Cosa c’è in serbo per il cloud computing nel 2023
Difficilmente il prossimo anno porterà con sé cambiamenti tattici nel mondo del cloud computing, come un maggior uso di intelligenza artificiale o un focus ancora più serrato sulla sicurezza zero-trust. Sarà invece un cambiamento più simile a una tendenza strategica o a una grande sistemazione di alcuni dei problemi attuali relativi a questa tecnologia. Molto, nel mondo tech, è cambiato a causa della pandemia e ciò è valso anche per il cloud, con tantissime aziende che si sono riversate sui provider di cloud pubblico per cercare di affrontare le nuove esigenze lavorative fatte di lavoro smart, remoto e ibrido. Basta guardare alla crescita esplosiva del cloud computing dal 2019 a oggi per rendersi conto di questo enorme cambiamento.
Il rapido passaggio ai provider di cloud pubblico ha portato ad alcuni dei problemi aziendali che stiamo vedendo oggi. Parliamo essenzialmente di mancanza ROI dalle implementazioni cloud (a causa soprattutto di una pianificazione inadeguata), di troppa complessità e di poca disciplina nella gestione strategica dei costi del cloud. Questi problemi sembrano essere al centro dell’attenzione mentre ci avviciniamo al 2023e porteranno a una nuova tendenza strategica che forse sarebbe dovuta iniziare diversi anni fa.
Un altro problema che la maggior parte delle aziende sta avendo con il cloud computing in questo momento è legato a troppi servizi cloud che devono essere gestiti e monitorati. Ancora una volta, questo porta a troppa complessità, soprattutto considerando l’ascesa del multicloud.
Le aziende spesso passano al multicloud di proposito, ma molto più spesso lo fanno perché si sforzano di trovare e sfruttare i migliori servizi cloud senza però avere alcun piano su cosa fare con tali servizi dopo l’implementazione. Ciò (solita vecchia storia) porta a troppi costi e a un ROI ben inferiore alle aspettative.
Questo problema di complessità del cloud può essere risolto attraverso l’uso strategico della tecnologia e approcci migliori per gestire la complessità. La cosa più importante è ridurre la ridondanza utilizzando un livello comune di tecnologia al di sopra dei provider di cloud pubblico e al di sopra di qualsiasi sistema legacy o basato su edge.
Questo livello include servizi comuni, come un singolo sistema di sicurezza, un singolo sistema di gestione dei dati, finops, un singolo sistema operativo cloud, ecc. Non stiamo tentando di risolvere ogni problema all’interno del “giardino recintato” di ciascun provider di cloud pubblico; questa tecnologia dovrebbe esistere all’interno di un livello comune, detto anche supercloud o metacloud.
Questa tendenza strategica del cloud non solo risolve i problemi di complessità sfruttando servizi comuni e un piano di controllo comune, ma aiuta anche a tenere sotto controllo i costi del cloud attraverso un livello finops comune che gestisce il monitoraggio, la governance e l’ottimizzazione dei costi del cloud.
Se siamo in grado di risolvere sia i problemi di complessità, sia i problemi di gestione dei costi del cloud, la questione relativa al ROI dovrebbe risolversi da sola. I servizi cloud e le nuove applicazioni basate su cloud su cui abbiamo lavorato negli ultimi tre anni diventeranno molto più ottimizzati e quindi potranno restituire molto più valore al business.
Il cambiamento nel 2023 avverrà attraverso la pianificazione e l’esecuzione effettive di questa strategia e non più solo discutendo di questi concetti. La maggior parte delle aziende dovrà muoversi più lentamente per andare più veloce. Mettere in atto le strategie, i finanziamenti e i piani appena discussi significa un uso migliore e più strategico della tecnologia di cloud computing. Se ciò non accadrà, state certi che i consigli di amministrazione e i dirigenti perderanno la pazienza di fronte alle spese per il cloud sostenute negli ultimi sette-dieci anni che, alla fine, non hanno portato ai risultati previsti.