Iniziamo, per esempio, con l’aumento del coinvolgimento dei pazienti e il miglioramento della loro esperienza. Con il progredire delle tecnologie mobili, i pazienti sono diventati più esperti e proattivi per quanto riguarda l’autocura. Oggi, pazienti e fornitori lavorano insieme, trasformando il settore sanitario con un approccio proattivo alle cure anziché reattivo. L’impegno del paziente e la sua autodeterminazione possono portare a risultati clinici migliori e a una migliore qualità della vita. Per questo è importante garantire che ogni percorso del paziente sia personalizzato, senza barriere o ostacoli, in modo che gli individui possano rimanere coinvolti nelle loro cure. Per migliorare le esigenze e il coinvolgimento dei pazienti è quindi necessario garantire facilità di accesso ai loro dati, esperienza digitale, efficienza amministrativa, creare un legame umano e riconoscere l’importanza della cultura del lavoro.

Intelligenza Artificiale prima di tutto

L’importanza dell’Intelligenza artificiale è sempre più evidente e proseguirà nel tempo. L’I.A è una delle tendenze del settore sanitario che ha il potenziale per avere un impatto significativo sul settore, dal miglioramento dell’assistenza ai pazienti con un processo decisionale clinico basato sui dati alla semplificazione dei flussi di lavoro del sistema sanitario. Con l’I.A è possibile consentire ai medici di migliorare le loro prestazioni lavorative, aumentare l’equilibrio tra lavoro e vita privata e supportare le istituzioni sanitarie per fornire cure di qualità ottimizzando le risorse. Fondamentale però è tenere conto dei pregiudizi dell’I.A che possono verificarsi durante le prime fasi di sviluppo degli algoritmi. I pregiudizi dell’I.A sono complessi, ma possono derivare dalla selezione dei dati da parte dei creatori dell’algoritmo o dal modo in cui vengono applicati i risultati, facendo sì che l’algoritmo rifletta i pregiudizi umani. La diversità e l’inclusione delle minoranze e delle popolazioni sottorappresentate devono essere incorporate nella creazione degli algoritmi.

Altro settore in pieno fermento è quello della robotica. In ambito chirurgico gli esempi in Italia non mancano, ma qui si parla di macchine da introdurre nell’ambito dell’assistenza. La robotica medica infatti è in grado di ridurre il carico di lavoro nel settore sanitario. Grazie all’automazione e all’intelligenza artificiale, queste macchine sono in grado di svolgere una serie di compiti e servizi di supporto, dalla facilitazione del trasporto dei pazienti all’assistenza negli interventi chirurgici, fino alla consegna di vaccini in aree remote. In Giappone i robot aiutano gli infermieri e gli operatori sanitari nelle aree di accoglienza o nell’indirizzare i pazienti verso stanze specifiche all’interno dell’ospedale. All’interno delle case di riposo, i robot svolgono numerosi servizi, tra cui il monitoraggio delle cadute o delle necessità di assistenza, lo spostamento delle persone, la consegna di beni e la comunicazione per fornire comfort. Inoltre, la pandemia di Covid-19 ha aumentato la necessità di metodi di sterilizzazione migliori, efficienti e sicuri per prevenire la trasmissione della malattia. Per rispondere a questa esigenza, i sistemi sanitari hanno cercato di incorporare robot di disinfezione autonomi a luce ultravioletta “C” (UV-C) negli ospedali e in altri ambienti clinici.

Wearable e dati

L’adozione di tecnologie sanitarie indossabili è un’altra delle tendenze che sta prendendo piede. Il monitoraggio continuo della salute attraverso i dispositivi indossabili consente un’assistenza personalizzata e basata sui dati, in cui il medico e il paziente adottano un approccio “proattivo” anziché “reattivo”. Inoltre, le applicazioni software per la salute digitale e l’hardware sofisticato forniscono dati vitali e biomarcatori individualizzati e svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie. I dispositivi indossabili per l’esercizio fisico, salute cardiovascolare e salute mentale possono essere utilizzati per gli studi clinici per ottenere dati in tempo reale quando i soggetti arruolati sono a casa, portando potenzialmente a un migliore coinvolgimento del paziente e a risultati clinici. Man mano che gli individui diventano più esperti di tecnologia e i dispositivi indossabili per la salute diventano più comuni, i dirigenti del settore sanitario dovranno capire come incorporare queste tecnologie nelle loro organizzazioni. Passi avanti sono previsti anche nel settore dei dispositivi diagnostici portatili come si è visto anche all’ultima edizione del CES di Las Vegas.

Per accelerare il processo di introduzione sul mercato molte aziende potrebbero seguire il percorso intrapreso da produttori di monitor ECG come AliveCor. Da quando ha rilasciato il suo primo dispositivo approvato dalla FDA nel 2012, l’azienda ha spinto per far testare i suoi dispositivi in studi clinici, perfezionandone al contempo il design. Entro il 2022, i prodotti AliveCor sono stati testati in più di sessanta studi clinici, hanno integrato tecnologie come l’Ai. e uno studio ha ritenuto il loro dispositivo paragonabile a un tradizionale ECG a 12 derivazioni.

