Nel contesto sempre più incerto e in continua evoluzione della pandemia, i fornitori di servizi cloud hanno svolto un ruolo indispensabile, aiutando diverse imprese ad affrontare le sfide create dalla crisi sanitaria, con il cloud computing che ha svolto un ruolo fondamentale nel consentire alle organizzazioni di ogni tipo di offrire i propri prodotti e servizi a clienti e partner e nel garantire le migliori condizioni di lavoro per i dipendenti.

Tutto ciò ha portato ad un aumento del giro d’affari globale del mercato cloud nel 2020 pari a circa 29 miliardi di dollari. E la tendenza non accenna a diminuire, poiché si stima che entro il 2021 le aziende continueranno ad ammodernare le loro infrastrutture IT per continuare a gestire l’aumento del traffico ed essere più efficienti e produttive, nonostante le mutate circostanze esterne. Pertanto, anche se come sempre non è semplice fare previsioni a medio-lungo termine, OVHcloud, per voce del suo VP Sud Europa John Gazal, anticipa alcune tendenze che caratterizzeranno il mercato cloud nei prossimi mesi.

La sovranità sui dati diventa centrale per garantire l’innovazione

La localizzazione dei dati e la sovranità su di essi è un fattore strategico fondamentale, poiché vi è una crescente domanda di un cloud europeo, affidabile e sovrano. Sempre più aziende si chiedono dove siano localizzati i loro dati e sotto quale giurisdizione. Il DNA europeo è caratterizzato da una forte attenzione alla protezione dei dati e ai diritti individuali. Il GDPR, l’invalidazione dello scudo UE-USA per la privacy e l’iniziativa GAIA-X, ad esempio, sono segnali forti che in Europa vogliamo avere un ecosistema IT aperto, in cui controlliamo la localizzazione dei dati ma anche la loro portabilità e interoperabilità. A livello europeo c’è una forte spinta verso l’innovazione locale per evitare di dipendere da attori esterni per i dati più sensibili.

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Una crescente necessità di archiviazione dei dati

Secondo le previsioni di IDC, l’utilizzo dei dati in tutto il mondo raggiungerà i 175 zeta byte entro il 2025. L’archiviazione dei dati è diventata fondamentale per le aziende, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti fondamentali del business, i costi e i rischi correlati alla compliance. I dati sono stati paragonati a una miniera d’oro, poiché consentono alle organizzazioni di migliorare le operation con l’analisi predittiva, di creare nuovi servizi o prodotti a valore aggiunto, ecc… Ed è per questo che le soluzioni di cloud storage standard – complete, convenienti e affidabili – sono elementi chiave per l’adozione del cloud e per rispondere alle esigenze aziendali.

Forte crescita dell’intelligenza artificiale e del machine learning

Il flusso costante di dati rappresenta un enorme valore da cui estrarre informazioni strategiche grazie all’Intelligenza Artificiale e al Machine Learning. Nonostante gli importanti investimenti effettuati dalle aziende, è ancora molto difficile utilizzare questo valore, poiché le risorse di data science sono limitate e risulta spesso difficoltoso trovare le giuste competenze di data system engineering. Anche i costi possono facilmente sfuggire di mano e sono molto imprevedibili. Le aziende dovranno rivolgersi ai cloud provider che erogano un’offerta completa di soluzioni IA potenti, facili da usare e garantiscano il pieno controllo del budget.

Una crescente esigenza di tecnologia all’avanguardia o ibrida

Nell’ambito del tema che ruota intorno alla sovranità sui dati, appare fondamentale per il settore cloud sviluppare un approccio multi-locale. La recente partnership tra OVHcloud e l’operatore tedesco T-Systems è un esempio; OVHcloud porta la propria infrastruttura e il proprio sviluppo tecnologico all’interno del data center di T-Systems. Questa partnership risponde a varie questioni legali: prima di tutto la conformità con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), ma anche un modo per prevenire l’esposizione al Cloud Act americano.

Lo scenario IT in Italia e il ruolo di OVHcloud

In merito alla sovranità sui dati, l’Italia si è dimostrata molto attiva ed è uno dei Paesi dell’UE più impegnati nell’iniziativa, con Confindustria in prima linea. Tutto ciò favorirà l’interesse verso soluzioni sviluppate localmente. Infine, c’è la questione della persistente richiesta di soluzioni sempre più avanzate e dedicate da parte di medie e grandi aziende italiane.