Data center: Milano ora gioca nel campionato europeo delle grandi “FLAPD”
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Secondo il nuovo report di Cushman&Wakefield incentrato sui data center in area EMEA, Milano è in forte espansione, con una fornitura operativa di 170 MW e una pipeline di 821 MW. Questo sviluppo ha reso la città un hub strategico per le infrastrutture digitali, posizionandola tra i principali mercati europei insieme a Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino, le aree più avanzate in Europa per i data center per le quali è stato coniato il termine FLAPD.
Grandi operatori come STACK Infrastructure, DATA4 e Vantage Data Centers stanno ampliando la propria presenza nell’area milanese con importanti progetti, mentre CloudHQ sta pianificando un campus di 21,8 ettari con una fornitura di 240 MW.
Questa crescita è sostenuta da ingenti investimenti nelle infrastrutture energetiche, grazie anche al PNRR e alla Strategia Cloud Italia. Milano, con la sua eccellente connettività a banda larga e il ruolo di capitale economica del Paese, rappresenta una destinazione ideale per gli investitori che cercano reti a bassa latenza e ad alta velocità.
I data center sono principalmente concentrati nelle zone ovest e sud della città, quest’ultima essenziale per le interconnessioni critiche come il Milan Internet Exchange. Tuttavia, anche l’area sud-est ed est stanno emergendo come nuovi poli di sviluppo, con espansioni che si estendono progressivamente verso il nord.
L’Italia punta a raggiungere oltre 107 MW di capacità energetica rinnovabile entro il 2030 coprendo il 59% del mix energetico nazionale e il mercato milanese si sta allineando a questi obiettivi con strategie innovative. CyrusOne, ad esempio, installerà pannelli solari a Segrate sfruttando i tetti delle scuole per generare energia e fornire calore di scarto gratuito per il teleriscaldamento locale. Anche Retelit contribuirà alla sostenibilità, fornendo 2,5 MW di energia termica alla rete di riscaldamento del Municipio 6 di Milano, per un totale di 15 GWh di energia recuperabile all’anno.
Sul fronte degli investimenti, Microsoft ha annunciato un piano da 4,75 miliardi di dollari per espandere le sue infrastrutture cloud a Milano, con almeno tre nuovi siti previsti in diverse zone della città. AWS, invece, investirà 1,3 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per potenziare le sue operazioni italiane, dopo aver inaugurato la prima regione cloud nel 2020.
DATA4 sta progettando un campus da 100 MW a Vittuone (comune della città metropolitana di Milano), mentre Equinix ha pianificato quattro nuovi data center (ML8-ML11) con almeno 20 MW di capacità IT ciascuno. Vantage ha acquisito un terreno di 4 ettari vicino al suo campus MXP1 a Melegnano e CyrusOne costruirà una struttura da 27 MW su 9.000 mq a Milano.
Attualmente però, come riportato dalla stessa ricerca di Cushman&Wakefield, rimane un limite piuttosto importante allo sviluppo di data center in Europa dovuto alla possibilità di allacciarsi alla rete elettrica. Le infrastrutture britanniche, concentrate intorno a Londra (il più grande mercato di data center in area EMEA), stanno infatti affrontano ritardi sempre maggiori nell’accesso alla rete, aggravati dall’aumento della domanda di servizi cloud e IA. Oltre ai vincoli energetici, i costruttori di data center devono affrontare la scarsità di terreni disponibili e normative ambientali stringenti, con un impatto ingente sui costi e sui tempi di realizzazione.
Nonostante queste difficoltà, il mercato FLAPD continua a crescere, con 2,9 GW in costruzione e 8,7 GW in fase di pianificazione.