ESG: una questione di Governance aziendale
Le aziende che intendono rimanere sul mercato in una logica di lungo periodo devono dare il proprio contributo verso un’economia sostenibile. Ancora oggi, quando si parla di sostenibilità si pensa ancora troppo solo all’ambiente e alla compensazione delle emissioni di CO2, ma questo è un approccio estremamente limitato e miope.
Il concetto di investimento socialmente responsabile risale agli anni ’60, quando le istituzioni finanziarie iniziarono a usare criteri sociali e ambientali per identificare più responsabilità per la selezione delle aziende con cui investire.
La definizione più completa di ESG (Environmental, Social, and corporate Governance) è stato coniato nel 2005. Nel 2006 le Nazioni Unite lanciano i PRI, Principle for Responsible Investment, con l’intento di favorire la diffusione dell’investimento sostenibile e responsabile tra gli investitori istituzionali, che sono chiamati a sottoscrivere i principi e rispettarne l’applicazione.
Ciò significa incorporare le tematiche ESG nell’analisi in differenti fasi e attività aziendali:
- processi di investimento;
- proprie politiche e pratiche aziendali;
- ricercare trasparenza su questi fattori nelle controparti;
- promuovere la responsabilità sociale nell’industria;
- cooperare su questo fronte e documentare le attività e i progressi.
L’attenzione sulla corporate governance diventa negli stessi anni un fattore chiave per limitare i rischi economici e reputazionali, emersi durante e dopo le crisi e gli scandali finanziari a cui abbiamo assistito dall’inizio del Nuovo Millennio.
L’engagement e il controllo degli investitori nei confronti delle società sta cambiando il modus operandi di diversi settori chiamati a rispondere a esigenze di innovazione e ricerca coerenti con uno sviluppo sostenibile.
Una storia lunga, quella dell’universo ESG, che nel 2015 ha aperto un nuovo capitolo con la definizione dei Sustainable Development Goals (SDG): dalla adesione ai sei principi fino all’approvazione dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, il cui fulcro è il perseguimento di 17 obiettivi che mirano a disegnare un futuro migliore e più sostenibile.
Dai buoni propositi alle necessità di business
In passato l’implementazione di iniziative di responsabilità sociale si presentava come un’opportunità per migliorare l’immagine e la reputazione aziendale. A causa della crescente attenzione nei confronti di queste tematiche anche da parte dei consumatori, la loro considerazione è diventata una vera e propria necessità per sopravvivere sul mercato.
Le società di investimento e le banche stanno dando sempre più importanza ai fattori ESG nel momento in cui decidono in quali aziende o progetti investire per ottenere risultati positivi in linea con le proprie preferenze in termini di responsabilità sociale ed ecologica contribuendo alla creazione di valore ed allo stesso tempo garantendo un futuro sostenibile per tutta la collettività.
La normativa ESG sta diventando sempre più importante nel mondo degli investimenti
Occorre però evitare che la sostenibilità sia relegata solo a un tema di attrattività degli investimenti e compliance normativa, oppure attivata in risposta ad emergenze energetiche (come quelle legate al costo dell’energia innescato dalla guerra in Ucraina) o legata al cambiamento climatico solo per citarne alcune. E non è solo una questione di marketing o di Greenwashing.
Verso una nuova etica del business
L’azienda che si approccia ai modelli ESG deve passare da un sistema che consuma risorse, energia, tempo e forza lavoro delle persone per produrre profitto per gli azionisti, senza dare importanza al come e quanto si consuma.
Il nuovo sistema prevede la gestione di una relazione di maggior responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future tramite il virtuoso utilizzo delle materie prime, il contenimento degli sprechi, degli scarti e dei rifiuti, con un utilizzo conservativo dell’energia. Prevede inoltre il rispetto e la valorizzazione delle persone, riuscendo a restituire valore alla società e all’ambiente, oltre a ottenere un sacrosanto profitto per gli azionisti.
Si tratta di un approccio profondo che ha origine nel ripensamento dei principi alla base di ogni sviluppo solido e duraturo nel tempo
L’importanza dei fattori ESG emerge quindi in maniera preponderante anche in riferimento agli aspetti etici. Oltre a bilanciare interessi e regolare comportamenti occorre mettere insieme aspetti economici, capitale e lavoro, in modo diverso per ottenere risultati diversi.
Organizzare l’azienda attorno ai principi ESG
Questo tipo di scelte richiede una solida Governance, grandi investimenti e grande focus da parte del Management aziendale per un lungo periodo, ma è diventata l’unica strada realmente percorribile. L’attenzione ai criteri ESG ha una sua evidenza nella diffusione dei Comitati endoconsiliari con deleghe specifiche su queste tematiche che sono presenti in 76 società quotate su 100.
Non saranno dei miglioramenti incrementali delle attività operative a produrre il massimo impatto sociale e ambientale, bensì delle scelte strategiche di fondo, e questo vale per qualsiasi azienda
Bisogna essere consapevoli che richiede un impegno non banale, una nuova cultura organizzativa, l’utilizzo di ogni opportunità offerta dal digitale, insieme al desiderio concreto di ripensare i processi e le attività superando i canoni tradizionali.
Un percorso che necessariamente è graduale, attraverso la verifica e la progettazione di interventi mirati che non sono gli stessi per tutte le aziende, ma che variano a seconda delle dimensioni, del settore, delle caratteristiche produttive e del mercato di riferimento.
E fare tutto ciò non perché è diventato obbligatorio o conveniente in questo momento storico, ma perché si crede nel profondo che sia la strada giusta da percorrere.
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