Ricoh: la trasformazione digitale come spinta per il business

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La ricerca World of Change di Ricoh mostra come le aziende europee riconoscano l’importanza della trasformazione digitale e dei suoi benefici.

Da diversi anni le aziende di tutte le dimensioni puntano alla trasformazione digitale innovando le operazioni per trarre il maggior vantaggio dalla tecnologia digitale. La ricerca World of Change realizzata da Coleman Parkes per conto di Ricoh ha messo in evidenza come il 95% delle aziende di Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito si aspetti che la trasformazione digitale porti notevoli benefici al business. Non si tratta però di un processo semplice e diretto, per cui è importante pensare alla digital transformation in modo flessibile e dinamico, tenendo in considerazione differenti aspetti.

I dipendenti sono consapevoli del valore della digitalizzazione, tanto che il 61% del campione vorrebbe che la propria azienda utilizzasse la tecnologia per attenuare l’impatto dei cambiamenti macroeconomici sul business. L’importante, sottolineano gli intervistati, è che le aziende comunichino ai dipendenti le strategie digitali e lo facciano in modo efficace. È fondamentale informarli ad ogni step sulle evoluzioni del progetto, i risultati e gli impatti, assicurandosi che alle persone sia chiaro cosa si stia facendo e perché” ha commentato Nicola Downing, CFO di Ricoh Europe.

Nonostante i vantaggi della trasformazione digitale siano quindi noti, molte aziende sono ancora alle prese con la trasformazione dei processi basilari. È interessante notare come il 91% dei manager di imprese di medie dimensioni si aspetti che la propria azienda incontri maggiori difficoltà rispetto a quelle di grandi e piccole dimensioni.

I processi di business sono trasversali come anche gli impatti della trasformazione, per cui ogni ufficio deve essere coinvolto nel progetto. Il reparto HR è spesso escluso da questi progetti, mentre gioca un ruolo fondamentale. Come già detto, i cambiamenti sul posto di lavoro hanno un impatto sulle persone e senza il reparto HR si rischia di vanificare tutti gli sforzi.

Non di minore importanza è la scelta di un project leader che abbia una chiara responsabilità della trasformazione digitale e sappia trovare un punto di incontro tra le necessità dei differenti reparti. Le aziende e i dipendenti concordano sull’importanza della digital transformation, ma affinché questa diventi realtà e porti a benefici concreti occorre un leader in grado di guidare il cambiamento. Anche il supporto e il commitment del board e del top management sono fondamentali per garantire trasversalità del progetto rispetto alle diverse funzioni e figure coinvolte.

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La strategia per il workplace ha effetti diretti sulla produttività aziendale

Secondo una ricerca commissionata da Fujitsu, gli ambienti workplace delle aziende non sono ancora pronti ad affrontare le esigenze del futuro.

Nonostante ci siano già aziende che stanno affrontando il tema delle esigenze che la forza lavoro potrà avere nell’immediato futuro, i progetti messi finora in campo sembrano non avere successo. È quanto rivela una ricerca realizzata per conto di Fujitsu dalla società di ricerche Pierre Audoin Consultants (PAC).

Lo studio mette in luce come molte strategie attualmente predisposte per il workplace stiano rivelandosi in realtà degli ostacoli piuttosto che dei fattori abilitanti e, in particolare, come il tema della sicurezza sia quello che maggiormente rischia di porre un freno alla produttività.

Oltre alla sicurezza, le criticità più importanti riguardano tecnologie legacy obsolete e ambienti di lavoro incapaci di supportare i nuovi modi di lavorare; le strategie attualmente adottate dalle aziende per i rispettivi workplace sembrano poi avere un effetto poco positivo sulla capacità di mantenere il personale attuale e saperne attrarre di nuovo.

La ricerca mette in evidenza come le aziende intervistate stiano percorrendo molto lentamente la direzione verso il workplace del futuro, senza riuscire a modernizzare molti processi essenziali. Per esempio, solo il 29% degli intervistati dichiara di disporre attualmente di un approccio centralizzato alla gestione della sicurezza e dei servizi. Mentre il personale si aspetta sempre più flessibilità e mobilità, meno della metà (il 42%) delle aziende è in grado di fornire servizi di supporto attraverso un portale Web per consentire l’accesso ad applicazioni e servizi ovunque si trovi il dipendente.

L’assenza di un workplace in grado di supportare nuovi modi di lavorare e pratiche di business in evoluzione limita la flessibilità e l’agilità delle aziende. Numerosi intervistati ammettono infatti che l’approccio adottato attualmente sta avendo un impatto negativo sulla capacità delle aziende di adattarsi a uno scenario competitivo in cambiamento (23%), di accelerare il time-to-market dei nuovi prodotti e servizi (20%) e di mantenere il personale e di attirarne di nuovo (18%).

L’impiego efficace della tecnologia è il perno delle strategie di successo riguardanti il workplace digitale. Eppure molti CXO hanno indicato proprio i fattori tecnologici come i principali ostacoli alla produttività attualmente affrontati. Quasi due terzi (63%) considerano l’interoperabilità con tecnologie obsolete una delle maggiori sfide alla produttività sul luogo di lavoro.

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Più della metà ha citato anche la complessità della tecnologia utilizzata attualmente per il workplace (57%) e la mancanza di accesso agli strumenti di produttività appropriati (55%). Un ulteriore elemento di preoccupazione è che la maggior parte delle aziende non possiede una chiara comprensione dei propri livelli di produttività correnti: solo il 17% di esse si avvale di strumenti analitici all’interno del business.

Le aziende hanno poi reagito alle minacce di sicurezza investendo con decisione nella cyberdifesa, ma lo studio suggerisce che in molti casi i differenti livelli di protezione e autenticazione che sono stati inseriti nel tempo stanno agendo da freno alla produttività.

Oltre metà dei partecipanti allo studio (56%) ammette infatti che il proprio approccio alla sicurezza del workplace sta avendo un impatto negativo sulla produttività del personale, con il 20% del campione totale che parla di un effetto “altamente negativo”. La causa di questo si ritrova nel personale che sceglie scorciatoie e strade non conformi quando si trova di fronte a meccanismi e processi di sicurezza complessi o dispendiosi in termini di tempo.

Gli intervistati vedono nella compliance rispetto a normative come il GDPR (Global Data Protection Regulation) il principale problema inerente la sicurezza del workplace; il 59% considera la conformità come una sfida importante, più ancora dell’accesso location-based e della condivisione delle informazioni (58%) e della gestione delle identità (58%).

La preoccupazione sulla sicurezza impedisce infine alle aziende anche di sfruttare completamente i nuovi tool basati sulla collaborazione, che potrebbero migliorare la produttività e l’integrazione. Secondo lo studio, infatti, il 41% delle aziende non ha ancora implementato strumenti di questo genere, citando (46%) come principale motivazione proprio la sicurezza.

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