I 10 maggiori problemi che i CIO devono affrontare oggi
I CIO sono abituati al cambiamento rapido. Nuove tecnologie entrano nel mercato, quelle esistenti si evolvono, le esigenze aziendali cambiano in un attimo, il personale va e viene. Tutto questo insieme, però, non è niente in confronto alle turbolenze a cui i CIO stanno assistendo oggi. I leader IT sono ora alle prese con continue interruzioni legate alla pandemia, instabilità geopolitica e volatilità economica, oltre ai fattori tradizionali riportati poco sopra. Queste dinamiche stanno ora rimodellando l’agenda dei CIO per il 2022, costringendo molti leader IT a riorganizzare l’elenco delle principali preoccupazioni. Ecco uno sguardo a ciò che sta attirando maggiormente l’attenzione dei leader IT in questo difficile momento.
Richieste sempre crescenti di trasformazione
Il volume di lavoro con cui deve fare i conti l’IT è uno dei problemi principali individuati da CIO, ricercatori e consulenti esecutivi. Come afferma Elizabeth Hackenson, CIO di Schneider Electric, “la domanda accelerata di capacità digitali in tutta l’azienda simultaneamente. In passato avremmo potuto avere iniziative di trasformazione digitale nelle risorse umane o nelle vendite, ma mentre parlo con molti CIO, stiamo tutti assistendo a trasformazioni digitali end-to-end e le stiamo vedendo accelerare ora” spiega Hackenson.
Questa crescente domanda è una conseguenza di tutte le attività di digitalizzazione che le aziende hanno intrapreso negli ultimi due anni in risposta alla pandemia. Un lavoro che ha gettato le basi per trasformazioni più avanzate e ha creato nuove opportunità di follow-on che le organizzazioni ora sentono la pressione di cogliere. “Stiamo anche imparando che è tutto connesso”, afferma Hackenson, osservando che i CIO e i loro colleghi esecutivi si stanno rendendo conto che un’iniziativa di trasformazione digitale in un’area, ad esempio le vendite, deve essere accompagnata da una trasformazione in aree di supporto come la supply chain. “Per questo motivo ora c’è un chiaro focus su una trasformazione trasversale”, aggiunge Hackenson.
Customer Experience
Le pressioni del mercato continuano a rendere l’esperienza del cliente una delle principali preoccupazioni dei CIO, afferma Aamer Baig, partner senior della società di consulenza gestionale McKinsey & Co. “Capire davvero il cliente è estremamente importante; i CIO devono quindi occuparsi anche del front office”, afferma Baig. Ciò, tuttavia, continua a rappresentare una sfida per molti CIO che non sono ancora abbastanza vicini ai clienti interni ed esterni. “La tecnologia deve avvicinarsi molto al cliente, ma ci sono ancora degli intermediari. I CIO hanno ancora interpreti tra gli utenti effettivi e l’organizzazione tecnologica”, continua Baig.
Sebbene la customer experience non sia solo responsabilità del CIO, i CIO in generale devono fare di più per integrare l’esperienza del cliente nei risultati dell’IT e farla progredire come priorità interfunzionale. Possono farlo, ad esempio, adottando veri principi agili in cui business e sviluppatori lavorano fianco a fianco in modo collaborativo e iterativo. Sarah Angel-Johnson, CIO e vicepresidente per le soluzioni aziendali e tecnologiche di Save the Children, afferma di aver fatto dell’esperienza utente una delle sue massime priorità grazie anche alla guida di un dirigente della customer experience appena assunto. “Alla fine il vero core di tutto verso cui devono dirigersi le tecnologie è l’elemento umano”.
Sicurezza informatica e minacce alla privacy dei dati
Josh Hamit, vicepresidente senior e CIO di Altra Federal Credit Union, ha sempre avuto la sicurezza informatica nella sua lista delle priorità, ma afferma che quest’anno è diventata un problema ancora più grande. Ciò è dovuto in parte all’invasione russa dell’Ucraina, con il relativo rischio di hacker sostenuti dalla Russia impegnati a intensificare gli attacchi informatici contro obiettivi statunitensi. Per questo motivo Hamit ha iniziato a prestare maggiore attenzione alla collaborazione con il CISO dell’azienda per perfezionare i fondamenti della sicurezza, le migliori pratiche di igiene informatica e le difese a più livelli.
“Queste cose non sono necessariamente nuove, ma ora sono più importanti che mai”, afferma Hamit. In effetti, lo studio CIO Leadership Perspectives 2022 di Evanta ha rilevato che la priorità numero uno per i CIO sono le strategie di sicurezza informatica, rispetto al secondo posto nel 2021. Angel-Johnson afferma che anche lei ha un livello accresciuto di preoccupazione per i problemi di sicurezza e più specificamente la protezione dei dati. Come Hamit, anche Angel-Johnson indica di aver ampliato questa sua lista di priorità, spiegando che gli hacker in genere aumentano i loro attacchi mentre Save the Children e altre organizzazioni simili aumentano le loro operazioni in risposta alle crisi mondiali, vedendo l’aumento dell’attività delle ONG come un’opportunità per aumentare le possibilità di attacchi di successo.
