La storia della società di consulenza manageriale BearingPoint poggia sulle solide basi di Arthur Andersen e KPMG. L’azienda nasce infatti dell’acquisizione da parte di KPMG della maggior parte delle attività di Andersen, avvenuta nel 2000 dopo lo scorporo di KPMG Consulting.

Oggi BearingPoint è presente in 24 Paesi e ha 47 uffici in tutto il mondo. La sua attività è quella di realizzare progetti su scala globale, avvalendosi di partnership strategiche con altre società di consulenza. Nel 2023 ha registrato un fatturato di 1 miliardo di euro, con una crescita del 18%, e ha avuto un aumento del 15% del personale, superando le 6.000 unità. Inoltre, dal 2009, anno in cui è diventata una società indipendente, BearingPoint ha stretto 85 partnership con aziende tecnologiche e ha effettuato 19 acquisizioni.

Il conseguimento di risultati tangibili, supportati da numeri e fatti, costituisce parte integrante della nostra missione”, ha affermato Claudio Brusatori, Partner e Practice Leader BearingPoint Italia. “La nostra unicità risiede nell’abilità di coniugare tradizione e innovazione. I tre pilastri su cui si regge BearingPoint (persone, pianeta e innovazione) si riflettono nei nostri valori chiave: coltivare relazioni, promuovere cultura ed educazione e mantenere stretti rapporti personali. Operiamo con team internazionali per raggiungere risultati concreti e sostenibili nel tempo”.

BearingPoint investe significativamente nelle persone perché non le considera “solo risorse, ma vere e proprie leve per il successo. Attraverso il nostro campus presso l’Università di Bruxelles e collaborazioni con istituzioni rinomate come Oxford e Yale, garantiamo una formazione continua a tutti i livelli dei nostri consulenti”. Nell’Università di Bruxelles, BearingPoint forma oltre 2.000 consulenti ogni anno, garantendo un apprendimento continuo.

BearingPoint in Italia

Claudio Brusatori, Partner e Practice Leader BearingPoint ItaliaDalla sua fondazione nel 2016 a Milano, BearingPoint ha registrato In Italia una crescita continua. Nel corso degli anni, ha espanso le sue operazioni e nel 2017 ha acquisito un ramo d’azienda di KPMG focalizzato sull’industrial manufacturing e sull’automotive. Tale acquisizione ha portato in dote un ufficio a Torino. Nel 2022, BearingPoint ha stretto una joint venture con IFS, specializzata in soluzioni cloud, dando vita alla società Arcwide, di cui detiene il 70%. Nel 2023, i ricavi nel nostro Paese hanno superato i 10 milioni di euro con una crescita del 24% rispetto al 2022 e l’organico è aumentato del 22%: attualmente annovera 100 persone.

Con un focus strategico su data analytics e intelligenza artificiale, BearingPoint si concentra principalmente sui settori dei beni di consumo, del retail, dell’automotive e dell’industrial manufacturing, ma anche sui servizi bancari, assicurativi, farmaceutico e healthtech. “Ci distinguiamo per la nostra expertise in sostenibilità, trasformazione digitale e customer experience, nonché nell’ottimizzazione dei processi operativi e della supply chain”, ha sottolineato Brusatori.

Contribuire a ridurre le emissioni di CO2

Nel suo impegno per progetti di sostenibilità ambientale, BearingPoint collabora strettamente con i clienti, analizzando i processi e identificando azioni tangibili per ridurre l’impatto ambientale. Con oltre 100 progetti di contabilizzazione delle emissioni sviluppati nel corso degli anni, “abbiamo valutato 11 milioni di tonnellate di CO2 e abbiamo ridotto il carbon footprint di oltre 800mila tonnellate lungo tutta la catena del valore dei clienti”.

Ancora in tema di sostenibilità, la società ha sviluppato il BearingPoint Emission Calculator, uno strumento che contabilizza le emissioni di carbonio delle operazioni logistiche. Tale strumento è stato ceduto a SAP e oggi è il cuore della piattaforma per il carbon accounting e la sustainability management della società tedesca.

L’attenzione alla sostenibilità non riguarda però solo i progetti per i clienti. Nel 2022 ha infatti raggiunto il 100% di compensazione delle emissioni. I prossimi ambiziosi obiettivi sono la riduzione delle emissioni di gas serra del 50% entro la fine del 2025 e l’ottenimento della certificazione B Corp.

Customer experience e trasformazione digitale

La customer experience è un elemento chiave per la strategia di BearingPoint. L’azienda mira, infatti, a migliorare l’esperienza cliente in ogni fase del processo, ottenendo risultati tangibili come l’aumento della fidelizzazione. “Secondo il nostro osservatorio interno, il 90% dei clienti online equipara la propria esperienza alla qualità del prodotto. Il 34% degli acquisti è influenzato direttamente dall’esperienza cliente e il 64% delle persone soddisfatte ripete gli acquisti. Questo dimostra quanto sia cruciale per il successo di un’azienda”.

Come riprova delle sue affermazioni Brusatori ha portato l’esempio di un approccio innovativo adottato da un’istituzione finanziaria per migliorare l’esperienza cliente anche quando viene rifiutato il credito. “Tale approccio ha portato a un aumento del 55% nella fidelizzazione, dimostrando il valore di un servizio clienti di qualità”.

La trasformazione digitale è un’altra area di focus per BearingPoint. “Dal supporto all’industria 4.0 alle trasformazioni in SAP, offriamo soluzioni su misura basate su tecnologie digitali avanzate. Questo ha portato a un aumento del profitto del 17%, del margine lordo del 10% e del ricavo netto del 7% dopo le tasse”.

Continuando a investire nelle risorse umane e nelle competenze, BearingPoint prevede per il 2024 una crescita in Italia superiore al 10%, con un aumento sia dei ricavi sia del numero di dipendenti.