A Modena la tomoterapia pediatrica diventa un gioco
Trasformare una sala per la tomoterapia in un ambiente multimediale tridimensionale popolato da personaggi fantastici. È il progetto realizzato a Modena all’interno della Struttura complessa di Radioterapia oncologica del Policlinico di Modena.
“Il mondo fantastico: a spasso con Tommy” è il nome dell’iniziativa. Si tratta di un’iniziativa unica nel proprio genere su tutto il panorama nazionale, resa possibile dalla sinergia di un’ampia rete di soggetti che insieme è riuscita a trasformare un’intenzione in un’azione, con il supporto economico del tessuto sociale e imprenditoriale modenese intercettato dal Panathlon Club Modena.
Il quale la scorsa estate, con una gara di solidarietà conclusa a tempo di record, è stato capace di raccogliere e finanziare totalmente i 38mila euro necessari per trasformare la tomoterapia pediatrica in un ambiente fantastico in cui Tommy, un piccolo robot umanoide, diventa protagonista di una serie di avventure raccontate attraverso delle proiezioni tridimensionali.
Grazie a degli speciali proiettori, infatti, le storie prendono vita nella stanza mediante un’architettura di immagini studiata dall’azienda Delumen di Modena, specializzata in videografica e installazioni virtuali di grande impatto.
Oltre alla Radioterapia oncologica, sono direttamente interessati da questo percorso Pediatria e Oncoematologia pediatrica e la Psicologia ospedaliera.
L’ospedale dal volto umano
L’esperienza de “Il mondo fantastico: a spasso con Tommy” nasce da un lavoro di umanizzazione che da alcuni anni viene promosso nella Radioterapia del Policlinico di Modena.
Le sedute radioterapiche dei bambini erano già oggetto di interventi come l’allestimento di colorate scenografie, di utilizzo di maschere per l’esposizione ai macchinari trasformate in volti dei supereroi o dei cartoni animati, e altre azioni sempre per la messa a proprio agio del paziente pediatrico. Con la nuova tecnologia, invece, i professionisti sanitari potranno caricare la storia desiderata dal bambino e con un clic proiettarla a tutta stanza, immergendo il paziente in un’ambientazione fiabesca.
La volontà di tutti è stata quella di evolvere un’esperienza “artigianale” in un qualcosa di professionale, con la possibilità nel tempo, se arriveranno ulteriori donazioni, di implementare anche per gli adolescenti e i giovani adulti il parco storie attualmente a disposizione della Radioterapia.
Come ha spiegato Claudio Vagnini, direttore generale Aou di Modena, “l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è impegnata in diversi percorsi di umanizzazione delle cure di cui questo arredo multisensoriale è un tassello importantissimo, che si colloca in un percorso di attenzione al bambino in ospedale che nel nostro Policlinico ha una lunga tradizione. La Radioterapia ha da tempo un percorso dedicato ai pazienti in età pediatrica, che coinvolge oncologo pediatria, psicologo e radioterapista. Le maschere di contenimento necessarie alla procedura vengono trasformate nei personaggi dei cartoni animati, con i loro costumi variopinti per rendere l’accesso alla terapia radiante un viaggio insieme ai personaggi conosciuti. E anche lo scenario della sala di Radioterapia sarà animato in maniera immersiva a completare il nostro percorso”.
Secondo Frank Lohr e Patrizia Giacobazzi, direttore della Struttura complessa di Radioterapia e medico radioterapista, “La radioterapia è una colonna importante del trattamento multidisciplinare dei tumori maligni, anche tante situazioni cliniche in età pediatrica. Mentre questa terapia è non invasiva, indolore e causa poca tossicità, tutto il processo del trattamento oncologico è impegnativo e ogni miglioramento dell’esperienza migliora anche l’esito clinico”.
Anche a Massa Carrara all’ospedale del Cuore cercano di distrarre i piccoli pazienti con visori 3D che consentono un’immersione nella realtà virtuale. Grazie ad un cursore che stringono tra le mani, guidati dal personale dell’ospedale, i piccoli pazienti possono, indossati i visori 3D, scegliere di cambiare scenario o selezionare il cartone preferito, giocare con il personaggio o il supereroe più amato. E tutto questo mentre medici e infermieri si prendono cura di loro. L’introduzione dei visori all’ospedale del Cuore è un progetto di Fondazione Monasterio: gli ingegneri hanno predisposto i visori, caricato video e immagini e formato tutto il personale all’utilizzo.