Nuove opportunità per i dati
Secondo lo studio di Evanta la seconda priorità assoluta dei CIO all’interno dell’IT riguarda i dati e la loro analisi, con i CIO che considerano l’uso avanzato dei dati nell’organizzazione come la chiave per raggiungere gli obiettivi aziendali. Angel-Johnson condivide questa prospettiva. “Pensavo di essere stata assunta per la trasformazione digitale, ma ciò che serve davvero è una trasformazione dei dati. Credo che le organizzazioni di tutti i tipi dovrebbero promuovere il loro uso dei dati per andare oltre la misurazione dei risultati per ottenere un impatto e guidare il cambiamento a lungo termine”.
Per arrivarci, Angel-Johnson ha intrapreso un’iniziativa di gestione dei dati master. Tale iniziativa include aggiornamenti tecnologici come livelli di integrazione API per un accesso ai dati maggiore e più agile e un cambiamento culturale che incoraggia una maggiore innovazione utilizzando i dati. Altri elencano anche le iniziative relative ai dati come un problema principale per i CIO. Hackenson, ad esempio, afferma di concentrarsi sui dati e di aver dato la priorità al loro utilizzo per guidare l’uso in espansione del machine learning e dell’intelligenza artificiale da parte della sua azienda. “Le aziende come la nostra che dispongono di un’incredibile quantità di dati sono ora concentrate sulla ricerca di quei casi d’uso che riteniamo possano essere di maggior valore per noi”.
Maturazione della strategia cloud aziendale
Il sondaggio di Evanta ha anche rilevato che il 54% dei CIO sta investendo nell’infrastruttura cloud, che rappresenta la seconda maggiore area di spesa per i CIO dopo la sicurezza informatica. Altri report hanno confermato che i CIO stanno continuando a migliorare l’uso del cloud. Il Pulse Survey 2022 di PwC ha rilevato che il 43% sta perfezionando la propria strategia IT e il proprio modello operativo per renderli più agili, mentre il 35% sta sfruttando gli investimenti nell’infrastruttura per passare dai data center tradizionali a quelli basati sul cloud; il 28% sta invece reimpostando le architetture aziendali affinché siano basate sul cloud .
“Non esiste una strategia tecnologica che non abbia il cloud al centro”, afferma Baig. “Non si tratta tanto di trasferire i sistemi locali esistenti al cloud, ma piuttosto di usare il cloud per cambiare davvero il business: abbattere i costi, migliorare il time-to-market e servire meglio i clienti”.
Impatti geopolitici sullo stack tecnologico
Mentre i CIO stanno portando avanti le loro strategie cloud e promuovendo un uso più maturo dei dati aziendali, un numero crescente di dirigenti tecnologici sta affrontando nuove regole governative che hanno un impatto su entrambe le aree. Il rapporto 2022 CIO and Technology Executive Agenda di Gartner: Master Business Composability to Succeed in Uncertain Times cita la crescita del nazionalismo/deglobalizzazione, i cambiamenti di potere geopolitico e culturale e la turbolenza come tendenze di preoccupazione per i consigli di amministrazione.
Gartner richiama la questione in modo più esplicito nel suo rapporto di febbraio 2022 intitolato What Forces Are Driving Digital Geopolitics and Where CIOs Should Focus, affermando che la geopolitica digitale è ora una delle tendenze più dirompenti che i CIO devono affrontare. Altri dicono che questa situazione sta dando origine al concetto di Splinternet. Baig spiega che le norme e i regolamenti emergenti stanno spingendo i CIO a sviluppare diversi stack tecnologici per regioni diverse. Inoltre, alcuni CIO hanno dovuto spostare i servizi IT fuori dalla Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina e delle successive sanzioni dei governi occidentali.
Interruzioni della supply chain
Le preoccupazioni geopolitiche influiscono sull’IT anche in altri modi, in particolare con gli odierni problemi della supply chain che provocano ritardi nella fornitura di componenti tecnologici chiave. Il CEO di Intel, ad esempio, ha annunciato ad aprile che la carenza di chip durerà fino al 2024. “La fornitura di cui abbiamo bisogno semplicemente non c’è e ciò sta influenzando molto di quello su cui facciamo affidamento. Abbiamo effettuato un ordine per 150 PC nel luglio 2021 e non li abbiamo ancora ricevuti”, ha detto Hamit. “Dobbiamo quindi essere flessibili e accettare qualsiasi hardware su cui possiamo mettere le mani, anche se è più costoso o di un produttore diverso da quello a cui ci siamo sempre rivolti”.