Grazie soprattutto alla pandemia e alle conseguenti restrizioni fisiche, l’assistenza sanitaria si è rivolta sempre più a soluzioni online. Tra queste ci sono i chatbot come il Coronavirus Checker della Scuola di Medicina dell’Università di Emory che ha valutato il rischio di Covid in base ad alcune domande e ha fornito raccomandazioni secondo i dettami dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. L’arrivo di ChatGtp può stimolare ulteriormente questo ambito che vede i chatbot utilizzati per il triage dei pazienti e per alleggerire il carico di lavoro degli infermieri, integrando alcuni dei loro compiti.

Altro sviluppo facile da prevedere è quello relativo al cloud. Sfruttando i dati disponibili in remoto, medici e pazienti possono accedere facilmente e rapidamente a risultati clinici storici e recenti in un’unica piattaforma. Inoltre, con la diffusione delle cartelle cliniche elettroniche, la tecnologia cloud diventerà più conveniente e sicura e creerà nuove opportunità per i big data. In questo caso le criticità riguardano i costi di migrazione dei dati, cambiamenti culturali, conformità alla sicurezza, standard e le normative di interoperabilità.

Teleassistenza e nuovi player

La teleassistenza esiste da tempo, ma con la pandemia ha ricevuto una spinta importante per evitare spostamenti agli utenti, evitare l’affollamento in ospedale e sopperire anche alla carenza di personale. I sistemi di teleassistenza consentono anche di integrare le informazioni provenienti da più visite e risultati di test nei registri sanitari elettronici, rendendo più facile avere l’intera storia del paziente in un’unica applicazione. Se collegata ai dati provenienti dagli indossabili sanitari, la telemedicina consente anche ai pazienti di rimanere impegnati e proattivi nella loro cura, il che è particolarmente cruciale per le condizioni croniche come le malattie cardiovascolari e l’ipertensione arteriosa. Se guardiamo all’esperienza statunitense possiamo vedere che la teleassistenza è solo la punta dell’iceberg della trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria. L’esperienza del paziente nel suo complesso sta diventando sempre più digitale.

Gli ospedali, ad esempio, stanno implementando metodi per responsabilizzare digitalmente i pazienti con avvisi personalizzati, la possibilità di fissare appuntamenti, accedere alle cartelle cliniche, la formazione, elenchi dei medici e altro ancora online attraverso applicazioni di facile utilizzo. L’adozione della teleassistenza comporta anche un aumento della concorrenza. Prima del boom della teleassistenza, i sistemi sanitari si confrontavano principalmente con i concorrenti locali per conquistare quote di mercato. Ora, nell’era della medicina online e dell’assistenza distribuita, ogni sistema è in concorrenza diretta con le cliniche al dettaglio, le grandi aziende tecnologiche, le startup della sanità digitale. I pazienti desiderano la facilità e la connessione on-demand offerte dalla digitalizzazione delle cure. Sebbene la necessità di rivolgersi a un medico in ufficio sia ancora una necessità per alcune condizioni e situazioni di emergenza, la telemedicina continua a colmare il divario tra paziente e fornitore, creando una nuova via per sperimentare un’assistenza migliore e più personalizzata da qualsiasi luogo.

Around the Pill

Con lo sviluppo tecnologico diventa poi sempre più importante garantire la privacy e la sicurezza dei dati che diventano quindi una priorità assoluta per le organizzazioni sanitarie. La tecnologia blockchain può essere una soluzione, ma il dibattito su questo aspetto è ancora aperto. Ultimo aspetto riguarda le strategie Around the Pill che indicano un futuro modello di business dell’industria farmaceutica. Si tratta di abbinare un prodotto farmacologico a un servizio di salute digitale come pacchetto per il paziente, anziché vendere il prodotto in sé. Roche aveva in mente una strategia di questo tipo quando ha acquisito la startup mySugr. Così ha abbinato l’innovativa applicazione per la gestione del diabete di mySugr al suo misuratore di glucosio Accu-Chek Guide per creare il pacchetto mySugr.

Questo pacchetto ha aumentato la gestione della condizione dei diabetici. L’azienda ha poi continuato a integrare l’app con altri dispositivi, come le penne da insulina intelligenti di Novo Nordisk nel 2021. Anche altre aziende, come Partners Healthcare Center e il produttore giapponese di farmaci Daichii-Sankyo, hanno stretto una partnership per un’offerta digitale per i pazienti cardiopatici; un approccio che le aziende farmaceutiche favoriranno nei prossimi anni, visto che rende l’offerta più interessante per tutte le parti coinvolte.