Gartner: come cambia il ruolo del CIO con la digitalizzazione dell’azienda
La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno cambiando in modo radicale il ruolo del CIO. E’ quanto emerge dall’indagine di Gartner “The 2018 CIO Agenda: Mastering the New Job of the CIO”, presentata in occasione del Gartner Symposium/ITxpo di Orlando, in Florida. L’indagine ha coinvolto 3.160 CIO provenienti da 98 nazioni e diversi settori industriali; i manager intervistati appartengono ad aziende che, complessivamente, rappresentano 13 trilioni di dollari di fatturato e 227 miliardi di dollari in spesa IT.
Il 95 per cento dei CIO intervistati ha dichiarato che è già in atto un cambiamento nel loro ruolo, o prevede che avverrà a breve, a seguito della digitalizzazione delle loro aziende. In particolare, al CIO viene chiesto di diventare un leader del cambiamento e di assumere responsabilità crescenti e sempre più trasversali.
Secondo il report di Gartner il ruolo del CIO si estenderà oltre i tradizionali confini di distribuzione di servizi IT ad altre aree dell’azienda per abbracciare competenze come la gestione dell’innovazione e lo sviluppo di talenti.
“Il ruolo del CIO deve crescere e orientarsi verso la diffusione di attività digitali e tecnologie innovative, tra le quali macchine intelligenti e analytics avanzati”, ha dichiarato Andy Rowsell-Jones, vice presidente di Gartner. “La distribuzione di servizi IT rimane tra le responsabilità del CIO, ma c’è una maggiore enfasi sul raggiungimento di una serie molto più ampia di obiettivi di business”.
Almeno l’84 per cento dei CIO intervistati è responsabile di aree che vanno oltre l’IT tradizionale; tra le più citate ci sono l’innovazione e la trasformazione.
L’indagine ha rilevato che i CIO spendendo più tempo sugli obiettivi di business rispetto a tre anni fa, arrivando a spendere fino a quattro giorni in più ogni mese nelle aziende dove l’attività digitale è più matura. In queste aziende, definite da Gartner come “top” nel livello di digitalizzazione, le metriche delle performance del CIO sono già molto orientate verso il business: nella misurazione degli obiettivi, il 56 per cento riguarda i risultati aziendali mentre il 44 per cento è relativo all’IT.
“Gli effetti della digitalizzazione sono profondi: l’impatto sul lavoro del CIO e sullo stesso reparto IT non dovrebbe essere sottovalutato“, ha affermato Rowsell-Jones. “In questo nuovo mondo, il successo del CIO non è basato su quello che costruisce, ma sui servizi che riesce a integrare. Il team IT si trasformerà da produttore ad acquirente, e il CIO diventerà un orchestratore esperto di servizi”.
Il problema delle competenze
L’intelligenza artificiale, la sicurezza digitale e l’Internet of Things sono considerate le tecnologie “più problematiche” da affrontare. La maggioranza dei CIO intervistati ha dichiarato che il primo ostacolo da superare nell’adozione di tali tecnologie è la necessità di nuove competenze, che non sempre sono immediatamente disponibili.
Fra le tecnologie che rappresentano un fattore di differenziazione la business intelligence e gli analytics conservano ancora il primo posto nell’elenco, con i migliori performer che li considerano strategici.
“Dati e insight guidano la progettazione, la distribuzione e il ciclo di vita di prodotti e servizi digitali“, ha sottolineato Rowsell-Jones. “Il flusso delle informazioni nel contesto delle interazioni con gli utenti porta a un miglior coinvolgimento e alla creazione di valore per tutte le parti. Gli analytics permettono al CIO e al team IT di entrare in contatti con settori distanti dell’azienda in cui possono coltivare nuove relazioni”.