Risorse umane: cinque propositi in chiave HR per il 2018
“Le Risorse Umane hanno il ruolo principale nel facilitare il percorso di cambiamento. Unendo la conoscenza dei comportamenti e di ciò che muove le persone alle informazioni provenienti da una più ampia quantità di dati sui dipendenti, i responsabili HR possono aiutare le aziende a sviluppare nuovi programmi e approcci di management che mettono veramente le persone al primo posto. Il 2018 potrebbe essere l’anno dei dipendenti al centro”.
Queste le parole di Melanie Hache, HCM Strategic Director South Europe di Oracle, che introducono un nuovo documento con cinque trend chiave che caratterizzeranno il 2018 nell’ambito delle Risorse Umane.
1 – Le Risorse Umane nell’era del post-engagement
Il tema dell’employee engagement è al centro dell’attenzione da almeno cinque anni. Diverse aziende hanno effettivamente focalizzato l’attenzione sul valorizzare i talenti e ripensare la cultura lavorativa, ma poche hanno ottenuto dei veri risultati.
Il punto è che le aziende si concentrano ancora soprattutto sul singolo individuo, mentre in realtà il coinvolgimento nasce all’interno di un contesto più ampio, che definisce l’esperienza dei dipendenti in azienda. Bisogna lavorare anche su altri fattori di grande importanza, come le dinamiche di team e il clima emotivo nell’azienda. Nel 2018 i manager avranno bisogno del supporto delle Risorse Umane per avere una visione a tutto tondo delle loro persone e offrire loro un’esperienza che le faccia sentire valorizzate.
2 – Assumere in base alle competenze
Il tema dello skill gap è ancora particolarmente sentito in ogni area del mercato e quando c’è così tanta difficoltà a trovare lavoratori con le giuste competenze, è il momento di ripensare al recruitment. Il processo stesso del colloquio tradizionale ha dei difetti e spesso succede che le persone siano scelte per il loro atteggiamento invece che per le loro competenze.
Diventa allora necessario iniziare a usare un insieme più vasto di dati e di informazioni. La buona notizia è che con le tecnologie oggi disponibili questo è assolutamente possibile; sfruttandole al meglio, si potranno infatti sviluppare approcci nuovi al recruiting per trovare davvero la persona giusta per ogni posto di lavoro.
3 – Trovare l’equilibrio tra uomo e macchina
Software e automazione prenderanno sempre più il posto delle persone nello svolgimento di compiti ripetitivi, permettendo di indirizzare la creatività e l’impegno dei dipendenti a compiti di più alto livello. Le aziende devono creare una roadmap precisa che gestisca l’ingresso dell’automazione in azienda considerando non solo gli aspetti di business, ma anche il modo in cui si può dare ai lavoratori la possibilità di esprimere il meglio nel nuovo contesto tecnologico.
L’equilibrio tra sviluppo della persona ed efficienza delle macchine è nelle mani delle Risorse Umane, a cui spetta anche il dovere di dare voce ai temi etici; non è opportuno infatti automatizzare i processi soltanto perché si può farlo, senza porsi domande.
4 – Lavoro indipendente e flessibilità
Quanto più la forza lavoro è “fluida”, tanto più è importante per le aziende mettere in atto processi molto robusti capaci di gestire il tutto con agilità. Più flessibilità per le persone significa, per i sistemi di gestione HR, più complessità e anche più possibilità di perdere elementi importanti o sperimentare problemi operativi.
Questo significa che nel 2018 si deve iniziare, se non lo si è già fatto, a rendere più dinamici e integrati i sistemi tecnologici usati nella gestione delle risorse umane. Dai processi gestionali di base alle paghe, dall’aspetto di controllo delle spese e degli orari lavorativi, fino a processi finanziari e di procurement. Sistemi legacy che sono chiusi e rigidi non possono tenere il passo.
5 – Gratificazioni non solo economiche
Lo stipendio sarà sempre importante, ma oltre un certo punto le persone oggi danno meno peso all’aspetto finanziario, mentre danno valore crescente al fatto di poter vivere un’esperienza lavorativa che unisce a un salario adeguato benessere mentale ed emotivo.
Le persone vogliono lavorare in modo collaborativo, essere circondate da colleghi motivanti e manager che siano una guida e una ispirazione. Questi sono tutti fattori che incidono sulla produttività, l’engagement e la capacità di trattenere e conquistare i migliori talenti e che richiedono una cura continua e la capacità di creare risposte su misura per ognuno. Questo è sempre stato il campo d’azione delle Risorse Umane, ma mai come nel prossimo futuro trovare il modo giusto per farlo sarà tanto cruciale.