Il report Organizing for Digital: Why Digital Dexterity Matters, stilato dal MIT Center for Digital Business e da Capgemini Consulting, società del gruppo Capgemini specializzata nella consulenza aziendale strategica, rivela che poche aziende hanno utilizzato con successo tecnologie digitali per evolvere la propria organizzazione in realtà veramente digitali.

Il rapporto, l’ultimo di una serie che analizza le opportunità e le sfide presentate dalla trasformazione digitale, si basa su un sondaggio di 274 executive del settore in rappresentanza di 150 aziende di 28 Paesi e ha anche messo in luce che chi è invece riuscito a seguire con successo questo percorso, ha avuto il doppio di probabilità in termini di crescita, redditività e customer satisfaction rispetto ai concorrenti del settore.

La cosiddetta destrezza digitale è la capacità di adattare rapidamente la struttura organizzativa per ottenere maggiore valore dalle trasformazioni digitali successive. Qualche esempio? Diventare organizzazioni più evolute attraverso un sistematico processo decisionale basato sui dati, conferendo più potere decisionale ai dipendenti in contatto con la clientela, o consentendo una collaborazione oltre confine trasparente.

“Durante il passaggio all’energia elettrica, la produttività è salita solo dopo che le aziende hanno radicalmente ridisegnato la propria organizzazione – dal layout degli impianti di produzione all’introduzione della catena di montaggio e di una maggiore specializzazione del lavoro. Questo è stato un cambiamento radicale che non è accaduto nel corso di una notte. Ci sono voluti circa 20-30 anni per evolversi. La nostra convinzione è che qualcosa di molto simile accadrà con la trasformazione digitale” ha dichiarato Maurizio Mondani, CEO di Capgemini Italia.

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Emergono inoltre diversi fattori chiave che stabiliscono quali sono le organizzazioni digitalmente più capaci rispetto ad altre. Una mentalità digitale che pone come prioritarie le soluzioni digitali a tutto il resto, una sperimentazione sistematica per portare l’innovazione in tutta l’organizzazione e la capacità di auto-organizzarsi rapidamente intorno alle nuove opportunità digitali. Bisognerebbe poi dare maggiori responsabilità alla forza lavoro dell’organizzazione attraverso l’accesso ai dati e, infine, coinvolgere i dipendenti, incoraggiando il problem-solving collaborativo.

Continuando con l’analisi del report (disponibile qui per il donwload in versione completa), si scopre che solo un piccolo gruppo (7%) tra le più importanti organizzazioni dimostra un’adeguata mentalità digitale. Queste aziende hanno completamente digitalizzato le operations, sono in grado di auto-organizzarsi rapidamente, individuano le tendenze emergenti e mantengono una significativa esperienza e competenze sulle tecnologie digitali.

La maggior parte delle aziende sono invece ancora in una fase di transizione. Molte (56%) sono in una fase di avvio, hanno appena iniziato il cambiamento e stanno costruendo lentamente le proprie competenze digitali, mentre un numero significativo (21%) si trova in uno stadio ben avviato della transizione, con diverse capacità digitali di personalizzazione della customer experience, di semplificazione delle attività di routine e di facilitazione della collaborazione interna ed esterna all’organizzazione.

Il 16% delle organizzazioni è infine in una posizione di stallo, senza alcuna competenza digitale significativa e alle prese con le proprie possibilità, dimostrandosi inflessibili e incapaci di rispondere alle tendenze emergenti e alle esigenze dei clienti.