Un’azienda italiana su quattro non possiede una soluzione di backup

backup
Da un’indagine di BVA Doxa commissionata da Aruba sul tema del backup e della sicurezza dei dati nelle PMI italiane, emerge un quadro non proprio edificante.

Il 27% delle piccole e medie imprese italiane non possiede un backup, dato che sale fino al 43% tra le sole piccole imprese. È quanto emerge da un’indagine di BVA Doxa commissionata da Aruba sul tema della conservazione e della sicurezza dei dati nelle PMI italiane. La ricerca ha coinvolto i responsabili dell’infrastruttura IT e della sicurezza di 300 piccole e medie imprese, nei settori Servizi e Terziario, Commercio, Esercizi Pubblici, Sanità & Istruzione, Produzione & Vendita, Trasporto e Costruzioni.

Solo il 73% delle aziende intervistate ha dichiarato di disporre di una soluzione di backup, dato che scende al 57% quando si parla di piccole imprese e che sale ad un più incoraggiante 87% quando ci si interfaccia con le medie imprese. Tra quanti utilizzano soluzioni di backup in azienda, il 62% dei rispondenti ne dispone da oltre 5 anni, ma è solo il 3% ad essersene dotato nel corso del 2021, sintomo che l’accelerazione della trasformazione digitale registrata nel corso degli ultimi due anni non ha determinato un aumento in parallelo della attenzione alla conservazione dei dati e alla propria sicurezza digitale.

In dettaglio, è il 57% delle aziende intervistate a disporre di un backup in cloud, ossia la soluzione grazie alla quale i file vengono criptati e sincronizzati in tempo reale sui server del data center che ospita il servizio, rendendo il backup pienamente sicuro. Riguardo al cloud backup, le piccole imprese risultano a sorpresa più virtuose: è il 60% ad esserne dotato a fronte del 54% delle medie imprese.

Object storage

Un dato che sorprende è quello legato all’intenzione di dotare in futuro la propria azienda di un sistema di backup, tra quanti non ne dispongono: il 71% non è interessato ad introdurne uno neanche nel lungo periodo. Le ragioni di questa scarsa propensione risiedono principalmente nel ritenere di avere pochi dati da salvaguardare o nel non trattare dati sensibili, dimostrando quindi una scarsa percezione del potenziale pericolo.

Eppure, 7 aziende su 100 hanno sperimentato una perdita di dati e per il 34% di queste la causa scatenante è riconducibile ad un sistema di backup inefficace o non adeguato. In media, le aziende coinvolte da una perdita di dati hanno subito un downtime di quasi 2 giorni ed il 43% di queste non saprebbe quantificare economicamente i danni causati dall’incidente. La metà degli intervistati, invece, dichiara in modo netto che la perdita di dati ha causato un rallentamento sul lavoro (52%) e delle conseguenze economiche seppur non facilmente quantificabili (43%).

“Provvedere ad una strategia di governance dei dati è oggi più che mai prioritario” ha commentato Lorenzo Giuntini, CTO di Aruba. “Pensare ai meccanismi di approvvigionamento e di utilizzo di piattaforme di backup tradizionali è a tutti gli effetti incompatibile con le nuove sfide del business e con la rapidità con cui l’IT è in grado di creare valore, valore che deve essere affidabile, sempre disponibile e resiliente. Ad oggi solo i sistemi di backup cloud riescono a rispondere ad una tale sfida, garantendo tempi di approvvigionamento ultra rapidi, facilità d’uso e possibilità di ridurre o aumentare le risorse in tempo reale”.

Interessante, infine, notare come i manager intervistati non mostrino una ferma attitudine alla sicurezza digitale neanche nella propria sfera privata: solo il 58% di questi riferisce infatti di disporre privatamente di una soluzione di backup e nel 27% dei casi si tratta di una soluzione di backup su supporto fisico come un hardware esterno o una chiavetta USB. La motivazione principale di chi non ne fa uso? Per 9 italiani su 10 non rappresenta una necessità.

