I trend della IA in azienda secondo Microsoft, tra opportunità e rischi per il “bring your own ai”
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Dal Bring your own device (BYOD) al Bring your own AI (BYOAI). Se c’è una novità nell’hype sull’Intelligenza Artificiale è la crescita costante di un approccio fai da te tra gli utenti. Tanto che, così come avvenuto in precedenza per i dispositivi personali portati negli ambienti di lavoro, il ricorso a sistemi di IA generativa come ChatGPT o Gemini è sempre più frequente per iniziativa autonoma delle persone che se ne servono quale ausilio per le proprie attività professionali.
È quanto si ricava dall’ultimo Microsoft Work Trend Index secondo il quale il 73% degli italiani (nel mondo la percentuale è del 78%) impiega al lavoro tool di Intelligenza Artificiale che non appartengono alle applicazioni aziendali. Questo dato va letto alla luce di alcune statistiche globali sull’IA, riportate da SDA Bocconi School of Management, in base alle quali il mercato dell’Intelligenza Artificiale arriverà a valere oltre 400 miliardi nei prossimi 3 anni, con la possibilità di incidere fino al 26% sul Pil mondiale entro il 2030.
Che cosa ci dice il fenomeno del Bring your own AI?
Il fenomeno del BYOAI se da una parte attesta una tendenza che non accenna a diminuire, visto che – sempre secondo il Microsoft Work Trend Index – l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa è quasi raddoppiato negli ultimi sei mesi, dall’altro si presta a far impennare esponenzialmente gli stessi rischi a cui espone lo Shadow IT. Ed è proprio su questo aspetto che si è soffermato Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, in occasione del Microsoft Envision AI Connection, l’evento della multinazionale che ha fatto tappa il 9 maggio all’università Bocconi di Milano: “Come per tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche, anche per l’IA generativa riscontriamo il ruolo chiave delle persone che guidano il cambiamento, grazie al valore che trovano nell’utilizzo della tecnologia per svolgere tutte le attività quotidiane”, ha affermato Esposito.
“Questo approccio sottolinea l’urgenza da parte delle organizzazioni di definire strategie di adozione dell’IA per coglierne tutti i vantaggi ed evitare rischi di sicurezza. Microsoft è al fianco delle imprese italiane per aiutarle a sviluppare piani per applicare le soluzioni di IA a scenari aziendali e supportare la produttività e creatività delle persone. Le organizzazioni italiane hanno una grande opportunità di crescita grazie all’utilizzo dell’IA ed è fondamentale saperle cogliere con rapidità”.
Le opportunità concrete offerte da Copilot (e non solo)
A raccontare in che modo già oggi le imprese stanno facendo buon uso dell’Intelligenza Artificiale, minimizzando i rischi connessi, ci ha pensato Judson Althoff, Executive Vice President and Chief Commercial Officer di Microsoft. Durante l’appuntamento milanese infatti ha parlato delle grandi opportunità che Copilot, l’assistente digitale del colosso di Redmond basato sull’Intelligenza Artificiale, riserva alle organizzazioni.
Opportunità sintetizzabili nell’arricchire l’esperienza dei dipendenti, nel reiventare la customer experience, nel rimodellare i processi di business e nel “piegare” la curva dell’innovazione. Althoff ha invitato sul palco diversi referenti Microsoft che hanno illustrato i benefici dell’IA nei rispettivi campi di interesse, dallo sviluppo software al servizio clienti. Lui stesso ha detto che, grazie all’IA, ha fatto risparmiare all’azienda statunitense ben 100 milioni di dollari. Gli esempi dell’impatto positivo che l’Intelligenza Artificiale può avere per il business si possono rinvenire anche nel nostro paese.
Attraverso il programma AI LAB (Learn Adopt Benefit) dedicato a imprese, pubblica amministrazione, professionisti e studenti Microsoft Italia ha dato vita a 400 progetti di sperimentazione e adozione coinvolgendo 300 imprese. Tre di queste – Intesa Sanpaolo, MESA e Saipem – hanno condiviso i casi d’uso di cui sono state protagoniste.
Gli “eroi” italiani dell’Intelligenza Artificiale
L’evento è stata anche l’occasione per annunciare gli AI Heroes, ovvero le aziende italiane di tutte le dimensioni e settori che si sono distinte nell’utilizzo di tecnologie di IA. La loro identificazione e selezione è scaturita dalla collaborazione di Microsoft Italia con SDA Bocconi School of Management. Per il 2024, ecco la classifica delle aziende “eroiche” nelle rispettive categorie:
- Chimica HTS per la categoria Innovation Vision
- Intercos Group per la categoria Marketing of the Future
- Illimity per la categoria Customer Centricity
- MAIRE per la categoria AI-Driven Enterprise
- Reale Group per la categoria Industry Innovation
- SACE per la categoria Innovation and People Engagement
Queste best practice sono la testimonianza concreta di come l’AI possa sostenere innovazione e crescita, a prescindere dai segmenti di mercato e dalle tipologie di organizzazioni che ne usufruiscono. L’alternativa è quella di restare indietro e di perdere terreno rispetto ai competitor. Tanto più che oggi, come ha ricordato Vicenzo Esposito, “ci troviamo di fronte a uno di quei rari casi in cui il costo del non provare è molto più alto del provare”.