Cos’è un data center? Per il tipico lettore di DigitalWorld la risposta è ovvia, ma non lo è per la maggior parte delle persone. E non è nemmeno scontato che chi con l’IT ha a che fare tutti i giorni sappia che molte delle attività che svolge sono rese possibili da un data center.

Ciò vale in particolare per i giovani, che non sono consapevoli che alla base delle chat, dei social, della navigazione online e della condivisione di video c’è un data center.

Proprio per questo l’IDA, l’associazione italiana dei costruttori e operatori di data center, ha ideato il Data Center Day, un’iniziativa che ha l’obiettivo di mostrare agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori e agli universitari iscritti a facoltà di carattere scientifico come non ci possa essere digitale senza data center.

Spiegare il data center ai giovani

La prima edizione del Data Center Day si è tenuta presso i data center lombardi delle aziende che hanno aderito all’iniziativa (CDLAN, DATA4, Equinix, Retelit e STACK Infrastructure) e ha avuto tra gli entri patrocinatori la Regione Lombardia e la Città Metropolitana di Milano.

“Poiché i data center rappresentano il pilastro della digital economy, è fondamentale che i giovani comprendano l’infrastruttura fisica che sostiene questa evoluzione e si rendano conto delle opportunità può offrire loro, in primis la generazione di posti di lavoro”, ha affermato Carlotta Matteja, presidente del Comitato Tecnico Education IDA, che ha curato l’iniziativa.

“Con il crescente bisogno di infrastrutture digitali, la formazione e la coltivazione dei talenti nei data center diventeranno sempre più fondamentali. Tuttavia, le competenze necessarie per lavorare in questi luoghi vanno ben oltre le conoscenze tecniche. Occorre una forma mentis orientata all’attenzione al dettaglio e alla gestione dell’alta criticità, perché l’interruzione dei servizi in un data center può avere conseguenze importanti. Per questo, il talento in questo settore è definito come la capacità di mantenere una mentalità vigile e dettagliata, senza mai perdere di vista la necessità di garantire la continuità del servizio”.

Le sfide da affrontare

La presentazione del Data Center Day, che si è svolta presso la struttura di Data4 a Cornaredo, è stata l’occasione anche per fare il punto sulla situazione dei data center in Italia, in particolare sulle sfide che si incontrano nella realizzazione di nuove strutture.

“Il loro sviluppo in Italia sta affrontando numerosi ostacoli legati alla mancanza di una legislazione chiara e a sfide di natura logistica e ambientale – ha sostenuto Francesco Vassallo, vicesindaco Città Metropolitana di Milano . Per affrontare queste difficoltà, nasce l’iniziativa Ida, che mira a creare alleanze istituzionali per facilitare la realizzazione e la gestione dei data center, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo. In un mondo sempre più digitale, l’Italia rischia di rimanere indietro se non saprà attrarre investimenti strategici nel settore. Altri paesi europei, come Spagna, Germania e Paesi Bassi, offrono già un ambiente legislativo favorevole. Per competere, è fondamentale che anche l’Italia sviluppi un approccio proattivo e snello, in modo da intercettare tali investimenti, sostenere la crescita del digitale e garantire un futuro innovativo al Paese”.

Data Center day

Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro e vicesindaco della Città metropolitana di Roma, ha posto invece l’accento sull’accettazione della popolazione di queste strutture. “Quali nuova frontiera della tecnologia digitale, i data center potrebbero essere un’opportunità per il centro-sud dell’Italia, ma è fondamentale affrontare il tema con consapevolezza e sensibilità verso la popolazione. Le comunità accetteranno queste innovazioni solo se vedranno nei fatti i benefici economici e occupazionali. Bisogna quindi promuovere una narrazione che faccia comprendere il valore di queste strutture, evitando di banalizzare il dibattito e rispondendo alle paure con trasparenza. Alla fine, il compito delle istituzioni è di dimostrare l’utilità sociale ed economica delle innovazioni”.

Creare connessioni tra i citadini e la tecnologia

Alle parole di Sanna hanno fatto eco quelle di Sara Santagostino Pretina, vicesindaca di Settimo Milanese, territorio su cui sorge in parte il campus di data center di Data4. “Uno dei principali ostacoli all’integrazione dei data center nelle comunità locali è la paura e la mancanza di conoscenza da parte dei cittadini. Spesso, le persone temono ciò che non conoscono, ma al tempo stesso non possono fare a meno dei servizi digitali, come dimostra il fatto che ormai tutto, dai pagamenti bancari alle pratiche amministrative, si svolge online. Perciò apriamo i data center al pubblico, organizzando visite guidate per scuole e università della terza età, con l’obiettivo di avvicinare anche le persone meno giovani al mondo digitale e far comprendere il ruolo cruciale di queste infrastrutture. Iniziative come il Data Center Day sono essenziali per creare consapevolezza e connessioni tra cittadini e tecnologia, in un contesto in cui la velocità della digitalizzazione continua a crescere e a trasformare ogni aspetto della nostra vita quotidiana”.

Fabio Rubagotti, sindaco di Settimo Milanese, ha invece evidenziato alcune problematiche che pone la realizzazione di un data center: “L’espansione dei data center pone sfide energetiche significative, dato che queste strutture sono molto energivore. La sfida per il futuro sarà quindi rendere i data center più sostenibili, sia recuperando il calore prodotto, sia migliorando la loro autonomia energetica. Solo con una collaborazione attiva potremo costruire infrastrutture che non solo supportano la modernità, ma rispettano anche l’ambiente e il territorio”.

False le paure su inquinamento e rumore

Davide Suppia, IDA Member Board of Directors, Country Director & Vice President Sales Data4, ha puntualizzato come i data center siano infrastrutture fondamentali per il funzionamento della società digitale. “Gli operatori di queste strutture lavorano costantemente per migliorare l’efficienza energetica e minimizzare l’emissione di calore. Molte persone temono l’impatto ambientale dei data center e immaginano che producano inquinamento elettromagnetico o rumore. In realtà, i data center sono silenziosi e consumano poca acqua grazie a sistemi di raffreddamento ad aria o a circuito chiuso”.

Suppia ha ribadito come ci sia poca consapevolezza pubblica sull’importanza del data center. Per questo, “aprire le porte di queste strutture a scuole e università rappresenta un’opportunità per i giovani di comprendere come la tecnologia sia parte integrante della vita quotidiana. Educare la popolazione sull’uso dei data center è essenziale per promuovere un dialogo consapevole e per accrescere l’accettazione sociale di queste infrastrutture vitali”.