In collaborazione con Progettare per la sanità Edra

In sala operatoria con realtà aumentata e Hololens 2

metaverso industriale
Al Policlinico di Bari e all'Ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio, sono stati effettuati interventi chirurgici con l'ausilio della realtà aumentata. "Si tratta di informazioni misurate e comunicate in tempo reale che amplificano e completano l'abilità dell'operatore"

La realtà aumentata è sempre più presente negli ospedali italiani. Recentemente è entrata nella sala operatoria del Policlinico di Bari dove i medici al tavolo operatorio, grazie a un visore computerizzato, hanno analizzato in 3D il ginocchio e impiantato con la perfetta angolazione la protesi.

I primi tre interventi per l’inserimento di una protesi al ginocchio sono stati effettuati nel reparto di Ortopedia. “Per realtà aumentata – spiega Biagio Moretti, direttore dell’unità operativa – si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Stiamo parlando di un sistema di navigazione semplificato che utilizza il concetto di realtà aumentata per assistere il chirurgo ortopedico durante l’intervento di protesi di ginocchio: il chirurgo indossa una semplice montatura per occhiali con incorporati un mini-computer, una telecamera e uno schermo”.

Il piccolo schermo miniaturizzato amplifica le abilità dell’operatore

A eseguire i primi tre interventi di protesi attraverso la realtà aumentata è stata l’equipe guidata Lorenzo Moretti, dirigente medico nel reparto di ortopedia. “Il piccolo schermo miniaturizzato posto vicino all’occhio destro e sorretto dalla montatura di occhiali – spiega – proietta nello spazio di fronte a me le informazioni supplementari che non sarebbero percepibili ad occhio nudo, ma che sono importanti e fondamentali per la perfetta riuscita dell’intervento. Si tratta di informazioni misurate e comunicate in tempo reale che amplificano e completano l’abilità dell’operatore”.

Al mini-computer viene affiancato uno strumentario dedicato che sfrutta i Qr-Code per poter localizzare nello spazio sia i riferimenti ossei che gli strumenti, offrendo all’operatore un’analisi 3D del sito chirurgico. L’obiettivo di questa ricostruzione 3D è quello di trovare la perfetta e angolazione in cui posizionare gli strumenti per la preparazione dei capi articolari e per un impianto ottimale della protesi. Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di questa tecnologia infatti consiste nella possibilità di poter raggiungere la massima precisione.

I pazienti poi sono stati inseriti in un nuovo protocollo di gestione perioperatoria chiamato fast-track che permette, grazie a moderne tecniche di anestesia, gestione del dolore, controllo del sanguinamento e ripresa veloce della funzione, una dimissione in seconda-terza giornata dopo l’intervento, cosa che, fino a qualche tempo fa, sembrava impossibile.

In provincia di Varese con Hololens 2

All’Ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio, in provincia di Varese, è stato invece eseguito un intervento chirurgico di asportazione di una voluminosa formazione tumorale alla spalla di un paziente di 66 anni. L’intervento, eseguito da Michele Francesco Surace, direttore della Scuola di specializzazione in ortopedia e traumatologia dell’Università degli Studi dell’Insubria e responsabile dell’Ortopedia di Angera e da Sergio Ferraro ha visto anche la collaborazione di Primo Andrea Daolio, direttore del Chirurgia Ortopedica Oncologica del Gaetano Pini-Cto di Milano e di Filippo Castoldi, direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Ospedale Mauriziano dell’Università degli Studi di Torino.

La particolarità dell’intervento è data dall’utilizzo in sala operatoria degli occhiali per realtà aumentata (Hololens 2) che permettono di visualizzare immagini tridimensionali di ausilio alla chirurgia e di registrare le varie fasi dell’intervento. L’équipe ha utilizzato un nuovo impianto protesico che impiega un’avanzata tecnologia per la pianificazione dell’intervento, specifica per il singolo paziente e di particolare utilità nei casi complessi come questo.

