La realtà aumentata e virtuale cura la vista e i disturbi neurologici
FOS, PMI genovese di consulenza e ricerca tecnologica, quotata al segmento AIM di Borsa Italiana, ha annunciato di avere ricevuto dalla Regione Liguria un finanziamento a fondo perduto di 175.125 euro per la realizzazione di un dispositivo di realtà aumentata in grado di riprodurre le alterazioni delle capacità visive come supporto della riabilitazione. Il progetto “Realter” prevede complessivamente un investimento totale di 1.420.750 euro e un finanziamento della Regione Liguria di 733.450 euro. L’investimento di FOS è pari a circa 328.750 euro. Il progetto, avviato a Settembre, si concluderà entro 18 mesi.
L’obiettivo del progetto Realter
Realter si propone come un progetto innovativo che ha come obiettivo la realizzazione di un dispositivo indossabile basato su tecnologie derivate da quelle per la realtà virtuale e aumentata, per consentire alle persone coinvolte nei processi di riabilitazione di vedere il mondo reale “attraverso gli occhi” delle persone ipovedenti e di mettere a punto strategie di riabilitazione personalizzate. Con questo strumento sarà possibile migliorare le procedure di riabilitazione e, conseguentemente, la capacità delle persone ipovedenti di orientarsi nello spazio, interagire con oggetti e persone acquisendo una maggiore autonomia.
Il dispositivo Realter consentirà, inoltre, di sperimentare la possibilità di migliorare l’esperienza visiva delle persone ipovedenti introducendo un “filtro inverso” che alteri le immagini in modo da attenuare le caratteristiche ipovisive anche in modo spazialmente e temporalmente focalizzato (ad esempio con ingrandimenti localizzati, trasposizioni cromatiche e spaziali).
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A dare supporto al partenariato saranno l’Istituto Italiano di Tecnologia e il Dipartimento Dibris dell’Università di Genova, con l’obiettivo di fornire un contributo fondamentale nella definizione delle caratteristiche del dispositivo e nell’assessment qualitativo e quantitativo della tecnologia realizzata. Fondamentale sarà il ruolo dell’Istituto Chiossone, centro di eccellenza a livello nazionale, attivo in tutti i campi che riguardano la disabilità visiva e specializzato nell’ambito della formazione dei riabilitatori, nella validazione della tecnologia sviluppata e nella valutazione dell’impatto che essa avrà sul miglioramento della qualità della vita nel mondo degli ipovedenti.
Gli altri utilizzi medici della AR/VR in ambito medico
Il supporto della realtà aumentata e virtuale si allarga anche ad altri campi di intervento. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Psychology, dal Professore Fabrizio Stasolla, dell’Università Giustino Fortunato di Benevento, questo tipo di tecnologia può offrire un supporto ai bambini e adolescenti con disturbi neurologici, come deficit di attenzione e iperattività (Adhd), autismo (Asd) e la paralisi cerebrale (Cp).
Secondo Stasolla “per entrambe le tecnologie vi è una abbondanza di letteratura relativa all’autismo, disturbi da deficit di attenzione e iperattività, mentre scarseggiano dati sulla paralisi cerebrale infantile e sulle sindromi genetiche rare. Inoltre sono state indagate abbastanza a fondo le funzioni cognitive e motorie, mentre, per entrambe le tecnologie, meno si è fatto sui disturbi del comportamento e sulla partecipazione positiva e il coinvolgimento attivo dei partecipanti. Quindi, in termini di prospettiva futura, si auspica una estensione dell’utilizzo delle due tecnologie con focus mirato a paralisi cerebrale infantile e a sindrome genetiche rare. Inoltre, si auspica di indagare anche l’effetto positivo di queste tecnologie nei disturbi del comportamento”.