Donne in azienda: il bilanciamento tra i sessi porta molti benefici
Il giusto bilanciamento tra i sessi nelle aziende apporta numerosi e concreti vantaggi, con la presenza femminile nei team che influenza positivamente l’andamento dell’azienda creando benessere e potenziando il business. Infatti, per avere prestazioni ottimali, la proporzione perfetta nei team si aggira tra il 40% e il 60% e nel 2016 il tasso di partecipazione dei dipendenti (employee engagement) ha registrato un +12% nelle società dove c’è il cosiddetto gender balance rispetto a quelle dove i generi non sono bilanciati.
Inoltre, si registra +8% rispetto alla media del tasso di conservazione dei dipendenti (employee retention) nelle aziende in cui vige la parità dei sessi. Anche la sicurezza sul posto di lavoro ha ottenuto +12%, ovvero si sono verificati un numero inferiore di incidenti nelle realtà bilanciate e la produttività è aumentata dell’8% dove vi è lo stesso numero di uomini e donne.
È quanto emerge dallo studio Gender Balance realizzato dal Gruppo Sodexo e presentato in occasione della Festa della Donna prendendo in esame dati pervenuti da 50.000 manager di 70 aziende internazionali nel quinquennio 2011-2016, con lo scopo di indagare sugli effetti positivi del bilanciamento di genere nelle aziende.
“La presenza di donne in azienda è fondamentale. Il bilanciamento fa parte di una trasformazione culturale che richiede tempo, consapevolezza e determinazione e la parità di genere nelle posizioni di leadership promuove gli interessi di tutti” ha commentato Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo Benefit&Rewards Services.
Come rilevato da una recente ricerca McKinsey, a livello mondiale le donne generano il 37% del PIL, nonostante rappresentino il 50% della popolazione in età lavorativa e siano evidenziate grandi disparità tra le aree geografiche. Infatti, la quota di produzione regionale del PIL originata dalle donne è del 17% in India, del 18% nel Medio Oriente e in Nord Africa, del 24% nell’Asia meridionale e del 38% nell’Europa occidentale, mentre in Nord America e Oceania, Cina, Europa orientale e Asia centrale, la quota è del 40-41%.
Inoltre, solo il 5,2% dei CEO di S&P500 sono donne e sempre più aziende stanno riconoscendo l’importanza di correggere questi squilibri, garantendo la promozione di più donne alle posizioni di comando. A tal proposito, il 75% dei CEO afferma che la diversità di genere occupa un obbiettivo prioritario nell’organizzazione societaria e, come racconta Forbes, molti di loro hanno l’intenzione di garantire la parità di genere nella leadership.
“Un mix di talento equilibrato tra uomini e donne, combinato con una cultura inclusiva, aiuta a migliorare l’innovazione, l’impegno e la produttività per raggiungere i giusti risultati di business. La parità tra sessi nelle posizioni di leadership dunque, incontra gli interessi degli stakeholders tanto che i gruppi gestiti da un giusto mix di uomini e donne hanno più successo” conclude Rohini Anand, Vicepresidente senior Corporate Responsibility and Global Chief Diversity Officer di Sodexo.