Partito quando la parola pandemia non era ancora entrata a fare parte del nostro vocabolario quotidiano, il progetto Vicini di Salute voluto da Pfizer e Philips ha superato la fase 2. Ha l’obiettivo di dimostrare come la telemedicina possa migliorare la gestione e la presa in carico dei pazienti con patologie croniche come artrite reumatoide, fibrillazione atriale e acromegalia.

Il progetto, che ha coinvolto l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma, l’Asl della provincia di Barletta-Andria-Trani e la Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, è stato realizzato con il contributo della School of Management del Politecnico di Milano e vuole essere una risposta a quanto previsto dal Piano nazionale della cronicità. Vicini di salute si inserisce in un contesto che vede il 40% della popolazione italiana affetto da almeno una patologia cronica e il 20% da più di una. In Europa la mancata aderenza alla terapia causa ogni anno quasi 200.000 morti.

I primi risultati

In questo scenario il progetto ha prodotto risultati eccellenti con  un’aderenza alle terapie che ha sfiorato il 100% e un alto livello di soddisfazione dei pazienti sull’utilizzo dei dispositivi digitali durante il percorso di cura (punteggio 8,2 su 10).

I pazienti delle tre strutture coinvolti nel progetto hanno dichiarato infatti di assumere regolarmente le terapie prescritte con una media di compliance molto alta, oltre il 98%. Inoltre, come sottolineato dai clinici, nel corso del progetto sono stati evidenziati miglioramenti rispetto ad alcuni parametri fondamentali per il percorso di cura come: l’aderenza terapeutica e la frequenza cardiaca nei casi di fibrillazione atriale; il dolore percepito nell’artrite reumatoide; la qualità della vita nell’acromegalia.

È stato inoltre valutato positivamente l’utilizzo del sistema in termini di strumento educazionale per pazienti e caregiver. “Nei sei mesi di monitoraggio si è registrato tra i pazienti un ingaggio positivo verso l’utilizzo del sistema di telemonitoraggio, con accessi in oltre il 40% dei giorni, così come un elevato livello di soddisfazione per l’utilizzo delle informazioni raccolte dalla soluzione digitale da parte dei medici. I medici, invece, hanno apprezzato la facilità di accesso alle informazioni riguardanti il paziente (4,7 su 5) e la numerosità di queste informazioni (4,6 su 5)” afferma Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’Osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano, che ha seguito l’iniziativa per monitorarne gli effetti.

Il supporto digitale fornito ai 90 pazienti coinvolti nel progetto e ai clinici delle tre strutture sanitarie è basato su una applicazione web, messa a punto da Philips, pensata per semplificare la condivisione di informazioni e dati tra medico e paziente.

Durante il progetto i pazienti hanno utilizzato tablet e interfacce utente adattate ad hoc alle specifiche patologie, avendo la possibilità di condividere e monitorare i propri parametri vitali, rispondere ai questionari di monitoraggio e ricevere avvisi a supporto dell’aderenza terapeutica e per le visite di follow-up, grazie ad una definizione dei processi messa a punto dalla collaborazione tra Pfizer e l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano. Il medico, a sua volta, grazie a questa tecnologia ha potuto monitorare le condizioni del paziente in ogni momento, collegandosi all’applicazione web tramite il proprio pc.