Sanità Digitale, l’UE si muove per la digitalizzazione dei sistemi sanitari di tutto il continente
Non c’è solo il fascicolo sanitario elettronico italiano su cui lavorare. La digitalizzazione della sanità deve essere vista anche in chiave europea. Mentre i singoli Stati membri intraprendono le proprie iniziative di digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, infatti, i programmi a livello continentale spingono premono l’acceleratore su standardizzazione e interoperabilità.
La UE sta producendo un importante sforzo per digitalizzare i sistemi sanitari in tutto il continente, con iniziative incentrate su tutto, dall’interoperabilità delle cartelle cliniche elettroniche (EHR) a strumenti e servizi digitali più completi per i pazienti. Per contribuire a sostenere questi progetti ambiziosi è stato implementato un bilancio di venti miliardi di euro per sette anni, supervisionato dalla nuova Agenzia esecutiva per la salute e il digitale (HaDEA), nell’ambito della DG Santé, l’organizzazione responsabile delle politiche della Commissione europea in materia di salute e sicurezza alimentare.
Il budget comprende 10,3 miliardi di euro per il programma Horizon Europe, istituito per promuovere la ricerca e l’innovazione, anche nel campo della salute e delle industrie digitali chiave, e il programma EU4Health da 5,3 miliardi di euro.
Un altro miliardo è destinato alla digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, compresa la creazione dello Spazio europeo dei dati sanitari (European Health Data Space, EHDS), la cui attuazione è prevista per il 2025, a seguito della proposta di regolamento presentata nel maggio dello scorso anno. L’EHDS dovrebbe consentire ai cittadini di controllare e condividere i propri dati sanitari con ospedali e medici del proprio Paese o di altri Stati membri dell’Unione.
Superare la frammentazione
L’Health Data Space potrà fornire anche un accesso più ampio a dati sanitari aggiornati e affidabili per gli operatori sanitari, incoraggiando la ricerca di nuovi e innovativi trattamenti salvavita. Il 2023 viene considerato un anno molto importante per lo sviluppo di quella che viene immaginata come una banca dati sovrana di dati sanitari utile per sviluppare programmi innovativi soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale. Jean-François Goglin, vice direttore generale di Connective Santé, ha spiegato come l’EHDS sia un ecosistema di regole, standard e pratiche comuni, infrastrutture e un quadro di governance specifici per la salute. Per l’Europa si tratta di una necessità con l’obiettivo di sviluppare un quadro etico e sicuro in conformità con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Dal punto di vista delle funzionalità è previsto un identificatore nazionale, un registro nazionale condiviso, la messaggistica sicura, l’EMR (Electronic Metal Records) per ogni operatore e uno spazio sanitario personale dedicato a ogni paziente in modo che abbia il controllo dei propri dati e possa partecipare attivamente al proprio percorso di salute. La digitalizzazione e il superamento della frammentazione dei sistemi sanitari porta con sé il vantaggio di favorire la collaborazione, l’innovazione e il miglioramento dell’assistenza ai pazienti a livello transfrontaliero. Una delle maggiori sfide da affrontare è la mancanza di interoperabilità tra sistemi e set di dati diversi.
Oltre al lavoro dell’Unione è necessario uno sforzo da parte dei singoli Paesi per portare avanti il processo di digitalizzazione della propria sanità. Uno sforzo che in Italia passa per l’implementazione delle misure previste dal PNRR e per esempio in Germania, in ritardo in questo campo, ha visto la promulgazione di una legge sul futuro degli ospedali (KHGZ) nel 2021, che stanzia 4,3 miliardi di euro per la digitalizzazione delle strutture sanitarie pubbliche entro il 2024.
Oltre a questi aspetti l’Unione sta investendo anche per costruire gli elementi fondamentali della salute digitale, che si tratti di gemelli digitali nella ricerca clinica o della standardizzazione delle prescrizioni per avere farmaci distribuiti a livello transfrontaliero. Un’azione a tutto campo che si articola anche attraverso programmi come Horizon Europe e l’iniziativa EU4Health, fondamentali dal punto di vista delle scienze sociali e umane per aiutare a capire come sostenere la digitalizzazione nell’assistenza sanitaria, e altre iniziative in corso nel mondo intorno alla salute digitale, tra cui la regolamentazione sull’uso dell’IA, che tocca l’healthcare e le norme sulla sicurezza e sul cloud computing.
Le best practices continentali
Altra iniziativa è quella lanciata di recente, il Radar europeo delle DHU. Si tratta di una nuova piattaforma progettata per promuovere l’adozione e il successo delle innovazioni sanitarie digitali in Europa. Sviluppato nell’ambito del progetto DigitalHealthUptake, il Radar offre una serie di funzionalità, tra cui informazioni su soluzioni e servizi di sanità digitale, politiche e strategie nazionali e regionali e strumenti e metodologie di supporto per l’adozione di soluzioni di sanità digitale. Gli utenti del Radar possono sfogliare una collezione crescente di pratiche di successo e trovare informazioni immediate per ogni pratica, come il livello di maturità e il Paese. Sul sito gli utenti possono pubblicare le proprie pratiche, comunicarle agli utenti interessati o informare la comunità della salute digitale sulle proprie esperienze.
Il Radar comprende tre elementi principali: il Radar Repository, Radar Analytics e Radar Spotlights. Il Radar Repository consente di scoprire le pratiche attraverso la navigazione, mentre il Radar Analytics analizza periodicamente un sottoinsieme di pratiche pubblicate per fornire una panoramica degli argomenti trattati, dell’impatto riportato, delle barriere comuni e dei fattori di successo per l’adozione e di altri aspetti. Il Radar Spotlights presenta le pratiche di successo pubblicate di recente, i rapporti analitici e altre informazioni interessanti.
Alimentato da DigitalHealthUptake (DHU), si tratta di un progetto finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Europa digitale che mira a promuovere partnership, collaborazione e upscaling nella comunità della salute digitale in Europa. Il consorzio DHU riunisce sette partner di progetto che sono attivi nella ricerca e nell’implementazione della salute digitale in Europa da oltre 35 anni e hanno un raggio d’azione di oltre ottantamila organizzazioni ed esperti.