Fujitsu ha recentemente annunciato che terminerà le vendite dei suoi mainframe entro aprile 2031 e che ne interromperà il supporto cinque anni dopo. Ma i CIO che eseguono carichi di lavoro sulla famiglia mainframe GS21 di Fujitsu non devono già pensare a lanciarsi in un percorso di migrazione.

Fujitsu rimane infatti ancora interessata al mercato dei mainframe, con un nuovo modello ancora sulla sua tabella di marcia per il 2024 e una strategia in corso per spostare i suoi mainframe e server UNIX nel cloud, migliorando gradualmente i suoi sistemi aziendali esistenti per ottimizzare l’esperienza per i suoi utenti finali. Tali miglioramenti includeranno funzionalità come il rilevamento predittivo degli errori e il supporto per la business continuity.

Per coincidenza, lo stesso giorno in cui Fujitsu comunicava che avrebbe interrotto le vendite del GS21, IBM ha svelato l’intenzione di fornire la sua piattaforma mainframe IBM Z come servizio su IBM Cloud. IBM deve ancora annunciare la fine delle vendite o del supporto dei mainframe della serie Z e per il momento, come Fujitsu, continua a sviluppare la sua linea di prodotti mainframe. Proprio due mesi fa infatti il CEO di IBM, Arvind Krishna, ha annunciato che la prossima generazione di mainframe, basata su un nuovo chip chiamato Telum, sarà rilasciata entro luglio 2022.

Quando daremo addio alla serie Z?

Secondo la cronologia ufficiale del ciclo di vita dei mainframe di IBM, ogni generazione di hardware rimane in genere in vendita per 4,1 anni, con ulteriori 7,4 anni di servizio successivo. Alcuni modelli sono durati più a lungo, come il primo mainframe della serie Z (lo z900 G1) rimasto in vendita per 5,5 anni dopo il suo lancio nel giugno 2006. Lo z900 ha anche potuto contare su uno dei periodi di supporto più lunghi pari a 8,5 anni, un record che condivide con lo z114, lanciato a settembre 2011 e destinato a essere supportato fino a dicembre 2022.

Gli attuali modelli mainframe di IBM, lo z15 T01 e lo z15 T02, sono stati introdotti rispettivamente a settembre 2019 e maggio 2020 e l’azienda offre ancora supporto per i modelli fino allo zEC12 rilasciato a settembre 2012. Tutto ciò significa che, anche se la prossima generazione di mainframe Z dovesse essere l’ultima (una prospettiva comunque improbabile dato l’investimento nei nuovi chip Telum), IBM probabilmente venderà ancora mainframe fino a luglio 2025 e li supporterà fino a dicembre 2033.

Z come servizio

A differenza della mossa di Fujitsu, l’offerta Z-as-a-service di IBM non riguarda la gestione dei clienti per farli passare dai loro mainframe al cloud, ma si rivolge a funzioni di test e sviluppo con l’obiettivo di rendere più facile per le aziende configurare tali ambienti ogni volta che ne hanno bisogno, senza dover lasciare la costosa capacità in eccesso del mainframe inattiva per il resto del tempo.

Denominata Wazi-aaS, l’offerta on-demand di IBM consentirà agli sviluppatori di avviare un ambiente di test o sviluppo nel cloud privato virtuale di IBM, basato su immagini di stock o immagini create dalla propria LPAR (partizione logica) on-premise e in esecuzione preinstallata o software personalizzato.

mainframe

Wazi è una suite di strumenti introdotti da IBM nel 2020 con cui gli sviluppatori possono scrivere applicazioni z/OS e quindi testarle in una sandbox z/OS sul proprio hardware x86. Consente ai programmatori che si sono appena affacciati allo sviluppo mainframe di continuare a utilizzare il loro IDE preferito, rimuovendo uno degli ostacoli alla creazione di un team di modernizzazione del software. Wazi supporta IDE come Microsoft VS Code, Eclipse, Red Hat CodeReady Workspaces o spazi di lavoro OpenShift nel browser.

IBM afferma che si può avere un sistema z/OS attivo e funzionante in 5 minuti con Wazi-aaS e che questo può eseguire applicazioni con prestazioni da 8 a 15 volte superiori a una sandbox x86. La maggior parte di noi per ora dovrà crederci sulla parola: per ora infatti Wazi-aas è disponibile solo attraverso un beta test privato e sperimentale rivolto a pochi fortunati.

Oltre a Wazi-aas, IBM ha recentemente rilasciato anche IBM Z e Cloud Modernization Stack, una suite di strumenti per analizzare le applicazioni mainframe, creare e distribuire API e svilupparle nel cloud, con strumenti per automatizzare la distribuzione e gestione delle applicazioni su z/OS.

Il futuro del mainframe come servizio

I piani di Fujitsu e IBM di offrire mainframe-as-a-service sono interessanti per una serie di motivi. Noleggiare capacità di elaborazione, che si tratti di un mainframe o di un rack di server x86, anziché pagare per costruirla può aiutare i dipartimenti IT ad abbinare i costi dell’infrastruttura alle esigenze aziendali. È ottimo per gli ambienti di test e sviluppo a cui IBM si rivolge inizialmente, ma è anche utile per gli ambienti di produzione in un mondo sempre più imprevedibile in cui le aziende possono sperimentare transizioni da una rapida crescita a una quasi chiusura e viceversa nell’arco di un anno.

Cosa forse ancora più importante, mettere tale capacità di elaborazione nel cloud semplifica la modernizzazione delle applicazioni legacy riscrivendole o migrando parti di esse su altre infrastrutture cloud, o potenziandole con funzionalità di intelligenza artificiale basate su cloud. Sebbene sia probabile che Fujitsu utilizzi i propri data center per qualsiasi offerta mainframe ospitata, può già contare su stretti rapporti con Amazon Web Services e Microsoft Azure per fornire servizi automatizzati di modernizzazione del mainframe. Anche IBM offre una gamma di strumenti di intelligenza artificiale nel proprio cloud che gli sviluppatori possono integrare nelle loro applicazioni, mainframe o meno, per creare chatbot, eseguire l’elaborazione del linguaggio naturale e automatizzare i flussi di lavoro.

La promessa di Fujitsu di altri 13 anni di supporto mainframe (e di una nuova vita nel cloud per quelle applicazioni) e l’impegno di IBM nel fornire strumenti di modernizzazione del mainframe sono una buona notizia per i CIO che cercano di proteggere i propri investimenti esistenti. Ma altrettanto importante per molte aziende, ha affermato Charles King, analista principale di Pund-IT, è trovare, assumere, formare e mantenere sviluppatori di talento e le nuove soluzioni di IBM sono chiaramente focalizzate su questo aspetto.