Investimenti data center: 5 miliardi nell’ultimo biennio, e nel prossimo si raddoppia
Il 2024 ha segnato un ulteriore passo avanti per l’industria dei data center in Italia, confermando la dinamica positiva del 2023. Le nuove aperture hanno portato la potenza energetica complessiva delle sale dati a 513 MW IT, con un aumento del 17% rispetto all’anno precedente. Questo progresso, secondo la ricerca dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, riflette l’importanza crescente delle infrastrutture digitali per il futuro del Paese.
Milano al centro della crescita
Milano si distingue come fulcro della crescita nazionale, contribuendo con 238 MW IT al totale, un aumento del 34% rispetto al 2023. Questa espansione posiziona il capoluogo lombardo in un contesto competitivo a livello europeo, superando altre città emergenti nel settore come Madrid (172 MW IT) e Varsavia (144 MW IT). Nonostante numeri ancora lontani da mercati maturi come Londra (1.065 MW IT) o Francoforte (867 MW IT), Milano consolida quindi il suo ruolo strategico nell’ecosistema digitale europeo.
Un fattore chiave della crescita è rappresentato dai data center che superano i 10 MW IT e richiedono collegamenti alle reti di alta tensione. Questi impianti, che costituiscono il 37% della potenza IT nazionale, sono concentrati per il 70% nell’area milanese e rappresentano i protagonisti principali degli annunci di nuove aperture.
Investimenti e prospettive future
L’importanza strategica dei data center in Italia è evidente anche negli investimenti, considerando che tra il 2023 e il 2024 sono stati spesi 5 miliardi di euro per la costruzione e l’approntamento di nuove infrastrutture a media e alta potenza. Per il biennio 2025-2026 sono previsti ulteriori 10,1 miliardi di euro, con un numero crescente di nuovi progetti che si delineano oltre il 2026. Questa dinamica positiva è sostenuta da un crescente interesse istituzionale, volto a favorire uno sviluppo sostenibile e orientato all’innovazione.
Sfide e opportunità per l’Italia
A livello europeo, il panorama dei data center sta evolvendo. Le città del circuito “FLAPD” (Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino), tradizionali poli infrastrutturali, stanno affrontando sfide come restrizioni normative e vincoli ambientali. Ad esempio, Amsterdam ha imposto una moratoria sulle nuove aperture, mentre a Dublino alcuni progetti sono stati bloccati per non aver rispettato i requisiti di utilizzo delle energie rinnovabili.
Questa situazione ha spinto gli investitori a esplorare nuovi mercati emergenti, tra cui l’Italia, che beneficia di un solido tessuto economico e di una posizione strategica nel Mediterraneo. Tuttavia, il Paese deve affrontare criticità legate al costo e alla disponibilità di energia, con prezzi significativamente superiori alla media europea. “L’energia è un elemento critico per il funzionamento dei data center e la situazione italiana potrebbe influire sulle scelte degli investitori verso altri mercati emergenti” sottolinea Marina Natalucci, Direttrice dell’Osservatorio Data Center.
Tendenze tecnologiche e sostenibilità
L’accelerazione del mercato dell’intelligenza artificiale sta influenzando la progettazione e l’operatività dei data center, con una crescente domanda di armadi rack ad alta densità. Inoltre, l’attenzione si sta spostando verso campus data center, che rappresentano il 44% della potenza IT nazionale. Questi complessi estesi necessitano di infrastrutture avanzate, ma attirano cloud provider interessati a stabilire partnership strategiche con operatori locali.
Dal punto di vista della sostenibilità, emerge una crescente enfasi sull’utilizzo di energie rinnovabili, elemento essenziale per mantenere la competitività rispetto ad altri Paesi europei come la Spagna, dove il governo ha incentivato la produzione di energia verde.
Mercato colocation: un settore in espansione
La crescita dei data center ha infine stimolato anche il mercato della colocation, che nel 2024 ha raggiunto un valore di 765 milioni di euro, segnando un aumento del 17% rispetto all’anno precedente. Questo segmento si suddivide in tre modelli principali: colocation retail, wholesale e building hyperscale. Quest’ultimo, sebbene rappresenti solo il 19% del mercato attuale, è destinato a una rapida crescita nei prossimi anni, trainato dai piani di espansione dei principali fornitori cloud.