Oracle Gen 2 Cloud: la nuova maturità del cloud tra IA e sicurezza

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Oracle ha presentato la Gen 2 Cloud, un insieme di funzionalità autonome, sicurezza senza precedenti e grandi vantaggi in termini di prestazioni e costi con al centro Oracle Autonomous Database.

Nel keynote di apertura di Oracle OpenWorld, evento in scena dal 22 al 25 ottobre, Larry Ellison, executive chairman e CTO di Oracle, ha condiviso la sua visione per un cloud di seconda generazione creato appositamente per le esigenze delle grandi aziende, più avanzato e più sicuro di qualsiasi altro cloud oggi disponibile sul mercato.

I cloud di prima generazione si basano su una tecnologia che ormai ha dieci anni. Oracle Gen 2 Cloud è progettato specificamente per aiutare le aziende a gestire in modo sicuro anche i carichi di lavoro più impegnativi ed è concepito per eseguire Oracle Autonomous Database, il primo e solo database autogestito disponibile sul mercato. Si tratta di un database che rivoluziona il modo di operare con i dati, perché si gestisce, si ottimizza e si corregge in modo autonomo, permettendo agli utenti di innovare più velocemente affidandosi a una piattaforma estremamente sicura, che prevede un modello di pagamento a consumo.

“Con Oracle Autonomous Database, non c’è niente da imparare e niente da fare, il che lo rende davvero facile da usare. Gli sviluppatori sono più produttivi, creano nuove applicazioni, fanno un lavoro migliore di analisi dei dati. Il vostro sistema è più affidabile. Non si arresta mai”, ha detto Ellison nel corso del suo intervento.

Oracle Gen 2 Cloud si basa su Oracle Cloud Infrastructure, infrastruttura che gestisce qualsiasi carico di lavoro enterprise in modo sicuro, e le offerte IaaS di Oracle supportano nativamente Oracle Autonomous Database e garantiscono livelli ancora più elevati di sicurezza core-to-edge, a protezione dei dati più critici.

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Ellison ha parlato a lungo dello stato attuale della sicurezza informatica e delle difficoltà che essa sta incontrando. Per affrontare questo problema di primaria importanza, Ellison ha annunciato l’introduzione di nuovi servizi di sicurezza Oracle Cloud Infrastructure altamente automatizzati, in grado di individuare e prevedere i rischi per aiutare a combattere le minacce. Durante il suo keynote Ellison ha infatti spiegato come Oracle Autonomous Database sia in grado di analizzare le minacce e applicare aggiornamenti di sicurezza durante l’esecuzione, aiutando a prevenire i cyberattacchi e i furti di dati.

Ellison ha presentato in anteprima anche nuove funzionalità per Autonomous Database, tra cui nuove opzioni di distribuzione tramite infrastruttura dedicata Exadata Cloud Infrastructure e Cloud at Customer. I clienti potranno scegliere se implementare il proprio database autonomo su un’infrastruttura dedicata Exadata Cloud per isolare i carichi di lavoro, ottenendo sicurezza ed affidabilità ancora più elevate per le esigenze mission-critical. In alternativa Oracle Autonomous Database Cloud at Customer rappresenta la scelta ideale per i clienti che, dovendo rispettare requisiti normativi specifici, scelgono di non utilizzare un cloud pubblico ma desiderano godere di tutti i vantaggi di Oracle Autonomous Database restando nel perimetro del proprio data center.

Ellison ha anche condiviso con il pubblico i risultati dei test di benchmark, con alcune brevi dimostrazioni che hanno evidenziato l’enorme divario di prestazioni tra Oracle e Amazon. I benchmark hanno messo a confronto Oracle Autonomous Database con le principali offerte di Amazon: Oracle Database su Amazon Relational Database Service (RDS), Amazon Aurora e Amazon Redshift. Il confronto diretto ha anche mostrato come Oracle Autonomous Database sia in grado di continuare a funzionare senza interruzioni durante le operazioni di aggiornamento, evidenziando chiaramente la differenza tra i livelli SLA di affidabilità e disponibilità del 99,95% proposti da Amazon, che escludono la maggior parte delle cause di downtime pianificato e non pianificato, e le garanzie SLA del 99,995% proposte da Oracle.

“L’obiettivo che ci siamo posti progettando la Oracle Gen 2 Cloud è offrire una piattaforma sicura per eseguire tutto. Creare un cloud sicuro è facile da dire ma molto difficile da fare: è stato necessario rivedere in profondità l’architettura del nostro cloud. Abbiamo utilizzato molte delle più recenti tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning per trovare le minacce. Nel passaggio da una generazione computing all’altra, il nostro obiettivo è sempre stato quello di proteggere il vostro investimento in dati e applicazioni e rendere più semplice il passaggio alla generazione successiva. Lo abbiamo fatto con Oracle Gen 2 Cloud”, ha concluso Ellison.

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Cloud ibrido per le PMI: tutte le nuove soluzioni di HPE

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HPE punta a trasformare il futuro delle PMI con soluzioni di cloud ibrido innovative tra nuovi server e software studiati per sostenere i workload critici e ottenere nuovi obiettivi di business.

