Previsioni Forrester: per aziende e tecnologia il 2023 si gioca sulla fiducia
Indice dell'articolo
- Previsioni Forrester 2023: le indicazioni per i responsabili IT
- Continuerà la sfida dei talenti, ma i licenziamenti delle Big Tech renderanno desiderabili settori tradizionalmente “poco attraenti”
- Gli investimenti europei nel cloud favoriranno una migliore resilienza e flessibilità operativa
- Le strategie di innovazione si concentreranno sul cambiamento pragmatico, facendo leva sugli ecosistemi
- Aumenterà la spesa tecnologica per promuovere la resilienza della supply chain
Secondo le previsioni di Forrester per il 2023, la parola chiave del prossimo anno è “fiducia”. La società di ricerca prevede un calo di fiducia dei cittadini europei verso i rispettivi governi dettato, tra le altre cause, dall’innalzamento dei costi energetici e dalle preoccupazioni per l’emergenza climatica. Entro la fine del 2023 solo un cittadino europeo su cinque avrà ancora fiducia nel proprio governo, mentre il numero di consumatori “active green” dovrebbe aumentare del 50%.
Di conseguenza, Forrester ipotizza uno spostamento della fiducia dei cittadini verso le imprese, dalle quali si aspettano azioni concrete per il benessere dei lavoratori e la sostenibilità ambientale.
“Nel prossimo anno, le turbolenze economiche e geopolitiche continueranno a mettere in difficoltà le imprese europee”, ha commentato Laura Koetzle, vicepresidente e direttrice dei ricerca di Forrester. “Mentre la fiducia nei governi diminuisce, le aziende europee hanno l’opportunità di colmare quel vuoto di fiducia. Per fare ciò, devono valutare quali leve di fiducia contano di più per i clienti, identificare le lacune e costruire una strategia che le aiuti a conquistare e salvaguardare la fiducia dei clienti”.
Previsioni Forrester 2023: le indicazioni per i responsabili IT
“Non commettiamo errori su questo: nel 2023, i leader tecnologici europei avranno un altro anno difficile, con molte sfide che li attendono”, scrive in un post Pascal Matzke, vicepresidente e direttore di ricerca di Forrester. “Ma, a differenza dei precedenti periodi di crisi, quando i CIO erano concentrati principalmente sull’aumento dell’efficienza e sulla riduzione della spesa operativa, nel 2023 concentreranno le loro strategie e investimenti maggiormente sulla promozione di una migliore adattabilità e resilienza operativa”.
Ecco i punti salienti del report per i CIO e i responsabili IT.
Continuerà la sfida dei talenti, ma i licenziamenti delle Big Tech renderanno desiderabili settori tradizionalmente “poco attraenti”
Nel 2023 rimarrà alta la richiesta dei profili tecnologici necessari per trasformare le organizzazioni, potenziare il cloud ibrido e creare nuove applicazioni per guidare la crescita.
Tuttavia, mentre giganti della tecnologia come Alibaba e Meta annunciano licenziamenti e startup europee come Gorillas, memmo e Nuri riducono la loro forza lavoro, le società di servizi finanziari e di servizi pubblici acquisteranno un nuovo fascino, grazie a stipendi interessanti e stabilità del lavoro. Sebbene in grado di attrarre nuovamente i migliori talenti, queste aziende dovranno costruire culture diverse e dinamiche per mantenere i talenti sul lungo periodo.
Gli investimenti europei nel cloud favoriranno una migliore resilienza e flessibilità operativa
La recente pandemia ha già dato il via agli investimenti europei nel cloud. Ma tra il conflitto in Ucraina, la necessità di far fronte alle complesse normative europee e la volatilità generale del mercato, un numero sempre maggiore di aziende europee andrà oltre la semplice migrazione al cloud. Per adattarsi meglio ai cambiamenti in corso e ridurre i costi energetici, nel 2023 i leader tecnologici di tutta Europa sfrutteranno le tecnologie cloud per promuovere la resilienza operativa migliorando al contempo la flessibilità altrove.
Come esempi Matzke cita Carrefour, che ha creato un motore di suggerimenti con Google Cloud e ridotto il consumo di energia del 45%, e Lufthansa Technik, che ha sviluppato la piattaforma AVIATAR per programmare la manutenzione ed evitare ritardi e cancellazioni. Allo stesso tempo, molte aziende rafforzeranno gli aspetti fondamentali della resilienza del cloud pubblico a ogni livello dello stack e le moderne politiche di sicurezza, aumentando al contempo la consapevolezza delle vulnerabilità della supply chain e dei fornitori.
Le strategie di innovazione si concentreranno sul cambiamento pragmatico, facendo leva sugli ecosistemi
“Date le incertezze previste nel 2023, verrà data maggiore enfasi alla modernizzazione dei processi aziendali, all’automazione, alla gestione del rischio di fornitura e all’esperienza dei dipendenti”. Le strategie di innovazione dovranno adottare un approccio più pragmatico per migliorare progressivamente la resilienza operativa e l’adattabilità. L’instabilità del mercato favorirà le reti di innovazione e le collaborazioni, spingendo le imprese oltre i tradizionali processi aziendali e domini tecnologici. Per esempio, “i progressi della produzione nella produzione additiva (stampa 3D) guideranno gli ecosistemi dell’innovazione attorno alla prototipazione rapida e alla realizzazione localizzata”.
Aumenterà la spesa tecnologica per promuovere la resilienza della supply chain
A partire dal 2023 in Germania entrerà in vigore il Supply Chain Act. Le aziende con più di 3.000 dipendenti dovranno monitorare le proprie supply chain per specifici diritti umani e rischi ambientali, segnalare e agire in caso di violazione, o rischieranno multe fino a 8 milioni di euro o il 2% delle loro entrate globali. “Peggio di qualsiasi multa è il danno potenzialmente catastrofico alla reputazione o la capacità di vendere ad aziende con regole di acquisto che precludono di trattare con organizzazioni ritenute colpevoli ai sensi della legge tedesca”, sottolinea Matzke. Sebbene la Germania non sia il primo paese a muoversi in questa direzione, “le dimensioni e l’ampiezza del mercato tedesco spingeranno i responsabili tecnologici a investire massicciamente in soluzioni per monitorare da remoto le strutture e le operazioni dei propri fornitori, gettando le basi per una ulteriore resilienza operativa a lungo termine”.