IEO, la chirurgia robotica è lo strumento del futuro
La Divisione di Chirurgia Toracica dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano è la prima in Italia e tra le prime in Europa ad aver raggiunto il traguardo di mille lobectomie robotiche, una casistica fino a oggi non ancora descritta come serie mono-istituzionale nella letteratura scientifica internazionale. L’intervento con robot si è confermato sicuro sia dal punto di vista chirurgico che dal punto di vista oncologico: nel 78% dei pazienti non si è riscontrata alcuna complicanza postoperatoria e il 92% dei pazienti trattati è in vita dopo un follow-up oncologico medio di 39 mesi.
“In IEO abbiamo iniziato il programma di chirurgia robotica polmonare nel 2006 e siamo stati tra i primi a credere in questo approccio – commenta Lorenzo Spaggiari, direttore del Programma Polmone IEO e Professore all’Università Statale di Milano – In questi 16 anni, la tecnologia robotica del sistema Da Vinci, uno dei primi sistemi per la chirurgia mininvasiva robot-assistita utilizzati al mondo, si è evoluta sino alla quarta generazione tecnologica con il sistema Da Vinci XI che è stato utilizzato in oltre il 70% delle procedure robotiche eseguite in IEO”.
Lo strumento del futuro
“Noi abbiamo seguito questa evoluzione, investendo non solo in tecnologia, ma in tempo e risorse per formazione e aggiornamento continuo di infermieri e medici – continua Spaggiari – Lo abbiamo fatto per il bene di pazienti di oggi e di domani perché non abbiamo dubbi che nel futuro della chirurgia ci sia il robot. Sarà quello lo strumento del chirurgo del futuro, come lo è stato fino a ieri il bisturi, e proprio come il bisturi, il chirurgo continuerà a controllarlo”.
Il sistema da Da Vinci XI si compone di tre elementi: una parte collegata al paziente con quattro braccia robotiche dedicate al supporto degli strumenti e della telecamera; una console chirurgica dove il chirurgo gestisce gli strumenti e la telecamera; il carrello visione che include i sistemi di processamento delle immagini e un monitor touchscreen a disposizione dell’assistente chirurgo e del team infermieristico, fondamentale per l’attività formativa e tutoraggio.
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Le mille lobectomie robotiche sono state eseguite su una popolazione di pazienti con un’età media di 66 anni (range: 28-89 anni) a prevalenza maschile (54%). Le lobectomie sono state eseguite principalmente in pazienti con tumori primitivi del polmone (adenocarcinoma come istologia più frequente in oltre il 70% dei casi). La stadiazione patologica ha mostrato come l’indicazione della lobectomia robotica trovi principalmente spazio negli stadi iniziali (Stadi IA/B = 70%, Stadio IIA = 3%, Stadio IIB = 11%); tuttavia, l’approccio robotico è stato utilizzato in circa il 10% di stadi localmente avanzati, evidenziandone il ruolo in tutti gli stadi oncologici.
La degenza media di cinque giorni ha consentito di ammortizzare i costi di utilizzo e manutenzione del robot, sottolineando inoltre come la chirurgia robotica, se eseguita nei centri ad alto volume, permetta un favorevole rapporto costo-efficacia.