Progetto Cassia: la tecnologia a supporto dell’assistenza domiciliare
In contemporanea con l’avvio del primo lockdown del 9 marzo 2020 e con la durata di un mese, ha avuto inizio il progetto Cassia (cloud assisted per la salute e la sicurezza), cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del programma operativo del Friuli Venezia Giulia. Sviluppato da un team di cui fanno parte la startup triestina Feature Jam (capofila), Televita, il Laboratorio di Bioingegneria del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (Asugi) e Area Science Park.
Wearable e machine learning
La piattaforma viene utilizzata per la rilevazione, misurazione e trasmissione dei dati necessari al monitoraggio a distanza di persone anziane con sindromi geriatriche a rischio caduta e di persone affette da patologie neurologiche, come Parkinson, attacchi ischemici transitori (Tia) o Ictus, integrata a un prototipo di dispositivo indossabile.
Pressione, temperatura, ossigenazione e dati relativi al movimento, forniti dai sensori domiciliari di passaggio, o dal dispositivo indossabile sviluppato da Feature Jam sono ideati trasmessi e, grazie al machine learning, è possibile monitorare l’attività mantenuta nel tempo dall’assistito, rilevare le cadute e le anomalie nei modelli di movimento, limitando i falsi rilievi di caduta.
È poi possibile notificare in modo smart la situazione clinica, tener conto dei dati dei pazienti, anagrafiche, dati antropometici (altezza, peso, bmi), dati clinici e terapie , dati di contatto dei caregiver, healthcare, medico di base e specialisti, personalizzare la terapia in base ai dati raccolti attraverso il telemonitoraggio
e definire parametri personalizzati per indicare quando è preoccupante il superamento di uno o più parametri.
Decision support system
Il progetto, sfruttando un sistema integrato denominato Decision Support System (Dds), associa i sensori ad algoritmi di Intelligenza Artificiale, favorendo la sicurezza domestica grazie alla capacità di individuare anomalie e attivare un servizio di teleassistenza.
Il test effettuato durante il lockdown si è focalizzato su persone colpite da ictus, monitorando i soggetti nella fase critica post-acuta entro i 14 giorni dall’evento ischemico.
“I risultati del progetto Cassia, pubblicati su International Journal of Medical Informatics,– spiegano gli ideatori– forniscono una risposta efficace e integrata nel sistema di cura, attraverso il supporto agli anziani e ai loro caregiver”. Gli studi condotti hanno evidenziato un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti monitorati e una forte riduzione dello stato di ansia e depressione.
Nella fase di ricerca industriale i partner del progetto Cassia si sono concentrati sulla messa a punto di protocolli per il telemonitoraggio dedicati alle persone affette da Parkinson e a quelle ad elevatissimo rischio di Ictus.
Sono inoltre stati identificati i parametri da monitorare e definite le caratteristiche dei dispositivi tecnologici fondamentali per il monitoraggio dei pazienti di entrambi i casi studio. Durante la fase dello sviluppo sperimentale è stata realizzata una piattaforma e integrati i sensori per il monitoraggio a distanza dei pazienti. Inoltre è stato realizzato un prototipo del dispositivo indossabile che sia in grado di rilevare e monitorare i disturbi di movimento relativi alle patologie in oggetto.
“Nel progetto Cassia – spiega Michela Flaborea, Presidente di Televita – ci siamo occupati innanzitutto di realizzare la piattaforma informatica, che include il gateway per la ricezione dei segnali trasmessi dai diversi device, e mettere a punto il sistema di sensori domiciliari di movimento. A regime, il ruolo di Televita sarà quello di Centro Servizi, la struttura deputata a monitorare l’andamento dei diversi parametri rilevati da remoto (parametri vitali, parametri di movimento e cadute), rendendo possibile l’utilizzo delle tecnologie da parte dei soggetti fragili e facilitando la comunicazione tra l’utente e gli attori del Sistema Salute”.