In occasione dell’evento SpiceWorld tenutosi recentemente ad Austin (Texas), Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha annunciato nuove soluzioni semplificate per le piccole e medie imprese tra server, software e strumenti di deployment studiati su misura per i diversi workload, con lo scopo di aumentare la produttività e incrementare i margini. Le nuove proposte si avvalgono di tecnologie messe a punto da Microsoft e Aruba che combinano soluzioni on-premises e off-premises progettate per ridurre significativamente la necessità di competenze tecnologiche interne all’azienda.

La trasformazione digitale ha dato vita a rapidi progressi nel cloud computing, nei dispositivi interconnessi, nei social media, nei data analytics e in altri settori ancora, offrendo opportunità senza precedenti per le aziende di ogni dimensione. Tuttavia, le applicazioni di nuova generazione che rendono possibili queste esperienze richiedono un’infrastruttura IT moderna, che può essere complessa e costosa da implementare, specialmente nelle realtà più piccole.

HPE sta affrontando questa sfida per le PMI attraverso strumenti di deployment automatizzati e flessibili, cinque diverse soluzioni per l’Hybrid Cloud basate su Microsoft Azure e la vasta gamma di server ProLiant Gen10 dotati della funzionalità di sicurezza HPE Silicon Root of Trust.

Deployment per piccoli uffici da utilizzare on-premises

Con la soluzione di deployment per piccoli uffici, progettata per sedi remote o di dimensioni ridotte, le PMI ricevono tutto ciò che serve per implementare un’infrastruttura IT capace di supportare il business. Questa nuova soluzione automatizza e velocizza il setup e la connessione dei server HPE ProLiant Gen10, degli switch di rete e degli access point wireless Aruba.

Servizi business per il cloud ibrido pacchettizzati

HPE e Microsoft aiutano le PMI a semplificare l’IT e a migliorare i processi attraverso cinque nuove soluzioni per il cloud ibrido progettate facendo leva sulle funzionalità dei nuovi server HPE ProLiant DL20 e ML30 Gen10 con Microsoft Azure. Queste soluzioni tracciano il percorso verso l’aumento della produttività, il miglioramento dei servizi IT e l’incremento della redditività. Le nuove proposte sono:

  • Hybrid File and Backup
  • Hybrid Web Hosting
  • Hybrid Virtualization
  • Hybrid Development and Test
  • Hybrid Database

cloud ibrido

Server HPE ProLiant DL20 e ML30 Gen10

I nuovi server HPE ProLiant DL20 e ML30 Gen10 sono costruiti su misura per le PMI che aspirano a diventare grandi aziende. Con il giusto mix di funzionalità e capacità, questi server vantano strumenti di gestione di alto livello grazie a HPE iLO 5.0 e all’esclusiva tecnologia HPE Silicon Root of Trust per avere ancora più sicurezza.

  • Server HPE ProLiant ML30 Gen10. Ideale per le applicazioni core business in ambienti bare-metal o virtualizzati, questo tower server può essere facilmente personalizzato con configurazioni adatte a specifici obiettivi applicativi o prestazionali. La flessibilità scaturisce dalla gamma di processori Intel Pentium Core o Xeon, dalla espandibilità fino a 64GB di DIMM DDR4 da 2666MT/s e dalla possibilità di scegliere quattro drive Large Form Factor oppure otto drive Small Form Factor.
  • Server HPE ProLiant DL20 Gen10. Questo rack server racchiude performance di livello enterprise all’interno di uno chassis 1U profondo solamente 15″, ideale quindi per gli ambienti dove lo spazio è limitato. Con una vasta scelta di processori Intel, opzioni storage comprendenti SSD, hard disk Large o Small Form Factor e drive M.2 NVMe a bassa latenza, HPE ProLiant DL20 Gen10 fornisce un elevato livello di prestazioni, flessibilità, valore ed efficienza in termini di spazio.

HPE Rapid Setup Software

Il nuovo HPE Rapid Setup Software è uno strumento che semplifica l’installazione, il setup e la configurazione del sistema attraverso un processo guidato che può far risparmiare ai clienti fino al 70% del tempo normalmente richiesto per installare e configurare hardware e software.

“Abbiamo reso più semplice che mai per le piccole aziende adottare un IT all’avanguardia, allo scopo di supportare varie necessità e migliorare servizi e redditività” ha commentato Tim Peters, vice president e general manager SMB Segment and ProLiant Tower Servers di HPE. “Offrendo alle PMI soluzioni per cloud ibrido progettate appositamente per i loro workload, ne acceleriamo i risultati di business garantendo la fiducia nei nostri prodotti flessibili e affidabili”.

“Microsoft è impegnata a implementare nuove funzionalità all’interno dello stack Azure per il cloud ibrido, in modo da consentire ai clienti di affrontare qualsiasi workload, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda” ha aggiunto Rodrigo Rocha, general manager di Microsoft. “Attraverso la nostra collaborazione con HPE per creare soluzioni IT ibride e pacchettizzate che eliminano la complessità e riducono i costi, permettiamo ai nostri clienti PMI di incrementare le potenzialità di business e ottenere nuova crescita”.

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