In arrivo il decreto per il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0
Dalla collaborazione fra i Ministeri della Salute, MEF e Innovazione Tecnologica nasce il nuovo decreto sul Fascicolo Sanitario Elettronico, che ha già ricevuto l’ok del Garante e che dovrà essere sottoposto anche alle Regioni. La decisione del Garante della Privacy aveva dato nuova spinta al Fascicolo che farà un ulteriore passo in avanti con il decreto che all’articolo 3 definisce in dettaglio i contenuti del FSE. Dati identificativi e amministrativi dell’assistito (esenzioni per reddito e patologia, contatti, delegati), referti, verbali pronto soccorso, lettere di dimissione, profilo sanitario sintetico (il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal MMG/PLS che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta), prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, cartelle cliniche, erogazione farmaci a carico SSN e non a carico SSN, vaccinazioni, erogazione di prestazioni di assistenza specialistica, dati delle tessere per i portatori di impianto, lettera di invito per screening e informazioni delle esenzioni per reddito e i relativi codici esenzione sono i nuovi elementi che entreranno a fare parte del FSE nella versione 2.0.
Fra i nuovi contenuti è compreso anche il taccuino personale dell’assistito, “una sezione riservata del FSE all’interno della quale esclusivamente l’assistito, o un suo delegato, può inserire, modificare ed eliminare dati, anche generati dai dispositivi medici e/o wearable, e documenti personali relativi ai propri percorsi di cura, oltre a informazioni integrative inserite direttamente dal cittadino”. Inoltre, alcuni dati e documenti sanitari particolari, persone sieropositive, delle donne che si sottopongono a un’interruzione volontaria di gravidanza, delle vittime di atti di violenza sessuale o di pedofilia, delle persone che fanno uso di sostanze stupefacenti, di sostanze psicotrope e di alcool, delle donne che decidono di partorire in anonimato, saranno solo all’assistito, il quale può decidere liberamente e in qualsiasi momento di renderli visibili a terzi.
Il decreto stabilisce anche quali sono i soggetti che concorrono alla alimentazione del Fascicolo. Si tratta delle aziende sanitarie locali, le strutture sanitarie pubbliche del SSN e dei servizi socio-sanitari regionali e i SASN, attraverso le diverse articolazioni organizzative; le strutture sanitarie accreditate con il SSN e i servizi socio-sanitari regionali; le strutture sanitarie autorizzate; gli esercenti le professioni sanitarie, anche convenzionati con il SSN, quando operano in autonomia.
Per quanto riguarda l’accesso ai dati, la nuova normativa prevede una serie di soggetti autorizzati a partire dal MMG/PLS o il medico sostituto, per la durata della sostituzione; il medico, diverso dalla precedente lettera che in cura l’assistito per visite o esami o per il ricovero, infermiere, ostetrica, farmacista e personale amministrativo. “L’accesso al FSE è sempre escluso per i soggetti operanti in ambito sanitario che non perseguono finalità di cura quali periti, compagnie di assicurazione, datori di lavoro, associazioni o organizzazioni scientifiche, organismi amministrativi anche operanti in ambito sanitario, personale medico nell’esercizio di attività medico legale quale quella per l’accertamento dell’idoneità lavorativa o per il rilascio di certificazioni necessarie al conferimento di permessi o abilitazioni”. È previsto l’accesso anche in caso di emergenza da parte degli operatori del SSN e dei servizi socio-sanitari regionali nonché gli esercenti le professioni sanitarie.
L’introduzione della versione 2.0 del FSE darà il via anche a un piano di formazione realizzato dal Dipartimento per la trasformazione digitale in collaborazione con Assinter Italia. Il piano coinvolgerà tutto il personale del SSN, inizierà in settembre e le Regioni potranno avvalersi delle società Ict in-house e dell’Academy di Assinter Italia. Secondo Maria Cammarota, direttore generale di Assinter: “Il piano è composto da diversi moduli di alta formazione in modalità ‘hub and spoke’ in cui si affrontano gli aspetti tecnologici e funzionali del FSE e dell’interoperabilità fra Regioni”.