Contenimento dei costi
Quando si tratta di priorità principali per i CIO di tutta l’azienda, il sondaggio Evanta pone l’aumento dell’efficienza operativa e l’aumento della produttività al primo posto. Altri confermano la crescente attenzione all’utilizzo della tecnologia per ridurre i costi, sia all’interno dell’IT, sia in tutta l’organizzazione. I CIO e i consulenti di gestione riconoscono che l’IT è sempre stato incaricato di trovare modi per utilizzare le tecnologie per ridurre i costi e aumentare la produttività. Ma dicono anche che l’enfasi su quel compito fluttua in base a una serie di fattori come la salute dell’economia nel suo complesso.
L’inflazione, le preoccupazioni per una possibile recessione e i timori per la stagflazione spingono i dirigenti di tutti i settori a rivalutare i budget e, quindi, a fare di nuovo del contenimento dei costi un obiettivo importante. “C’è un rinnovato sforzo per guardare ai costi IT e pensare al ribilanciamento dei costi nel caso in cui la domanda diminuisca”, afferma Baig. “Sei mesi fa la maggior parte dei CIO e dei CEO pensava alla crescita e a come soddisfare la domanda. Ci sono alcune aziende che stanno ancora affrontando questo problema, ma ora ce ne sono altre che sono immensamente preoccupate per i cicli della domanda. Di conseguenza i budget potrebbero ridursi”.
Aspra competizione per i talenti
Per anni i CIO hanno dovuto affrontare un mercato difficile per il reclutamento e il mantenimento di talenti tecnologici in azienda, poiché ci sono semplicemente più posizioni aperte che persone. Ciò può essere visto nel trascurabile tasso di disoccupazione degli esperti di tecnologia (1,3% negli USA). Il passaggio al lavoro a distanza negli ultimi anni ha reso la concorrenza ancora più agguerrita.
“Ora siamo in competizione con tutti i datori di lavoro”, afferma Hamit. “Il mio dipartimento aveva una posizione aperta durante la pandemia e abbiamo condotto moltissime interviste, oltre ad aver accettato e poi rifiutato i candidati. È stato un processo estremamente lungo rispetto a quello del periodo pre-pandemico. Inoltre, abbiamo finito per estendere la nostra ricerca al di fuori del nostro mercato locale (dove si trova il nostro centro operativo) e abbiamo assunto un dipendente remoto. Giusto per far capire la competizione e le difficoltà nel trovare talenti, specialmente nell’IT”.
Molti CIO affermano che tali scenari hanno rafforzato la necessità di sviluppare talenti interni per garantire che rimangano e siano in grado di gestire i carichi di lavoro del futuro. “Il talento è la base da cui dipenderanno tutti i nostri risultati e il successo”, afferma Nicholas Colisto, vicepresidente e CIO di Avery Dennison.
Rafforzarsi in mezzo alla turbolenza
“La capacità di portare a termine le cose è una delle sfide chiave che i CIO devono affrontare” afferma Monika Sinha, vicepresidente della ricerca nel gruppo CIO Research di Gartner. “C’è molta pressione su di loro per soddisfare le richieste e la loro capacità di avere successo dipende dal soddisfare e, di fatto, dal superare le aspettative. Non è certo una novità per i CIO, ma ora tutto è peggiorato e non c’è una vera luce in fondo al tunnel in questo momento”.
Per avere successo, i CIO devono superare i limiti che tradizionalmente hanno confinato tutto il lavoro tecnologico e l’innovazione all’interno del reparto IT e passare invece allo sviluppo distribuito e all’IT decentralizzato. “Ci sono opportunità all’interno dell’organizzazione, ci sono mercati in cui i CIO possono attingere non solo per le competenze ma anche per la conoscenza, per portare a termine le cose o capire come fare innovazione o risolvere problemi di business”, afferma Sinha. “Questo sta creando grandi opportunità per i CIO, perché la tecnologia è fondamentale per risolvere le sfide del business”.
Anche Colisto sta cogliendo queste opportunità. “L’IT sta collaborando con le sue parti interessate per consentire all’azienda di sfruttare le tecnologie digitali per migliorare il suo attuale modello di business e creare nuovi prodotti, servizi e modelli. Stiamo guidando la fornitura di programmi di alfabetizzazione digitale, capacità interne e partnership strategiche con i fornitori per sviluppare competenze in tutta la nostra azienda, per ottenere risultati aziendali migliori e supportare le priorità”.
Per fare ciò, l’azienda di Colisto sta utilizzando il suo Centro di eccellenza per l’innovazione digitale (DICE) “per identificare soluzioni a sfide aziendali urgenti sperimentando tecnologie emergenti. Attraverso un programma di apprendimento formale, esperimenti di laboratorio e collegamenti con un ecosistema di partner, il nostro DICE sta aiutando Avery Dennison a sviluppare soluzioni innovative per migliorare le esperienze di clienti, dipendenti e stabilimenti e portare nuovi prodotti e servizi sul mercato”.