP del database nel cloud con un numero di core del database 2,5 volte più alto e l’87% in più di operazioni I/O transazionali al secondo rispetto alla precedente.
L’analisi viene velocizzata su set di dati più grandi utilizzando l’80% in più di velocità effettiva di scansione e il 28% in più di capacità rispetto alla generazione precedente
Il supporto per gli sviluppatori è ancora più efficiente, con vantaggi nel consolidamento del database con configurazioni flessibili per implementazioni di database autonomi.
Visione ampia, ma partenza dal basso
La visione di Oracle si articola su database, infrastruttura (Exadata stress) e cloud (autonomous DB). Exadata Cloud Infrastructure X9M è l’ultima generazione della più potente piattaforma Oracle Database in Oracle Cloud Infrastructure (OCI). L’offerta permette la completa ampiezza di spettro da on premise, cloud@customer e public cloud/ con regioni dedicate. Ad aprile 2022 le regioni già disponibili sono 37 – inclusa la cloud region Oracle italiana – con altre sette attese entro la fine dell’anno.
L’offerta complessiva è molto ampia. Guardando in particolare all’entry point, si può partire con una soluzione estremamente semplice composta da 2 database server e tre storage server, che potranno poi essere espansi rispettivamente a 32 e 64 unità.
La serie 9 fa ovviamente seguito alla serie 8. Durante l’aggiornamento da X8M a X9M, le organizzazioni possono ridurre i costi consolidando centinaia di carichi di lavoro OLTP, analisi e database misti su un unico servizio cloud.
A livello mondiale viene presentato come l’unico approccio a memoria persistente condivisa che sia ottimizzata per i database.
Parlando di Enterprise cloud database, i punti fermi sono semplicità nella migrazione, attenzione ai tempi e importanza della convergenza dati. In questo quadro restano rilevanti le metriche tradizionali su scalabilità, prestazioni, disponibilità, sicurezza e controllo.
“Ecco perché sono importanti la velocità in OLTP e Analytics, a un prezzo sempre più conveniente, e con un consolidamento dei database unico per prioritizzazione in base alla latenza e per l’isolamento dei workload”, ha spiegato Ashish Ray, Vice President Product Management
Maggiori prestazioni e scalabilità di OLTP e analisi
Andando più nel dettaglio, Exadata Cloud Infrastructure X9M offre fino a 8.064 vCPU per server di database, 2,5 volte più di X8M e fino a 3,1 PB di capacità del database non compresso, con un aumento del 28%. I carichi di lavoro OLTP sono eseguiti con una latenza SQL IO inferiore a 19 microsecondi, gestendo quasi il doppio di IOPS (+87%). Exadata Cloud Infrastructure X9M su OCI accelera anche i carichi di lavoro di analisi nel cloud con velocità di scansione più veloci dell’80% fino a 2,88 TB/s.
Rispetto ad altri database cloud, secondo i dati di Oracle Exadata Cloud Infrastructure X9M offre una latenza IO inferiore, aumentando il throughput OLTP.
In particolare, grazie ai 64 server di archiviazione, nei dati dell’azienda X9M offre una velocità effettiva di scansione aggregata fino a 2880 GB/s, 137 volte più veloce di quanto possibile con una singola istanza SQL di Azure (21 GB/s) e 384 volte più veloce di Amazon RDS (7,5 GB/s).
Operazioni continue per database mission-critical
L’hardware fault-tolerant di Exadata e l’integrazione con Oracle Real Application Clusters (RAC) forniscono operazioni continue in caso di aggiornamenti e di guasti. Spesso, invece, durante il cambio di macchina virtuale predefinita le operazioni su database cloud richiedono tempi di inattività. Con la possibilità di utilizzare da 4 a 252 vCPU per server di database e da 2 a 32 server di database per sistema, le aziende possono consolidare i database mission-critical nel cloud senza esaurire le risorse a disposizione.
Uno sguardo al software
Con X9M, il throughput di scansione può essere fino a 38 volte maggiore rispetto a X8M. Inoltre, “Autonomous Database richiede minore amministrazione e semplificazione per carichi di lavoro più leggeri come sviluppo, microservizi e piccoli database”, ha precisato Steve Zivanic, Global Vice President, Database and Autonomous Services..
Una specifica occhiata alle migliorie del software. Tra le cinque principali innovazioni troviamo, in particolare, migliori e più veloci algoritmi di decifratura e decompressione e il supporto delle tavole blockchain.