In collaborazione con Progettare per la sanità Edra

Ransomware nella sanità, solo una struttura su 4 riesce a difendere i dati

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Attacchi in lieve calo, ma il 75% delle strutture colpite si è vista bloccare i dati. Scendono al 42% quelle che pagano il riscatto: i dati di Sophos

Sophos ha pubblicato lo State of Ransomware in Healthcare 2023, un rapporto approfondito basato su un sondaggio condotto su 3000 responsabili IT e security di 14 Paesi (di cui 233 nel settore sanitario) che fa il punto sulla situazione dei ransomware.

L’indagine del 2023 ha rivelato che il tasso di attacchi ransomware nel settore sanitario è diminuito dal 66% al 60% anno su anno. Si tratta di un dato solo parzialmente positivo visto che è comunque molto più alto rispetto al 34% rilevato nel 2021.

A questo si aggiunge che il tasso di crittografia dei dati a seguito di attacchi ransomware nell’assistenza sanitaria è stato il più alto negli ultimi tre anni: il 75% delle organizzazioni sanitarie ha riferito che i loro dati sono stati crittografati nel rapporto 2023, rispetto al 61% nel rapporto 2022 e al 65% nel rapporto 2021. Questo significa che solo una struttura sanitaria attaccata su 4 riesce a vanificare l’attacco prima della criptatura dei dati.

In più di un terzo degli attacchi (37%) inoltre i dati sono stati crittografati e poi rubati, una pratica quella del doppio dip (crittografia dei dati ed esfiltrazione dei dati) sta diventando comune.

Le credenziali compromesse (32%) sono state la causa principale più comune degli attacchi ransomware più significativi nel settore sanitario, seguiti da vulnerabilità sfruttate (29%). Gli attacchi basati su e-mail (e-mail malicious o phishing) sono stati i punti di partenza per oltre un terzo degli attacchi (36%) nelle organizzazioni sanitarie, superiori alla media intersettoriale del 30%.

Il 42% ha pagato il riscatto

Tutte le organizzazioni hanno riacquistato i loro dati crittografati, ma il 42% ha pagato il riscatto, mentre circa tre su quattro (73%) hanno utilizzato i backup. La propensione a pagare il riscatto nella sanità è però stata considerevolmente inferiore rispetto al rapporto dello scorso anno, con il tasso di pagamento in diminuzione dal 61% al 42% anno su anno. L’uso dei backup per ripristinare i dati è leggermente salito dal 72% al 73%.

I costi di recupero però aumentano. Da 1,85 milioni di dollari si è arrivati 2,20 milioni, quasi il doppio rispetto a 1,27 milioni del sondaggio 2021. Il dato è probabilmente influenzato dalla maggiore frequenza di crittografia dei dati negli attacchi ransomware.

Alla pubblicazione dei dati del rapporto, Sophos accompagna una serie di best practice che consigliano l’adozione di strumenti di sicurezza che difendono contro i vettori di attacco più comuni, inclusa la protezione degli endpoint con forti capacità anti-sfruttamento per prevenire lo sfruttamento delle vulnerabilità e Zero trust network access per contrastare l’abuso di credenziali compromesse.

Altri consigli riguardano le tecnologie adattive che rispondono automaticamente agli attacchi, interrompendo gli avversari e acquistando tempo per rispondere ai difensori. Rilevamento, indagine e risposta delle minacce 24/7, sia consegnati internamente o da un fornitore specializzato di rilevamento e risposta (Mdr) gestito. Ottimizzazione della preparazione degli attacchi, tra cui la realizzazione di backup regolari, la pratica del recupero dei dati dai backup e il mantenimento di un piano di risposta agli incidenti aggiornato oltre al mantenimento di una buona igiene di sicurezza, comprese le patch e la revisione regolare delle configurazioni degli strumenti di sicurezza.

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Un Master per diventare specialisti in IA per sanità e telemedicina

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Il corso dell'Università di Parma in modalità totalmente e-learning ha 70 posti ed è aperto a tutti i laureati: iscrizioni aperte fino al 31 gennaio, le lezioni saranno da marzo a ottobre 2024

C’è tempo fino al 31 gennaio 2024 per iscriversi al corso di studi Master Arte – Intelligenza Artificiale e Telemedicina organizzato dall’Università di Parma. Si tratta di un corso di studi annuale proposto in modalità interamente e-learning ai professionistiche intendano diventare specialisti di Intelligenza artificiale applicata all’ambito sanitario e alla telemedicina.

I posti a disposizione sono 70 e possono accedere al corso laureati in qualsiasi ambito o possessori di diplomi vecchio ordinamento appartenenti alle professioni sanitarie: le domande saranno accolte in base all’ordine cronologico di presentazione. Il Master rilascia 60 crediti formativi universitari – Cfu.

Il calendario delle lezioni, che si svolgeranno prevalentemente il mercoledì pomeriggio e a volte anche il martedì, va dal mese di marzo 2024 a ottobre 2024, con una pausa estiva durante i mesi di luglio e agosto. Le lezioni saranno erogate online in una modalità mista di dirette streaming e lezioni asincrone (registrazioni).

Bio-robot, Internet of things, system medicine, teleneurofisiologia clinica, impatto sociologico dell’intelligenza artificiale, rapporto tra reti neurali e big data. Sono alcuni degli argomenti del Programma didattico del Master Arte che consentirà alle diverse professionalità di condividere contenuti scientifici comuni e di acquisire il linguaggio specialistico essenziale per rendere possibili la coproduzione e l’interoperabilità tipiche dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Fornirà, inoltre, la vision e i mezzi conoscitivi sull’intero settore, fortemente interdisciplinare, permettendo ai discenti di avere le conoscenze, le competenze e le certificazioni necessarie per lo sviluppo della sanità del futuro applicando correttamente le nuove tecnologie.

Si parte con la telemedicina

La prima parte del programma affronterà in particolare i principali aspetti della telemedicina, partendo dalla sua corretta definizione, fino alle tipologie di servizi offerte e al fascicolo sanitario elettronico, dalle piattaforme dei servizi, fino alle procedure per effettuare una televisita, al telemonitoraggio e al teleconsulto per analizzare poi i benefici, i rischi e limiti della telemedicina e delle diverse strategie di e-health in Italia e in Europa. Verrà esplorato anche il mondo dei device, delle app, delle piattaforme e di tutto quell’universo tecno-informatico che ruota attorno alle e-health e che spesso è caratterizzato da informazioni disorientanti.

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La seconda parte riguarderà le applicazioni in campo sanitario delle IA, ad esempio la realtà aumentata, da un punto di vista tecnico, etico e giuridico. Si prenderanno in esame i concetti fondativi dell’intelligenza artificiale, la creazione di modelli e algoritmi predittivi, le tutele e i limiti di carattere etico e giuridico sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, come il recente Regolamento Ue, il problema della privacy nella gestione dei dati e la modalità con cui tali tecnologie sono impiegate nella diagnostica medica. Saranno anche analizzati alcuni aspetti relativi alla strategia nazionale di applicazione del Pnrr nel settore della digitalizzazione della salute.

I docenti del Master, diretto da Susanna Esposito e proposto dal Dipartimento di Medicina e Chirurgia, sono professori universitari, medici e professionisti in ambito sanitario, consulenti It ed esperti di sicurezza e diritto digitale che provengono da tutta Italia. Molti docenti sono esperti qualificati delle Commissioni scientifiche nazionali e internazionali create dalla Società Italiana di telemedicina (www.sitelemed.it).

 

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