Sala operatoria e terapia intensiva: l’approccio data driven di Digistat
Il ritorno del verticale. “Dopo anni di distribuzione di software a pioggia torna il momento delle soluzioni verticali”. Francesco Deventi, Direttore Commerciale di Ascom UMS, commenta così la situazione del mondo della Sanità che vive un momento di fermento in attesa che i fondi del PNRR dispieghino i loro effetti.
Una situazione che la filiale italiana della multinazionale con sede in Svizzera che a livello mondiale realizza il 68% del suo giro d’affari nell’healthcare vuole sfruttare a fondo. L’Italia è un centro importante per Ascom che nella Penisola realizza 9,6 milioni di ricavi con 85 dipendenti che a breve saliranno a novanta, oltre ottanta installazioni ospedaliere con più di seicento sale operatorie gestite e più di novecento letti di terapia intensiva (su un totale di circa quattromila che secondo i programmi post pandemia dovrebbero salire a ottomila). E l’obiettivo di quasi triplicare il fatturato entro il 2026.
Nuova organizzazione del blocco operatorio
Genericamente fornire informazioni critiche al destinatario più idoneo, nel posto giusto al momento giusto, per prendere le decisioni più corrette e informate possibili è l’obiettivo della Società che, calato nell’ambito sanitario, si traduce nella healthcare platform Digistat, una soluzione modulare che ha ricevuto la certificazione, unica in Italia, per la classe di rischio IIb.
Digistat, prosegue Deventi, permette il passaggio da una assistenza reattiva a una proattiva, aumenta la sicurezza dei pazienti, ottimizza il flusso di lavoro degli staff medici e consente anche la cura a domicilio. Il suo cuore sta nella digitalizzazione del blocco operatorio e della terapia intensiva, quell’Operating Room Management System che cambia il modo di lavorare in quello che è il reparto più complicato e costoso di un ospedale.
Un’area per la quale il ministero della Salute dopo il Manuale per la sicurezza in sala operatoria sta vagliando anche i KPI (Key Performance Indicator) che permetteranno a molti dirigenti sanitari di verificare il livello di efficienza del blocco operatorio e quindi adottare le soluzioni per migliorare la performance.
In questo ambito si inserisce Digistat, che permette al chirurgo di concentrarsi sui suoi interventi, mentre altri si occuperanno della gestione delle sale operatorie previa la valutazione della durata di ogni singola operazione. Il software, soprattutto nella parte relativa alla terapia intensiva vede il forte coinvolgimento del personale infermieristico. Si accentua così il lavoro di squadra che ha come premessa fondamentale per l’introduzione della soluzione un forte impegno da parte del vertice della struttura ospedaliera.
In generale la piattaforma collega dispositivi e sistemi informativi ospedalieri per l’ottimizzazione del livello di cura, filtra, assegna le priorità e il flusso informativo e funziona da supporto alle decisioni, permettendo in questo modo un miglior livello di coordinamento e comunicazione all’interno del team.
Sale operatorie a tempo pieno
Scendendo nel dettaglio delle funzionalità, il software riduce i tempi di inattività delle sale operatorie con strumenti di programmazione intelligenti, garantisce che il personale sia sempre aggiornato sullo stato del blocco operatorio, permette di specificare il materiale utile per ogni procedura per la preparazione dei kit riducendo lo spreco di materiali e risorse. Le valutazioni supportate dai dati della soluzione riducono i potenziali danni durante gli interventi chirurgici, il monitoraggio può segnalare la necessità di un’azione preventiva e l’acquisizione automatica delle informazioni permette di evitare gli errori umani come trascrizione o doppia documentazione.
La soluzione copre tutti i passaggi del percorso del paziente in sala operatoria a partire dalla integrazione con le cartelle mediche elettroniche, all’anestesiologia intraoperatoria fino alla documentazione delle procedure e l’anestesia postoperatoria. Dati clinici, parametri e panoramiche dei pazienti sono costantemente aggiornate e la tracciabilità degli elementi coinvolti nel flusso di lavoro permette un elemento importante di responsabilizzazione degli attori coinvolti nell’operazione.
La terapia intensiva
In terapia intensiva Digistat supporta la gestione del paziente con cartella clinica digitale, gestione delle prescrizioni e delle attività e la documentazione relativa alla somministrazione, calcolo dei punteggi di gravità oltre alle creazioni delle statistiche relative al reparto. L’acquisizione dei parametri del paziente avviene in automatico e i dati clinici sono trasmessi ai dispositivi medicali. Digistat Smart Central è infatti la centrale di monitoraggio dei parametri vitali e degli allarmi dei pazienti di reparto. La soluzione è dotata di una libreria di oltre trecento driver di collegamento con apparecchiature elettromedicali come pompe a infusione, monitor paziente, ventilatore, macchina per la dialisi.
Eventuali allarmi possono essere inviati a dispositivi con filtraggio e reindirizzamento al personale che può rispondere in maniera efficace. Con il modulo per il mobile gli allarmi possono essere remotizzati su smart device utilizzando anche lo smartphone Myco di Ascom, che può essere dotato di doppio monitor con visualizzazione delle notifiche di allarme e messaggi e funzionalità per la lettura di codici a barre e per la registrazione delle immagini dalla camera fotografica.
La soluzione è indipendente dal fornitore e quindi può essere integrata nell’ambito di software già esistenti all’interno della struttura ospedaliera. La modularità permette poi di personalizzare le esigenze della struttura oltre a consentire di scalare la soluzione partendo da piccoli moduli specifici per arrivare a una gestione più complessiva del blocco operatorio.
Questi i dettagli di una soluzione data driven che grazie all’accesso ai dati storici e tendenze e alla dashboard statistica cambia completamente il modo di lavorare di un blocco operatorio. È intuibile, come conferma anche l’esperienza della società, che inserire la soluzione in una struttura di nuova costruzione è più facile rispetto all’ospedale che da sempre segue un certo workflow, ma la propensione verso la digitalizzazione della sanità spinge verso questo tipo di soluzioni per il pubblico, business principale di Ascom, e il privato. E se nel secondo l’aspetto dell’efficientamento della sala operatoria, con possibilità di un maggior numero di interventi, viene colto immediatamente anche il pubblico deve ormai fare fronte alla necessità di un miglioramento delle prestazioni. C’è l’occasione da cogliere del Pnrr, la spinta che viene dalla necessità di recuperare gli interventi sospesi durante il periodo nero del Covid e anche una maggiore presenza di ingegneri clinici all’interno delle strutture in grado di dare un sostanzioso apporto per il miglioramento dei processi. I freni al cambiamento sono sempre più usurati.