Global Tech Trends 2023: priorità e sfide per tenere il passo con l’innovazione
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La trasformazione digitale sta cambiando il modo di fare business e la pressione sui team tecnologici per abilitare strategie aziendali a prova di futuro è più forte che mai. Quali sono le priorità dei responsabili IT, che devono gestire il rapido evolversi di tecnologie come l’intelligenza artificiale, la difficoltà di trovare le giuste competenze, le nuove minacce alla sicurezza e la richiesta di sostenibilità da parte di clienti e regolamenti? Per rispondere a queste domande Equinix ha intervistato più di 2.900 decisori IT a livello globale e i risultati sono raccolti nel report Global Tech Trends Survey recentemente rilasciato. La ricerca, giunta alla quinta edizione, ha coinvolto 100 manager di medie e grandi aziende italiane, che si sono espressi attorno a quattro tematiche: le sfide per tenere il passo con l’innovazione, le priorità strategiche per essere a prova di futuro, la sostenibilità, il digital divide.
“Il digitale ha cambiato la vita dei consumatori per decenni, e questa ondata di trasformazione sta ora cambiando il modo di fare business, ridisegnando le basi della competizione in quasi tutti i settori verticali, separando coloro che sono preparati alla nuova realtà digitale da quelli che non lo sono e, nel processo, spostando le dinamiche future dell’economia globale”, ha dichiarato Emmanuel Becker, Managing Director Equinix Italy e Presidente della Italian Data center Association (IDA).
“Le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale stimoleranno ulteriormente questo processo, accelerando ulteriormente la necessità di trasformazione e stimolando la domanda di infrastrutture modernizzate per supportare tale trasformazione, anche se il passaggio a un’infrastruttura digitale basata su abbonamento renderà probabilmente molte di queste preoccupazioni un ricordo del passato”.
Tenere il passo con l’innovazione
Intelligenza artificiale, tra entusiasmo e barriere interne
I manager IT stanno esplorando il modo migliore per sfruttare i rapidi progressi tecnologici. L’interesse per l’intelligenza artificiale si mantiene alto, tuttavia i leader segnalano sfide che incidono sull’implementazione e sull’effettiva capacità di adozione in azienda.
“La richiesta di implementazione dell’AI in diverse funzioni aziendali è elevata, con l’Italia particolarmente propensa all’utilizzo dell’AI nelle operazioni IT, citata dall’84% degli intervistati nel Paese”, ha sottolineato Becker. “L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando la forza trainante delle moderne tecnologie in diversi settori industriali, ma questo è vero solo finché c’è la disponibilità di grandi quantità di dati, il che sta di conseguenza portando a una crescente domanda di data center per immagazzinare ed elaborare queste informazioni”.
La mancanza di conoscenze interne per raggiungere l’obiettivo, insieme ad altre barriere, rimane un freno: il 48% degli intervistati italiani non è molto soddisfatto della capacità del proprio team di implementare l’AI. Il dato è in linea con il 49% dei leader IT in EMEA che dubita della capacità della propria infrastruttura di soddisfare le esigenze dell’AI, rispetto ai leader dell’Asia-Pacifico (44%) e delle Americhe (32%).
Gemelli digitali: Italia al di sopra della media europea
I progressi tecnologici in materia di big data, reti ad alta velocità e potenza di calcolo dell’ultimo decennio hanno favorito l’adozione dei gemelli digitali. A livello globale nove responsabili IT su 10 dichiarano che la loro organizzazione ha utilizzato o intende utilizzare presto la tecnologia dei gemelli digitali.
“L’Italia in quest’ottica riesce a posizionarsi al di sopra della media europea, dimostrando un tasso di pianificazione d’utilizzo maggiore“. Nell’arco dei prossimi anni il 49% degli intervistati prevede di utilizzare i gemeli digitali nel campo dell’Operational Performance (rispetto al 42% della media EMEA), il 45% nel Product Development (VS 40%)”.
Aziende a prova di futuro: le priorità strategiche
Le priorità strategiche in ambito tecnologico indicate dai manager italiani sono cybersecurity (82%), compliance (81%) e customer experience (81%), in linea con lo scenario globale. Le paure principali sono l’aumento degli attacchi alla sicurezza informatica (73%) e la difficoltà a trovare di talenti in ambito IT (65%) a causa della velocità di evoluzione delle skill richieste, indicata dal 46% degli intervistati come la maggiore sfida. Da un punto di vista IT, i leader italiani prevedono in particolare di realizzare un deployment virtuale attraverso il cloud..
Se dal punto di vista dell’espansione a livello geografico l’Italia mostra un atteggiamento più conservativo rispetto alla media globale, c’è invece attenzione alla crescita dei team. Secondo la ricerca Global Tech Trends 2023 il 56% degli intervistati dichiara che i propri team sono cresciuti negli ultimi due anni e il 55% ha in previsione un ampliamento dei propri team.
Un dato che stupisce è “la volontà, più decisa rispetto allo scorso anno, di voler costruire data center dedicati, tendenza che si riflette anche a livello globale (5%), ma che rimarca una contraddizione con l’impegno verso la sostenibilità a cui il settore dovrebbe dedicarsi”.
L’impegno per la sostenibilità e le sfide normative
Nonostante la sostenibilità venga considerata un driver strategico della propria infrastruttura, il 73% dei responsabili IT italiani considerano il carbon pricing una sfida normativa, mentre il 63% considera impegnative le nuove restrizioni sulle attività e gli obblighi aggiuntivi rispetto alla rendicontazione.
“In Italia, il metodo preferenziale indicato per rispondere alle sfide della regolamentazione è l’adesione a specifiche trade association, mentre a livello internazionale risulta l’automazione”.
Le strategia per superare il digital divide
“In questo scenario estremamente complesso, colpisce come alcune dei prerequisiti basilari del business digitale siano gli stessi identificati dagli IT leader per risolvere il digital divide”.
Le priorità assolute dei manager italiani sono 5G (53%), fibra (51%) e connessione a banda larga (34%), dati che sottolineano l’attualità e l’importanza di un nodo infrastrutturale evidentemente non ancora risolto. Di conseguenza si manifesta un interesse verso l’interconnessione: il 52% degli intervistati riconosce dei benefit in crescita in diversi campi e un cambio di spesa incrementale.
A livello globale aumenta anche la spesa in carrier-neutral colocation. Dopo l’aumento già registrato nel 2022, oltre la metà dei responsabili delle decisioni IT globali dichiara che la propria organizzazione aumenterà la spesa per la colocazione carrier-neutral nel 2023, con un aumento di cinque punti percentuali rispetto all’anno scorso.