Ospedale Humanitas-Gavazzeni: si opera con gli smart glasses
L’ospedale Humanitas-Gavazzeni di Bergamo protagonista di una prima mondiale. Nei giorni scorsi infatti è stato effettuato un intervento in cardiochirurgia che ha previsto l’utilizzo degli smart glasses, gli occhiali tecnologici insieme al robot Da Vinci per un bypass coronarico.
Alfonso Agnino, Responsabile della Cardiochirurgia Robotica, ha eseguito con questa rivoluzionaria tecnica un’operazione a cuore battente, in collegamento attraverso piattaforma digitale dedicata con il collega Wouter Oosterlink, da Leuven (Belgio), seduto nel suo studio dell’Università Sacro Cuore della cittadina fiamminga.
Un ologramma nel visore
L’operazione di bypass coronarico a cuore battente in minitoracotomia è stata eseguita in regime di Cardiochirurgia robotica. Il paziente è stato estubato in sala operatoria e il decorso si è presentato privo di complicanze. Alfonso Agnino era già stato protagonista a maggio 2021 del primo intervento di cardiochirurgia robotica d’Europa ad essere eseguito in telementoring, avvenuto a 1200 km di distanza con l’Università di Rennes.
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“Si è generata un’interazione immediata, costante e concreta – spiega Agnino – in tempo e in modalità sincrona sotto tutto i punti di vista, tranne forse quello ‘materiale’, ma direi nemmeno. Il prof. Oosterlink è stato, infatti, ‘percepito’ anche come fisicamente presente in sala operatoria, materializzato appunto in un ologramma proiettato all’interno del visore”.
“È stata un’operazione in un certo senso storica, che ha messo in comunicazione diretta professionisti della cardiochirurgia distanti migliaia di km, attraverso l’interazione dei più sofisticati sistemi tecnologici oggi a nostra disposizione, gli smart glasses e il robot. Una soluzione al limite del nostro mondo virtuale, con la ‘materializzazione’ del professionista esterno, risultato partecipe attivo dell’intervento e del nostro impiego dei joystick della consolle del robot”- continua.
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“Da qui a breve, ci attendiamo un’altra rivoluzione: la capacità di prendere in mano le manovre del robot da un altro robot gemello che potrà così operare da un’altra parte del mondo. Sarà presto realtà, dunque, la possibilità di fare operazioni a 4 mani, anzi a 8, considerando i 2 joystick disponibili per ogni robot… con le sue\nostre mani bioniche capaci di ‘manovre’ perfette, come ruotare a 360 gradi senza alcun tremolio, con una precisione assoluta che permette anche di invertire le mani, con la destra come fosse la sinistra e viceversa. La rivoluzione è epocale, e non solo pratica, chirurgica, interventistica, quanto anche di metodologia e di ‘teaching’, di formazione e insegnamento. Noi medici abbiamo l’obbligo morale, ancor prima che istituzionale, di formare le nuove generazioni che un domani saranno chiamate a curare noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Sono enormi anche in questo senso le prospettive e le opportunità che questa nuova tecnologia potrà offrire in termini di apprendimento, formazione, specializzazione”.
Gli smart glasses funzionano grazie a una tecnologia di telecomunicazioni a banda larga, si collegano a uno smartphone e hanno una telecamera con zoom ottico ad alta definizione che offre all’operatore una visione reale del campo visivo.
Tramite mini-monitor e sistema audio integrato, hanno permesso lo scambio di informazioni e visualizzazione tra Agnino e Oosterlink in tempo reale, avvalendosi di una connessione Wi-Fi. Dalla sala operatoria del Gavazzeni di Bergamo, sono stati trasmessi anche i segnali video delle tecnologie presenti in sala (il robot Da Vinci e le tecnologie connesse) ed il video panoramico della sala.