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YouCare, la T-shirt smart per il monitoraggio di parametri bio-vitali

YouCare, la T-shirt smart per il monitoraggio di parametri bio-vitali
Lo smart clothing è in crescita: YouCare è la t-shirt smart che consente la trasmissione di parametri bio-vitali in tempo reale tramite 5G Zte

Il wearable fa un passo avanti con YouCare, un nuovo servizio di monitoraggio da remoto che si basa su una tecnologia indossabile, tessile e lavabile.

YouCare è un’innovazione tutta made in Italy e permette di un ampio numero di parametri bio-vitali dell’individuo e di trasmetterli in 5G.

Come funziona YouCare

Il progetto si fonda sull’uso di rivoluzionari dispositivi tessili, una T-shirt senza componentistica metallica e con sensori nativamente inseriti nel tessuto ed è stato presentato al Mobile World Congress 2021 di Barcellona. Youcare abilita la rilevazione di parametri bio-vitali mai rilevati prima da sensori tessili, quali un vero elettrocardiogramma, l’analisi degli atti respiratori e delle componenti del sudore, lo sforzo muscolare, la temperatura corporea e consente la trasmissione in real-time di tali parametri bio-vitali in modalità sicura e protetta tramite il 5G Zte.

“È un’invenzione che cambierà la qualità di vita e la capacità di assistenza e consapevolezza della propria salute da parte dei cittadini”, ha affermato Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana e presidente della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

Questa tecnologia tessile, brevettata e certificata a livello internazionale come medical device, permette di ripensare in chiave di evoluzione a un’ampia gamma di abbigliamento che diviene “intelligente”, ovvero capace di orientare comportamenti volti ad aumentare il benessere individuale.

I parametri bio-vitali di YouCare sono rilevati da sensori polimerici serigrafati nel tessuto che inviano i dati a una centralina miniaturizzata che li registra e converte in formato digitale, inviandoli grazie al 5G a una piattaforma bidirezionale che li trasmette allo smartphone o allo smartwatch dell’utente e a una unità remota che ne analizza i valori con un software medico.

“Sin dal primo momento – ha sottolineato Umberto Sgambati, Amministratore Delegato del Gruppo Proger spa che, attraverso la Start-Up Let’s Web-earable Solutions, ha realizzato la SmartTshirt sensorizzata – abbiamo creduto e investito in quella che ci sembrava una idea totalmente rivoluzionaria, e che oggì è una concreta realtà, appena certificata anche come medical device, e che si è arricchita degli algoritmi predittivi di disturbi cardiovascolari di Bsp-Medical società israeliana leader mondiale nel settore del data science medicale”.

La collaborazione con Zte continua nel tempo. “Noi crediamo nel talento e nei talenti – ha aggiunto Hu Kun, Ceo di Zte Italia e Presidente di Zte Western Europee intendiamo continuare a dare il nostro contributo allo sviluppo tecnologico a matrice Italiana e di valenza globale. Per questa ragione, a cominciare dal prossimo autunno, avvieremo su YouCare una azione di test all’interno del nostro Centro di Innovazione e Ricerca sul 5G situato a L’Aquila”.

La crescita dello smart clothing

La tecnologia è stata sviluppata da AccYouRate Group in collaborazione con l’Università di Bologna e l’Università di Cagliari. La nuova soluzione si inserisce nel mercato del wearable fitness che sta andando verso la diversificazione dei dispositivi non più limitati ai braccialetti indossabili. In particolare lo smart clothing, secondo un’indagine di Juniper, è il segmento con la crescita più rapida, tanto che il fatturato annuo dell’integrated fitness clothing passerà da circa un miliardo di dollari nel 2020 a 11 miliardi nel 2025. Sempre Juniper spiega che gli innovatori del settore si concentrano su approfondimenti personalizzati della salute al contrario dei big ancora focalizzati sull’ampiezza delle funzionalità.

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