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Oracle Cloud Infrastructure: le novità in arrivo nel 2022

Oracle Cloud Infrastructure: le novità in arrivo nel 2022
Undici nuovi servizi puntano a semplificare la gestione e il controllo dei costi, offrire soluzioni per il calcolo ad alte prestazioni su piattaforma AMD e arricchire lo strato di networking con servizi CDN, WAF e accelerazione delle applicazioni

Oracle ha annunciato undici nuovi servizi che saranno resi disponibili nel corso del 2022 in tutte le componenti principali dell’offerta Cloud Infrastructure: computing, networking e storage.

L’obiettivo dell’azienda è fornire soluzioni più versatili, semplici da utilizzare e che permettano di controllare più accuratamente il bilanciamento tra costi e prestazioni.

“Ci sono alcuni falsi miti riguardo al cloud, secondo i quali sarebbe un’architettura complicata, che richiede più risorse del dovuto, in cui la scalabilità e il controllo dei costi sono difficile da realizzare – afferma Leo Leung, Vice President of Product Management di Oracle Cloud Infrastructure – Abbiamo quindi affrontato questi temi per rendere l’offerta più semplice e permettere ai clienti di avere costantemente sotto controllo i costi e i servizi a cui sono correlati. Siamo inoltre fortemente focalizzati sul permettere ai clienti di spostare le applicazioni nel cloud senza dover riscrivere il codice”.

Computing

L’offerta attuale è strutturata in soluzioni bare metal, macchine virtuali scalabili e container basati su Kubernetes. La prima novità è rappresentata da Istanze Container che non richiedono al cliente di gestire la macchina virtuale o l’orchestrazione su Kubernetes. OCI creerà automaticamente l’istanza su un sistema operativo sicuro, gestendo gli aspetti di networking e storage.

Per applicazioni che richiedono bassa latenza come i database, DAS virtualizzato, caching e data warehousing, ci saranno nuove istanze AMD E4.Dense con storage NVMe. Sempre su piattaforma AMD verranno rese disponibili le soluzioni Oracle Cloud VMware, con nuove opzioni su processore AMD con 32, 64 e 128 core per applicazioni che richiedono un elevato numero di macchine virtuali, o l’accesso a grandi quantità di memoria (Oracle dichiara di poter offrire una quantità di memoria due volte e mezzo superiore rispetto ai concorrenti.

Networking

Con il servizio Content Delivery Network (CDN) Interconnect è possibile avere una connessione diretta a fornitori di servizi di Content Delivery Network selezionati, verso i quali ai clienti non verrà addebitato il traffico dati. Attualmente il servizio è attivo per le regioni del Nord America e per la CDN di CloudFlare.

Per quei clienti che già non si affidano a un fornitore CDN, Oracle offre il servizio Content Delivery Network nativo. L’integrazione con API, console, i livelli di computing e storage di OCI permetterà di semplificare l’adozione e ridurre i costi del traffico dall’origine al punto di uscita della CDN. Il servizio è offerto in partnership con un fornitore CDN e dispone di centinaia di punti di presenza sparsi per il mondo.

Un nuovo Flexible Web Application Firewall (WAF) permette di definire delle policy di sicurezza per gli exploit più comuni e applicarle al livello di load balancer o sull’edge, mentre il 5eb Application Acceleration (WAA) effettua caching e compressione delle risposte http nel load balancer.

Network Visualizer verifica i percorsi di rete e li visualizza permettendo di identificare e risolvere I più comuni errori di configurazione della rete virtuale.

vTAP abilita la cattura e l’ispezione dei pacchetti off-band per permettere analsisi di sicurezza, monitoraggio dei dati e risoluzione dei problemi senza impattare sulle prestazioni dell’applicazione.

Storage

Lo Storage a blocchi con auto-tuning in base alle prestazioni permette di cambiare automaticamente il livello di prestazioni dei volumi in base alla fluttuazione della domanda. I dati che vengono richiesti di meno vengono spostati su servizi a maggiore latenza e dal costo inferiore, per rispostarli automaticamente su storage a prestazioni superiori quando le prestazioni dell’applicazione lo richiedono.

Oracle aggiunge anche il supporto al file system ZFS ad alta disponibilità disponibile su stack con deployment automatico su storage OCI Block Volumes.

Aziende:
OracleVMware
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