Oracle: pronti per la rivoluzione digitale in Italia
«Il mercato italiano non ha ancora cambiato pelle. Ma cambierà e cambierà presto in direzione della rivoluzione digitale». Lo dice Neil Sholay, londinese di 43 anni, responsabile della trasformazione digitale di Oracle per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa.
L’occasione per fare il punto dell’innovazione delle aziende del nostro Paese è l’avvio dell’Oracle Open World, i 4 giorni di eventi inaugurati ieri a San Francisco alla presenza del fondatore Larry Ellison.
Nei dati il capitale di ogni azienda
Mezzo ingegnere e mezzo creativo con alle spalle anche un’esperienza lavorativa presso Emporio Armani, Neil guarda all’Italia con gli occhi di chi ha seguito passo dopo passo la rivoluzione digitale fatta in paesi a noi vicini come la Spagna, dove alcune grandi aziende hanno adottato l’integrazione tra le infrastrutture cloud e quelle on premise.
«Per avere successo nel mondo digitale devi trattare i dati – sottolinea Sholay – come una vera e propria forma di capitale al pari delle risorse umane».
La ricetta Oracle: cloud e obiettivi raggiungibili in tempi stretti
La via da seguire per Oracle è quella della cosiddetta “digital disruption”, e cioè il cambiamento tecnologico la cui frontiera passa attraverso l’adozione di soluzioni cloud.
«Chi prima cambierà nel segno della “tecnologia creativa” prima si avvantaggerà sui competitors», prosegue Sholay. Massima attenzione ai tempi: «Il team della trasformazione digitale di Oracle lavora su progetti della durata di alcuni mesi». Obiettivi, dunque, anzitutto trimestrali, perché i cambiamenti oggi sono velocissimi.