Telemedicina: tra innovazione e ricerca
È un dato ormai assodato come la pandemia da Covid-19 sia come turbo per la telemedicina che si arricchisce di nuove esperienze. Un esempio è l’Azienda Sanitaria di Valdinievole che, grazie al finanziamento dell’Agenzia Spaziale Europea, ha sviluppato un progetto in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e IngeniArs.
Sinergia pubblico-privato
Università e Azienda hanno collaborato per la realizzazione di una piattaforma di telemedicina: SatNav E@syCare. Il progetto, dedicato ai pazienti Covid, prevede assistenza e gestione a domicilio e negli alberghi sanitari, sperimentato da maggio in Valdinievole (Pistoia) dalle unità speciali di continuità assistenziale (USCA), composte da medici e infermieri.
Comprende un kit con tablet, saturimetro, sfigmomanometro e termometro che sarà messo a disposizione anche nelle zone della Asl Toscana Centro.
Ogni parametro vitale rilevato viene automaticamente e inviato al tablet da sensori Bluetooth insieme a eventuali annotazioni di carattere clinico (anamnesi, esami obiettivi e terapie). Successivamente viene trasmesso a una cartella sanitaria elettronica, permettendo al personale USCA il controllo a distanza dello stato di salute di ogni paziente seguito. I dati possono essere resi accessibili anche ai medici di famiglia affinché riescano ad operare un efficace follow-up dei loro assistiti. Grazie a questo sistema di telemedicina i medici USCA sono riusciti a gestire oltre 450 pazienti in poco più di tre mesi.
Il progetto Viva
Sempre parlando di telemedicina, Novartis ha sviluppato il progetto Viva (Virtual Visit and Assessment) che riguarda la sclerosi multipla, patologia che può comportare danni della mielina, la sostanza bianca del sistema nervoso centrale. Il decorso della sclerosi multipla è, nella maggior parte dei casi, caratterizzato da un’alternanza di ricadute e recuperi, sempre meno completi con l’andare del tempo.
Le conseguenze possono essere molto gravi e per limitarle risulta sempre più urgente un intervento terapeutico. “Se la malattia non è tempestivamente e adeguatamente curata, si determina un accumulo progressivo e irreversibile di disabilità neurologica. Il 50% dei pazienti in storia naturale di malattia (cioè non curati) avranno nell’arco di 10-15 anni la necessità di almeno un appoggio per camminare. Nei pazienti con Sm sono quindi essenziali un precoce e corretto inquadramento diagnostico e regolari visite di controllo. Dato l’aumento del numero di pazienti, la complessità della gestione, la frequente necessità di visite di follow-up e la limitata disponibilità di visite ambulatoriali in alcuni contesti, vi è quindi una necessità oggettiva di modelli di gestione innovativi” – spiega Roberto Bergamaschi, Direttore UO Sclerosi Multipla e responsabile del Centro di Ricerca Sclerosi Multipla presso IRCCS Fondazione Mondino di Pavia.
Per questo motivo è importante disporre di un telemonitoraggio da remoto che permetta visite virtuali di controllo neurologico, valutazione del livello di disabilità del paziente e la continua verifica di eventuali peggioramenti.
“Attraverso Viva, oltre che a testare le performance neurologiche del paziente, è possibile seguire l’evoluzione clinica della malattia, monitorare gli effetti e la tollerabilità delle terapie. Questo permette di individuare precocemente l’insorgenza di sintomi, raccomandare esami, modificare di conseguenza le terapie, programmare interventi migliorativi, coinvolgendo, se necessario, il caregiver, professionisti specializzati e servizi locali”.