COVIBOT: il chatbot come supporto all’emergenza sanitaria
Uno spazio condiviso e un laboratorio congiunto per supportare lo sviluppo della sanità digitale nella Provincia Autonoma di Trento. E’ TrentinoSalute4.0 che vede l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e la Fondazione Bruno Kessler (Fbk) collaborare per trovare un punto di incontro fra sistema sanitario, ricerca e territorio.
TrentinoSalute diventa lo strumento di coesione tra gli indirizzi della programmazione sanitaria, i bisogni di innovazione del SSP e le opportunità offerte dal digitale. In questo ambito è nato il progetto Covibot. Un chatbot, che grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è in grado di rispondere a domande sulla campagna vaccinale, Greenpass e alle tante richieste che ancora arrivano su: isolamenti, quarantene, contatti con i positivi e tamponi.
Il rodaggio di Covibot
Covibot è stato pubblicato in via sperimentale ad aprile e dopo oltre tre mesi di rodaggio (le domande degli utenti sono un fondamentale aiuto per addestrare il bot) oggi è online nella versione definitiva. I numeri parlano di oltre 160 FAQ, più di ottomila domande alternative e oltre centomila richieste degli utenti che, utilizzate come training, hanno permesso a Covibot di rispondere in automatico alle richieste con un grado di accuratezza superiore al 90%.
Nato da un’idea di Apss e sviluppato da Fbk, Covibot è il risultato di un lungo processo di addestramento del sistema, sia a livello di contenuti sia di interventi tecnici. Il progetto si è articolato in tre tappe:
- la prima fase di addestramento è partita dalle oltre 130 domande pubblicate sul sito Apss e riformulate in oltre tremila domande per allenare il sistema;
- la fase due ha preso in considerazione le vere domande degli utenti per rendere l’esperienza del chatbot ancora più realistica. In questa fase il gruppo di lavoro che ha addestrato l’assistente ha lavorato per definire in quali casi il chatbot dovesse astenersi dal rispondere, nell’ottica di evitare il più possibile risposte errate e troppo rischiose;
- la fase tre è coincisa con alcuni aggiustamenti a livello informatico e la messa online del box definitivo dedicato al chatbot sul sito Apss.
Altri esempi
Per quanto riguarda la tipologia delle domande, la maggior parte delle richieste riguardano le vaccinazioni (certificazione verde, tipologia di vaccino, spostamenti seconda dose, somministrazioni a turisti e lavoratori stagionali, etc.), ma non mancano interrogativi sulle quarantene, gli isolamenti e ovviamente gli spostamenti per l’estero.
Diverse sono anche le domande generiche di tipo sanitario (cambio medico, tessera sanitaria, esenzioni, etc.) considerate al momento fuori target (ma alle quali il chatbot risponde comunque suggerendo una risposta o un sito/numero a cui fare riferimento).
L’utilizzo del chatbot permette di alleviare il lavoro degli operatori scremando le domande più comuni e ripetitive. Anche la Croce Rossa Italiana ne ha utilizzato uno (al momento sembra non essere più in funzione) che si aggiungeva al numero verde della CRI. Un altro bot si può trovare sul sito Pagine Mediche, mentre grazie alla collaborazione con Inail Microsoft ha messo a disposizione Healthcare Bot che integra set di informazioni sul Covid-19. Il bot è stato utilizzato dallo Spallanzani, dal San Giovani Addolorata di Roma e dal Gaslini di Genova.