Una nuova sicurezza per il nuovo workplace digitale
Il 70% dei manager si aspetta nei prossimi anni di poter comunicare con i propri collaboratori senza vincoli legati allo spazio fisico di lavoro e al tempo. Il cosiddetto workplace aziendale sta del resto cambiando sotto la spinta della digitalizzazione dei processi e del modo di consumare e scambiare informazioni delle nuove generazioni di lavoratori, con la focalizzazione che si sta ormai spostando dal “quando entri/quando esci/dove sei” al “chi sei/cosa fai”.
Collaborazione e comunicazione sono le nuove leve di efficienza e produttività, motori di quella trasformazione del business necessaria per competere nella nuova economia digitale. Ma l’affermazione del workplace digitale, se da un lato promette più flessibilità e un conseguente miglioramento della qualità del lavoro, dall’altro nasconde nuove insidie dal punto di vista della sicurezza e della compliance (GDPR in primis).
Proteggere e regolamentare l’uso di PC, device mobili, wearable, periferiche e dispositivi intelligenti IoT e AR/VR dentro e fuori il perimetro aziendale, in postazioni fisse o in hotdesk, sta diventando ancor più importante e urgente. Secondo le ultime previsioni di IDC, la spesa aziendale in sicurezza endpoint crescerà a livello mondiale da 4,2 miliardi di dollari nel 2016 a oltre 5,2 miliardi nel 2020, con un CAGR del 4,4%.
La spesa aziendale in sicurezza per device mobili crescerà da 2 miliardi di dollari nel 2016 a oltre 3 miliardi nel 2020, con un CAGR superiore al 10%. Ma attenzione: saranno i dispositivi IoT e le periferiche quegli apparati ai quali le aziende dovranno prestare più attenzione, sottolinea IDC, in quanto destinati a diventare i nuovi obiettivi del cybercrimine per penetrare nelle reti aziendali.
Stampanti e dispositivi IoT intelligenti vengono considerati da IDC più vulnerabili dei PC o dei device mobili per via della loro natura di oggetti che devono essere resi aperti e accessibili all’intera organizzazione. In più, le ricerche IDC suggeriscono che in molte aziende le soluzioni e i servizi di sicurezza per la stampa risultano più arretrati rispetto al livello di sicurezza IT predisposto per l’infrastruttura complessiva.
Ne consegue che garantire la sicurezza degli ambienti di stampa è un processo spesso trascurato nell’ottica di una strategia di sicurezza complessiva. Per questa ragione, IDC prevede che entro il 2020 le aziende più grandi riallocheranno il 35% del loro budget destinato alle soluzioni documentali e di stampa per la messa in sicurezza del parco stampanti e multifunzione.